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la risposta viene data in corsivo dopo ogni singola domanda.
Caro Padre Angelo,
nella lettera pubblicata il 29.06.2011 (a quale partito dare il proprio voto) le è stato posto un quesito che rispecchia anche il mio pensiero:
Vorrei approfondire questo problema.
1) Mentre da una parte vogliono inasprire le cosiddette leggi contrarie alla legge di Dio, a me sembra che dall’altra si limitino a qualche opposizione quando ne vengono proposte di nuove, senza revocare quelle già esistenti. Mi sbaglio?
Se le cose stanno così, è solo questione di tempo perché prima o poi peggioreranno. Si possono votare partiti e candidati che non vogliono esplicitamente revocare le "leggi" contrarie alla legge di Dio?
All’interno della vita politica è necessario provvedere per quanto si può a procurare il bene e ad eliminare il male.
Se non è possibile eliminare il male, si dovrà cercare di fronteggiarlo per evitare mali peggiori.
Pertanto si possono votare partiti che non si impegnano a revocare una legge che sia contro la legge di Dio perché nel momento si giudica che sia impossibile farlo.
È da tenere presente anche che se uno non vota questi partiti, la sua astensione non ha alcun peso nella spartizione dei delegati al parlamento, per cui alla fine va ad appoggiare indirettamente quelli che favoriscono leggi contrarie e quella di Dio.
2) E’ lecito o addirittura doveroso votare un partito che non vuole esplicitamente revocare queste "leggi" né aggiungerne di nuove, ma di cui si ha fiducia nella fede cattolica di alcuni candidati? Insomma, in cui si sa che qualcuno lavora non solo per non scendere verso il basso ma anche per tornare verso l’alto? Anche se la condotta del partito sembra scorretta in altri campi?
sì.
I problemi etici sono i principali e fondamentali.
Titta la ragion d’essere dello Stato consiste nel servire il bene di tutte le persone umane.
3) Finora quando ci sono state le elezioni invece che ignorarle mi sono recato alle urne e ho rifiutato la scheda elettorale. Penso che questa condotta sia utile per non essere computati fra chi si disinteressa alle elezioni. Cosa ne pensa?
La risposta te l’ho già data al punto 1.
Qui aggiungo quanto ha detto il beato Papa Giovanni Paolo II nell’enciclica Evangelium vitae: “Quando non fosse possibile scongiurare o abrogare completamente una legge abortista, un parlamentare, la cui personale assoluta opposizione all’aborto fosse chiara e a tutti nota, potrebbe lecitamente offrire il proprio sostegno a proposte mirate a limitare i danni di una tale legge e a diminuirne gli effetti negativi sul piano della cultura e della moralità pubblica. Così facendo, infatti, non si attua una collaborazione illecita a una legge ingiusta; piuttosto si compie un legittimo e doveroso tentativo di limitarne gli aspetti iniqui” (EV 73).
In questo senso si è espressa anche la Nota dottrinale della Congregazione per la dottrina della fede su “l’impegno dei cattolici nella vita politica” al n. 4 (24.11.2002), che ha citato espressamente EV 73.
4) Inoltre le chiedo cosa bisogna pensare della separazione civile. Quando è immorale deve essere impossibile, o fa parte di quei peccati che non devono essere regolati dalla legge?
Talvolta la separazione coniugale non solo è lecita, ma è doverosa, soprattutto quando lo richiede il bene dei figli o anche il bene di un coniuge.
La separazione giuridica, tuttavia, non intende rendere nullo il matrimonio.
La disciplina della Chiesa l’ha sempre prevista (Cfr. CJC 1151-1155).
Anzi, la Chiesa dice che in alcuni casi potrebbe essere lecito addirittura il divorzio, se questo viene attuato per salvare il salvabile.
Ecco che cosa dice il catechismo della Chiesa Cattolica: “se il divorzio civile rimane l’unico modo possibile di assicurare certi diritti legittimi, quali la cura dei figli o la tutela del patrimonio, può essere tollerato, senza che costituisca una colpa morale” (CCC 2383).
La ringrazio e la ricordo nella preghiera.
Riccardo
Ti ringrazio del ricordo nella preghiera. La gradisco molto.
La contraccambio volentieri.
Ti saluto e ti benedico.
Padre Angelo