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Quesito

Caro Padre Angelo,
volevo chiarimenti in ordine ad alcuni episodi narrati dal Vangelo che non riesco a capire:
1- Se dopo la nascita di Gesù, Maria e Giuseppe non tornarono a Nazaret ma fuggirono in Egitto, come potettero portare Gesù a Gerusalemme dopo 7 giorni al tempio a Gerusalemme?
2- Gesù viene battezzato al Giordano e lo Spirito Santo che dice “Tu sei il mio figlio prediletto in te mi sono compiaciuto” non viene ascoltato da Giovanni Battista se in seguito manderà i suoi discepoli da Gesù per domandargli se è lui il Messia che stanno aspettando?
Scusi la mia ignoranza e grazie.


Risposta del sacerdote

Carissima,
1. è vero che San Luca dice che dopo la presentazione al tempio la sacra famiglia è tornata a Nazareth. Ciò non esclude che nel frattempo sia successo qualcosa d’altro. Nel nostro caso è avvenuta la fuga in Egitto.
D’altra parte, avendo San Luca omesso di parlare della strage di Erode e della fuga in Egitto, non poteva dire se non che erano tornati a Nazareth.

2. Certamente la presentazione al tempio deve essere avvenuta prima della fuga in Egitto perché Giuseppe “si alzò nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto” (Mt 2,14).
Diversamente la presentazione al tempio non avrebbe potuto avvenire 40 giorno dopo la nascita.
Per cui dopo la presentazione al tempio la Santa Famiglia tornò a Betlemme, in attesa di ripartire per Nazareth.

3. È vero che San Giovanni manda i suoi discepoli a chiedere a Gesù se sia lui colui che doveva venire.
Ma l’interpretazione comune dice che San Giovanni fece questo non perché dubitasse che Gesù fosse il Messia (ne era infatti più che certo) ma perché i suoi discepoli forse erano scandalizzati del fatto che Gesù, il Messia, e pertanto il liberatore promesso, lasciasse languire in prigione colui che gli aveva preparato la strada. Già da sei mesi, infatti, il Battista si trovava in carcere.
Giovanni indirizza i suoi da Gesù perché si facciano discepoli di Gesù. Egli stesso aveva detto: “Io devo diminuire, lui invece crescere” (Gv 3,30).

4. Gesù per tutta risposta davanti a questi discepoli di Giovanni compie molti miracoli.
E poi dice: “Andate a riferire a Giovanni ciò che avete visto e udito: i ciechi di acquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciata la buona novella. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo” Luca 7,22-23).
Sant’Ambrogio commenta: “Ma questi (i miracoli) sono ancora piccoli esempi di testimonianze per il Signore; infatti la pienezza della fede è la croce del Signore, la morte e la sepoltura; perciò aggiunge: E beato e chiunque non si sarà scandalizzato di me. Infatti la croce può recare scandalo anche agli eletti, ma non ci può essere alcun altra testimonianza più grande della persona divina: infatti non ci può essere nulla è che sembri così al di sopra dell’uomo che lo offrirsi totalmente per il mondo”(Commento al Vangelo di San Luca 7,23).

Ti benedico, ti auguro ogni bene e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo

p.s.: per la precisione, non è lo Spirito Santo che dice a Gesù “Tu sei il figlio mio, l’amato”. La voce che si udì fu quella del Padre. Lo si comprende perché dice a Gesù: “Tu sei il figlio mio”.