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Quesito
Caro Padre Angelo,
prendo spunto da una sua risposta circa alcuni giudizi di San Paolo sulle donne, non proprio lusinghieri. Sostanzialmente ha detto che San Paolo era un uomo del suo tempo e che le sue affermazioni vanno inquadrate nel contesto storico di riferimento. Premetto che sono cattolica praticante e che mi sottometto completamente all’Autorità del Papa. Ciò nonostante vengo assalita da dubbi circa la questione del sacerdozio femminile. La mia non vuol essere una rivendicazione femminista nè tantomeno una ricerca di potere in questo mondo essendo ben conscia che la vera gloria è quella dei cieli e d’altro canto i grandi pontefici si sono sempre dichiarati servitori. Però mi chiedo: non era anche Gesù un uomo del suo tempo? Mi spiego meglio. Lui sicuramente rispettava le donne e l’ha dimostrato nascendo da una donna, con l’adultera, la Maddalena etc. etc. Ma se avesse scelto anche le donne come apostoli non trova che a quei tempi sarebbe stato criticato? Già solo il secolo scorso Padre Pio per avere delle figlie spirituali è stato accusato di ogni sorta di nefandezza e spiato fin dentro al confessionale. Si figuri se Gesù avesse detto alle donne del suo tempo: lascia tutto e seguimi cosa sarebbe venuto fuori! L’avrebbero accusato come minimo di distruggere le famiglie! Cioè Lui, essendo la Somma Intelligenza si è dovuto adeguare alla mentalità dell’epoca pur mostrando di amare molto le donne. Ma se venisse oggi sulla terra non pensa che sceglierebbe anche le donne? Padre, senza stare a scomodare i preti pedofili e omosessuali, ci sono tanti sacerdoti che pare facciano un lavoro. Non hanno passione, hanno in mano la Parola di Dio e pare che leggano le previsioni del tempo, non sono ispirati. Le Chiese sono riempite o dai sacerdoti santi che ci sono anche se non sono tantissimi e le riempiono anche nei giorni feriali o dai cattivi maestri: quei sacerdoti che interpretano la morale cattolica a loro modo, i divi, quelli che fanno risaltare se stessi e non la Parola di Dio. Ha idea della carica di passione che porterebbero le donne nella Chiesa? Ha idea di come sanno amare le donne? E poi Padre parliamoci chiaro: le donne sono più capaci dell’uomo di vivere in castità proprio per una questione fisiologica e perchè la sessualità femminile è più complessa, non è scissa dal cervello, è legata all’amore. Io credo che se le donne potessero abbracciare il sacerdozio la Chiesa avrebbe nuova linfa, mi sbaglierò ma ritengo che venga persa una grande potenzialità e non sono sicura che Gesù sia d’accordo. Mi dirà che ci sono le suore ma non è la stessa cosa, bisogna riempire le chiese e le donne innamorate di Gesù con la loro passione darebbero una grossa mano. Non sembra neanche una domanda la mia: è vero, son convinta di quello che dico però da buona cristiana che non sono ma cerco di essere concludo con l’espressione di un comico che diceva: non capisco, ma mi adeguo. Grazie per la sua disponibilità e Buona Epifania!
Risposta del sacerdote
Carissima,
1. tanti ragionamenti da te fatti sono veri e per questo ribadisco ancora una volta che non vi sono, almeno da parte dei teologi, motivi pregiudizievoli contro il sacerdozio alle donne.
Infatti la Chiesa non porta nessuna motivazione per dire che la donna sia meno capace dell’uomo di svolgere il compito inerente all’Ordine sacro.
Si potrebbe addirittura dire – stando alle tue riflessioni – che la donna sembri più adatta.
Ma non si può pensare che il Signore, che ha mostrato di non temere affatto di andare contro le tradizioni degli uomini, abbia voluto tener conto della mentalità del tempo.
Si tratta dunque della volontà del Signore e ad essa noi ci inchiniamo.
