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Quesito
Carissimo Padre Angelo,
torno a farmi sentire dopo un periodo di assenza, sono stata presa dallo studio e ho lasciato che i quesiti lievitassero nella mia testa prima di esporli a lei.
Il primo è relativo ai rapporti affettivi su questa terra, nella prospettiva di quella futura.
Gia’ una volta gliene avevo scritto, ma la cosa mi era ancora confusa, ci ho meditato ancora un po’ su, stasera ne parlavamo a cena in famiglia, ma non è che siamo arrivati a chissa’ quale risultato:)
Un brano del Vangelo ( che per altro lei aveva gia’ spiegato in una domanda sul forum) riporta l’episodio in cui a Gesu’ fu chiesto di chi sarebbe stata moglie, in Paradiso, la vedova che su questa terra si era risposata piu’ volte, il Signore disse di nessuno, perchè in Paradiso non si prende nè moglie nè marito.
In una mia e.mail le avevo chiesto allora se i rapporti affettivi di quaggiu’, una volta arrivati in Paradiso ci siano o meno (io ero di parere positivo, confortata anche da letture di scritti di Santi, ricordavo in particolare Santa Teresina), in effetti lei mi disse che nell’altra vita i rapporti saranno purificati, perfezionati.
Ma quindi come coniugare le due cose??? Le persone che su questa terra sono sposate, continueranno ad esserlo anche in Paradiso, ma in una prospettiva diversa? Non di amore “materiale” che abbisogna della fisicita’, ma di amore puramente spirituale?
Traggo un po’ questa conclusione da un passo di una sua risposta: “alcune persone sono chiamate da Cristo a vivere anticipatamente le nozze eterne e a rendere visibili col loro comportamento la dimensione escatologica della vita umana, quella dimensione nella quale non si prende né moglie né marito perché Dio basta. È lo stato di castità o verginità consacrata. “da qui mi parrebbe di poter dedurre che quell’aspetto di possesso, di senso di esclusività che tende a realizzarsi fra sposi anche con il rapporto fisico, viene meno, senza che per questo venga meno il vincolo spirituale, il particolare legame che ha unito due persone in vita.
Solo che questo rapporto si purifica, e al contempo diventa apertura agli altri, per amore di Dio?
Mi vengono in mente anche le figure di San Giuseppe e della Vergine Maria, nella loro unione, non si potrebbe ravvisare una sorta di anticipazione di quello che potrebbe essere il vincolo affettivo, spirituale, fra sposi, in Paradiso?
Rivolti al Signore, pur se legati da vincolo matrimoniale? Aperti agli altri e ai loro bisogni, pur curando sempre e per primo Dio, piu’ che mai presente nella loro vita di coppia, attraverso il Figlio? Uniti dal sacro vincolo del matrimonio anche se senza bisogno di donarsi nella corporeita’, perchè l’amore è molto di piu’ di semplice fisicita’???
Sposati per compiere la volonta’ divina e quindi santificarsi tramite la vita matrimoniale?
Anche nelle preghiere che rivolgiamo a San Giuseppe, ad esempio, lo si invoca come sposo di Maria, cosi’ come padre putativo di Gesu’ (qui mi riallaccio al vincolo genitori figli, su questa terra e nell’altra, noi invochiamo San Giuseppe come padre putativo, adottivo, su questa terra di nostro Signore, pur se nell’altro mondo, ma gia’ in questo il Padre sia Dio) per la vita eterna
Grazie
Maria
Risposta del sacerdote
Cara Maria,
dobbiamo anzitutto ricordare che il matrimonio è nell’ordine dei mezzi, ma non è il fine.
Il fine è l’unione con Dio.
È sbagliato pensare che i legami matrimoniali si esprimano in paradiso come bisogno di fisicità o anche di affettività.
Di là Dio ci basta e saremo come angeli (cf. Mt 22,30).
Ma poiché le nostre opere buone ci seguono, è giusto pensare che in Paradiso loderemo eternamente la misericordia divina per averci santificati e redenti attraverso il matrimonio.
Quando poi parliamo della vita del Paradiso è necessario andare molto cauti. Bisogna attenersi rigorosamente a quello che ci ha detto Colui che è disceso dal paradiso e vi è tornato per prepararci un posto.
Inoltre bisogna badare a non introdurre nell’al di là concezioni troppo materiali, come se Dio non ci bastasse e ci fosse bisogno di qualche altra cosa all’in fuori di lui.
Ti saluto e ti benedico.
Padre Angelo