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Quesito

Caro Padre Angelo,
premetto che ho letto tutta la sacra Bibbia da cima a fondo, ho riletto e studiato con particolare attenzione varie parti molto dense di significato e le ho considerate anche dal punto di vista filosofico e imparato a memoria alcuni versetti di libri sia dell’antico che del nuovo testamento. Inoltre studio filosofia e ho studiato con particolare assiduità Sant’Agostino e San Tommaso. Premetto, infine, che considero sorelle tutte le religioni del mondo. Il mio quesito è questo: vorrei sapere se sia lecito leggere altri testi sacri come il Corano o i Veda, o libri su religioni orientali come il Taoismo. Io sono cristiano, credo in Dio, e quindi questi libri non condizioneranno mai la mia religione; voglio però comprendere i vari modi in cui queste popolazioni si sono avvicinate al divino anche senza considerare l’opera redentrice di Cristo.
Credo che la nostra capacità di ragionamento ci sia stata donata dal Signore per poter studiare e comprendere al meglio tutti gli aspetti del creato e in particolare l’aspetto religioso. Sto sbagliando in qualche modo? Ho delle convinzioni sbagliate? Peccherei leggendo altri testi sacri? Ci sono dei libri, di qualsiasi genere, che da cristiano cattolico dovrei evitare?
Mi scuso in anticipo per la grande mole di domande e la ringrazio infinitamente per la sua disponibilità.
Giordano


Risposta del sacerdote

Caro Giordano,
1. c’è una differenza fondamentale tra il cristianesimo e le altre religioni.
Tutte le altre religioni hanno all’inizio di se stesse un uomo, illuminato per quanto si voglia, ma pur sempre un uomo.
All’inizio del cristianesimo invece c’è Gesù Cristo, l’unico a dichiarare apertamente la propria divinità e a darne manifestazione con le opere compiute.
Motivo della sua condanna a morte è stato proprio l’essersi dichiarato Dio: “Per questo i Giudei cercavano ancor più di ucciderlo, perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio” (Gv 5,18).

2. Pertanto l’affermazione “tutte le religioni sono sorelle” si presta ad equivoci.
L’affermazione è vera se si considera il cristianesimo sotto il profilo sociologico.
Allora è vero che il messaggio cristiano è di carattere religioso.
Ed è anche vero che il cristianesimo lo si annovera tra le varie religioni.
Ma se si guarda all’essenza della religione, allora il  cristianesimo è diverso da tutte le altre.
Mentre le altre religioni indicano la via per andare a Dio nella vita futura, il cristianesimo invece consiste anzitutto nell’accogliere Dio fatto carne (Gesù Cristo) e nell’accogliere la sua vita come vita della nostra vita.
Questa realtà in termini biblici e teologici si chiama grazia.
Sicché la vita cristiana consiste nell’essere continuamente irrorati e vivificati da Dio attraverso la grazia, comunicata principalmente attraverso i Sacramenti.
Questa vita santa è giù un inizio del Paradiso nella vita presente.

3. Mi chiedi se sia permesso leggere i testi delle altre religioni.
Sì, si possono leggere.
Chi studia teologia nei seminari e nelle facoltà teologiche oggi viene messo a contatto con questi testi.

4. Su questi testi mi piace riportarti alcune affermazioni del decreto conciliare Nostra aetate sui rapporti con le altre religioni:
“Gli uomini attendono dalle varie religioni la risposta ai reconditi enigmi della condizione umana, che ieri come oggi turbano profondamente il cuore dell’uomo: la natura dell’uomo, il senso e il fine della nostra vita, il bene e il peccato, l’origine e lo scopo del dolore, la via per raggiungere la vera felicità, la morte, il giudizio e la sanzione dopo la morte, infine l’ultimo e ineffabile mistero che circonda la nostra esistenza, donde noi traiamo la nostra origine e verso cui tendiamo” (NA 1).

5. E ancora: “La Chiesa cattolica nulla rigetta di quanto è vero e santo in queste religioni. Essa considera con sincero rispetto quei modi di agire e di vivere, quei precetti e quelle dottrine che, quantunque in molti punti differiscano da quanto essa stessa crede e propone, tuttavia non raramente riflettono un raggio di quella verità che illumina tutti gli uomini.
Tuttavia essa annuncia, ed è tenuta ad annunciare, il Cristo che è «via, verità e vita» (Gv 14,6), in cui gli uomini devono trovare la pienezza della vita religiosa e in cui Dio ha riconciliato con se stesso tutte le cose.
Essa perciò esorta i suoi figli affinché, con prudenza e carità, per mezzo del dialogo e della collaborazione con i seguaci delle altre religioni, sempre rendendo testimonianza alla fede e alla vita cristiana, riconoscano, conservino e facciano progredire i valori spirituali, morali e socio-culturali che si trovano in essi” (NA 2).

6. Non ti sbagli nel vagliare criticamente le varie religioni.
Il Signore ci ha dato la ragione anche per questo. Egli stesso poi ci ha chiesto di usare gli strumenti razionali per verificare se quanto ci ha insegnato e proposto sia ragionevole e vero.
Ha chiesto a tutti gli uomini, e quindi anche a te, di dare una precisa risposta a questa domanda: “Chi di voi può convincermi di peccato?” (Gv 8,46). La traduzione attuale: “Chi di voi può dimostrare che ho peccato?”.
Nelle altre religioni invece puoi verificare che insieme a ricchezze spirituali, come ha ricordato Giovanni Paolo II, vi sono “lacune, insufficienze ed errori» (Redemptoris missio, 55).
E anche per questo è sempre urgente l’azione missionaria della Chiesa.

7. Se procedi con questo spirito critico e rinsaldato sempre più nella tua formazione cristiana anche sotto il profilo dottrinale, non ti è preclusa alcuna lettura.
Solo ciò che è moralmente perverso non è lecito leggerlo.
Questo però non vale solo per i cristiani, ma per tutti.

Ti saluto, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo