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Quesito

Caro padre Angelo buongiorno.
Spero che tu e la tua comunità stiate bene e per niente toccati dalla pandemia. Come sempre caro padre Angelo quando ho un dubbio ricorro a te.
Ho sempre avuto un dubbio: ogni mattina prego offrendo per ogni persona che ho nel cuore e bisognosa della grazia di Dio coroncine alle Sante Piaghe, al Sacratissimo Sangue di Gesù, suppliche a San Giuseppe ecc. (Preghiere comunque che secondo la tradizione sono tutte state dettate da Gesù a Santi o beati).
Sbaglio a trascorrere un’ora e più così? Sono parole inutili come ci ricordava il Vangelo di ieri: “Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole” (Mt 6,7)?
Ci terrei tanto a sapere cosa fare in merito.
Grazie padre Angelo per la risposta e buona Quaresima.
Un abbraccio
Luana


Risposta del sacerdote

Cara Luana,
1. il Signore non dice di pregare poco, ma di pregare sempre senza stancarsi mai. Queste sono le prime parole che si leggono nel capitolo 18º del Vangelo di San Luca.
Lo Spirito Santo dice per bocca di San Paolo: “Pregate incessantemente” (Ts 5,17).

2. Gesù stesso ci ha dato l’esempio della perseveranza nella preghiera anche nel chiedere la medesima grazia. Secondo il Vangelo di Matteo nell’orto degli olivi pregò una prima, una seconda e una terza volta sempre nel domandare la stessa cosa: “Padre mio, se è possibile, passi via da me questo calice! Però non come voglio io, ma come vuoi tu” (Mt 26,39).
San Luca, a proposito della preghiera di Gesù nell’orto degli olivi, scrive: “entrato nella notte, pregava più intensamente” (Lc 22,44).

3. Il Vangelo di ieri diceva di non pregare come i pagani i quali credevano di far conioscere agli dei le loro richieste con la ripetizione di parole.
I pagani stessi erano consapevoli che i loro dei non erano onniscienti né erano in grado di leggere dentro il cuore dell’uomo.

4. Sant’Agostino, che conosceva bene la mentalità dei pagani perché ci viveva in mezzo, dice che di fatto i pagani, pregando i loro idoli (i loro dei), pregavano i demoni.
Questa affermazione, prima che in Sant’Agostino, la si trova in San Paolo il quale a proposito dei sacrifici offerti dai pagani ai loro dei scrive: “Quei sacrifici sono offerti ai demòni e non a Dio. Ora, io non voglio che voi entriate in comunione con i demòni” (1 Cor 10,20).

5. Secondo San Tommaso “i pagani moltiplicavano le parole nelle preghiere per tre motivi:
Primo, per indicare la loro intenzione dei demoni che adoravano in quanto essi non avrebbero potuto conoscerla senza che fosse loro manifestata.
Secondo, per richiamare l’attenzione dei demoni assenti, e a questo motivo allude Elia dicendo ai sacerdoti di Baal che pregavano a lungo: «Gridate con voce più alta, perché certo egli è un Dio! Forse è sovrappensiero, oppure indaffarato o in viaggio; casomai si fosse addormentato, si sveglierà» (1 Re 18,27).
Terzo, per inclinarli alla misericordia con la persuasione delle parole” (Commento a Mt 6,7).

6. La nostra preghiera invece non serve a Dio, il quale conosce in anticipo le nostre necessità.
Serve invece a noi perché sappiamo valutare bene ciò che chiediamo e nello stesso tempo perché ci disponiamo a ricevere le grazie che il Signore ha già decretato di darci.
Scrive San Giovanni Crisostomo: “Colui che ti ha creato ti ha anche mostrato che cosa vuole che tu faccia. Non vuole che tu smetta di pregare, vuole che tu ponderi nel tuo cuore le benedizioni che chiedi; vuole che pregando tu riceva ciò che la sua benignità desidera concederti. Egli non rifiuta mai le benedizioni a chi prega, piuttosto sprona gli uomini con la sua misericordia perché non vengano meno nella preghiera.
Accogli volentieri l’esortazione del Signore: devi volere ciò che egli comanda, e non volere ciò che gli proibisce” (Commento a Mt 6,7).

7. Pertanto continua a pregare così.
Più a lungo preghi, sempre più dilati il tuo cuore a ricevere i doni che il Signore ti vuole accordare.
Oppure: quanto più preghi tanto più apri la tua mente a comprendere ciò che giova o non giova al tuo bene e al bene delle persone per le quali preghi.

Ti benedico, ti auguro una fruttuosa Quaresima e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo