Questo articolo è disponibile anche in: Italiano

Quesito

Gentilissimo Padre Angelo,
le scrivo in quanto Lei da sempre saggi consigli.
Vorrei farle quindi una domanda. Che differenza vi è davanti a Dio fra un sacerdote o un cattolico che vive in castità o semplicemente seguendo il Vangelo e gli insegnamenti della Chiesa, (verginità prima delle nozze, ecc. ecc..) e una persona che trasgredisce in tutto e per tutto nella sua vita ma alla fine si converte?
Cioè ottengono entrambi il premio da Dio che è di infinita misericordia?
La ringrazio per la risposta in anticipo.


Risposta del sacerdote

Carissimo,
1. tutto dipende dal grado di grazia con cui si conclude la propria esistenza.
Il buon ladrone sulla croce l’ha conclusa con un alto grado di pentimento, accettando la crocifissione in espiazione dei propri peccati, cercando di ammansire il collega che stava alla sinistra, con un grande atto di fede riconoscendo in Gesù un Re che stava per entrare nel suo Regno.
Non osa chiedere un posto nel Regno di Gesù: se ne sente indegno. Gli chiede solo una menzione: “Ricordati di me”.

2. Dal momento che si può raggiungere la salvezza anche in extremis non si può concludere che convenga spendere la propria esistenza come ha fatto il buon ladrone perché non sappiamo se Dio ci accorderà la grazia del pentimento.
Noi non conosciamo i disegni del Signore, il quale può permettere che il cuore di qualcuno rimanga indurito fino al tempo da lui fissato.
Inoltre non possiamo dimenticare la parabola del Signore sugli operai chiamati nelle varie ore della giornata e che al termine ricevono tutti la medesima ricompensa.

3. Sappiamo invece che se uno disprezza la sua grazia, nascondendo sottoterra il talento ricevuto, verrà trattato duramente al giudizio.

4. In ogni caso sebbene la vita del delinquente che vive affrancato dalla legge possa apparire bella, perché gli pare di poter fare quello che vuole, in realtà è la vita di un miserabile che non ha conosciuto l’amore.
Solo l’amore sazia di gioia. Gesù ha detto che “c’è più gioia nel dare che nel ricevere” (At 20,35).
Chi non ama e non riceve affetti vive interiormente peggio di una bestia, la quale, non avendo capacità ed esigenza di comunicare, vive per natura in una certa solitudine di cuore.

5. Per cui, anche solo da un punto di vista umano, è meglio vivere bene e virtuosamente che da delinquenti.

6. Se quelli che sono stati chiamati a lavorare nell’ultima ora ricevono la medesima ricompensa di quelli che hanno lavorato fin dal mattino, sembra mettere tutti quelli che entrano in paradiso ad un medesimo livello e potrebbe dare l’impressione di una certa ingiustizia.
In realtà se tutti coloro che si salvano ricevono “una magnifica ricompensa”, non si deve dimenticare che la gloria del paradiso non è uguale per tutti: “Altro è lo splendore del sole, altro lo splendore della luna e altro lo splendore delle stelle: ogni stella infatti differisce da un’altra nello splendore” (1 Cor 15,41).
E coloro che hanno camminato dritti fin dall’inizio possono nel frattempo aver accumulato un capitale più abbondante (1 Tm 6,19).
Come inversamente chi si è convertito all’ultima ora può giungere ad un grado di amore e di pentimento più alto di chi ha condotto una vita buona, ma senza slanci e senza particolare progresso.

Ti saluto, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo