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Le risposte sono in grassetto subito dopo le singole domande.
Buonasera, padre.
Grazie per il suo servizio.
Le espongo quattro quesiti a proposito del sacramento del Battesimo.
1) Noi sappiamo che i sacramenti sono efficaci ex opere operato: quindi non conta la santità personale del ministro. Tuttavia i frutti del sacramento dipendono essenzialmente – questo sì – dalle disposizioni di chi riceve. Ebbene: quando un bambino viene battezzato pochi giorni dopo la sua nascita, la grazia sacramentale (frutto del sacramento del Battesimo) è efficace perché (mi corregga se sbaglio), benché il piccolino non abbia ancora l’uso di ragione e non possa scegliere liberamente a favore di Cristo, egli è battezzato nella fede della Chiesa, che supplisce per lui.
Ora, una volta battezzato il piccolino è definitivamente incorporato a Cristo e, in quanto tale, ha contratto l’impegno di conformarsi a Lui, l’impegno di "diventare per grazia ciò che Lui è per natura". Questo incorporamento a Cristo e questo impegno a conformarsi a Lui (mi corregga se sbaglio, eh!) non sono reversibili.
Ebbene: in che senso è stato tutelato il libero arbitrio del piccolo neobattezzato? Se il piccolo, una volta cresciuto, non avesse voluto ricevere il battesimo e conducesse una vita moralmente disordinata, sarà colpevole (fra le altre cose) anche di aver chiesto il Battesimo e poi di avere disatteso alle sue implicazioni?
Caro Cesare,
1. Il Battesimo, prima di essere frutto di libera scelta, è un dono.
È un dono nel medesimo modo che la vita fisica, ricevuta dai genitori, è un dono. Come il bambino, crescendo, risponde affermativamente al dono ricevuto dai genitori, così analogamente colui che è stato battezzato.
I genitori, mettendolo al mondo, non l’“hanno costretto” a nascere. Sapevano che quello della vita è un dono così bello che se avesse potuto dire “fatemi posto tra voi” l’avrebbe senz’altro detto.
Così, la stessa cosa e per un motivo ancora più alto avviene per il Battesimo, perché il Battesimo conferisce dei beni infinitamente superiori a quelli della vita.
2. Mi dici che chi è stato battezzato deve conformarsi a Cristo.
Sì, deve, ma non come costrizione. Deve come un bambino appena nato deve crescere. E cioè per un bisogno e desiderio intrinseco, non per violenza.
L’essere stato battezzato sotto il profilo fisico e sociale non lo marchia in nulla, come invece è per chi per motivi religiosi viene circonciso fin dalla nascita.
Tra l’altro, rimane libero di non crescere e di rifiutare la fede che i genitori gli hanno ottenuto.
3. Ma ecco l’errore nel quale finalmente cadi. