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Quesito

Reverendo Padre Bellon,
Sono felice di poterle nuovamente scrivere dopo oltre un anno dalla prima email che le ho mandato.
Oggi le pongo lo stesso quesito che ho già rivolto a un suo confratello la cui risposta però non mi ha convinto molto, non tanto perchè divergeva dalle mie opinioni, ma piuttosto sull’insicurezza della argomentazioni e delle contraddizioni in cui è caduto per non dire che ha definito tale questione "di lana caprina".
Gli ho posto il seguente quesito di Fede: i cristiani sono santi o peccatori.
A mio avviso questa è una domanda essenziale da porsi. Chiedersi qual è la nostra natura, cosa sono veramente io è di capitale importanza per vivere in pienezza quello che Dio dice di ognuno di noi.
Inoltre avevo 2 domande da porle sui recenti fatti accaduti a Bologna sull’offesa alla Madonna di San Luca.
1) Perchè la curia si è rivolta ad un’autorità civile per il giudizio su una bestemmia e quindi su una questione di fede.
2) Se l’offesa alla Madonna è una bestemmia perchè se si offende un cristiano non è una bestemmia?
La ringrazio dell’attenzione e che Dio continui a benedirla al di là di ogni suo ragionevole pensiero!
Andrea P.


Risposta del sacerdote

Caro Andrea,
1. anche se vive in grazia, il cristiano è simultaneamente santo e peccatore.
La santità ci deriva dalla grazia.
Il peccato deriva dalla fragilità della nostra natura, per cui tutti almeno qualche volta ogni giorno cadono, come insegna il Concilio di Trento, fatta però eccezione della Beata Vergine Maria.
Questi peccati, per quanto veniali, sono sempre peccati.
Pertanto, sapendo di portare un grande tesoro in vasi di creta (2 Cor 4,7), dobbiamo essere vigilanti perché non ci caschi dalle mani.

2. Non ho seguito i vari passi fatti dalla Curia di Bologna.
Se si è rivolta all’autorità civile il motivo è molto semplice: ha voluto denunciare l’insulto fatto alla devozione dei bolognesi.
L’autorità civile, come ha il compito di tutelare i beni materiali della gente, così deve tutelarne anche i beni spirituali.
Se tu puoi denunciare chi ti offende gravemente, perché ritieni che ti abbia fatto una grande male, perché la Chiesa non dovrebbe fare altrettanto nei confronti dei suoi figli?

3. C’è bestemmia non soltanto quando si insulta Dio apertamente, ma anche quando si insultano o irridono le sue opere sante, e tra queste in primo luogo c’è la Beata Vergine Maria che fin dal primo istante della sua esistenza è stata ricolmata di una santità superiore a quella di tutti gli angeli e i santi messi insieme.
Così è blasfemo anche irridere i sacramenti, la Chiesa.
Ecco che cosa dice il Catechismo della Chiesa Cattolica:
“La bestemmia consiste nel proferire parole di odio, di rimprovero, di sfida, nel parlare male di Dio, nel mancare di rispetto verso di lui nei propositi, nell’abusare del nome di Dio. San Giacomo disapprova coloro che bestemmiano il bel nome di Gesù che è stato invocato sopra di loro (Gc 2,7).
La proibizione si estende alle parole contro la Chiesa di Cristo, i santi, le cose sacre. È blasfemo anche ricorrere al nome di Dio per mascherare pratiche criminali, ridurre popoli in schiavitù, torturare o mettere a morte.
L’abuso del nome di Dio per commettere un crimine provoca il rigetto della religione” (CCC 2148).

Ti ringrazio, Andrea, del tuo cordialissimo saluto e anch’io lo contraccambio: il Signore ti benedica al di là di ogni tuo ragionevole pensiero!
Padre Angelo