2. I pronunciamenti della Chiesa su questo tema partono tutti dalla volontà del Signore.
Il documento della Congregazione per la dottrina della Fede “Inter insigniores” (15.10.1976) dichiara: “La congregazione per la dottrina della fede ritiene di dover richiamare che la chiesa, per fedeltà all’esempio del suo Signore, non si considera autorizzata ad ammettere le donne all’ordinazione sacerdotale”.
Quando la Chiesa anglicana cominciò a conferire il presbiterato alle donne e ci si domandò se la Chiesa cattolica non avesse potuto fare altrettanto, Giovanni Paolo II disse: “in virtù del mio ministero di confermare i fratelli (cf. Lc 22,32), dichiaro che la chiesa non ha in alcun modo la facoltà di conferire alle donne l’ordinazione sacerdotale e che questa sentenza deve essere tenuta in modo definitivo da tutti i fedeli della chiesa” (Ordinatio sacerdotalis, 22.5.1994).
3. Una cosa si deve escludere: che Gesù sia rimasto vittima della cultura del suo tempo.
Essendo Dio fatto carne, come avrebbe potuto rimanere vittima della cultura degli uomini?
Ma, a dire il vero, questo non lo affermi neanche tu, perché dici che Gesù si sarebbe adattato alla mentalità del tempo.
Tuttavia dal momento che sapeva benissimo di istituire la Chiesa e che ne garantiva la durata fino alla fine del mondo, avrebbe potuto – se voleva – porre delle premesse per una maggiore adattabilità su questo punto, tanto più che in Israele c’erano donne che spendevano la propria vita per dedicarsi al servizio del tempio.
4. Nella tua mail fai tante affermazioni che fanno riflettere.
È vero che ci sono preti che danno l’impressione di svolgere il loro ministero senza passione, ma chi esclude che questo non possa succedere anche per le donne?
Dici che le donne sanno amare più degli uomini e sono più caste. E vada.
Aggiungi che saprebbero riempire le chiese. Ma sta il fatto che in Inghilterra le donne prete non hanno aumentato la gente in Chiesa. E che gli anglicani hanno quantitativamente, e non solo in proporzione, meno gente rispetto ai cattolici che va in Chiesa, sebbene siano almeno 5 volte di più.
Tu parli delle tante belle qualità delle donne. Le riconosco. E chi non può non riconoscerle?
Ma non sono queste il criterio per cui Gesù ha scelto gli apostoli solo tra i maschi.
5. È necessario pertanto risalire alla volontà di Cristo, il quale non ha escluso le donne per incapacità né per minori qualità.
La motivazione teologica più plausibile trovata dai teologi è la seguente: Cristo, incarnandosi, ha scelto di essere maschio per essere lo Sposo e il Salvatore dell’umanità.
Poiché i sacramenti sono segni sacri e l’ordine sacro è costituito di persone e non di cose, il maschio esprime più visibilmente il mistero di Cristo sposo e salvatore della Chiesa e di ciascuno di noi.
Ma, come vedi, è una motivazione a posteriori, vale a dire: stante la volontà di Cristo di assumere all’Ordine sacro solo gli uomini, la motivazione che cerca di farci comprendere questa volontà è la seguente.
6. Giovanni Paolo II non ha portato questa motivazione. Si è limitato a ribadire la volontà del Signore.
Forse la motivazione potrebbe non convincere qualcuno.
D’latra parte è una motivazione a posteriori, non a priori.
7. Si può ricordare allora che l’ordine sacro non è sinonimo di santità, come non è sinonimo di capacità.
La santità non dipende dall’essere o dal non essere nell’ordine sacro, ma nell’essere aperti ad accogliere Dio e ad amare con il suo cuore.
Anche un bambino può essere più santo di un prete o di un vescovo.
La vera grandezza, quella che dura eternamente e quella che sarà eternamente esaltata, è quella legata alla santità, e non quella legata ad una funzione.
Con la sola funzione si può andare all’inferno.
Con la sola santità non si può che andare in Paradiso, senza alcun dubbio e senza alcun pericolo.
Ti ringrazio di aver attirato ancora una volta l’attenzione dei nostri visitatori su questo argomento.
Ti assicuro una preghiera e ti benedico.
Padre Angelo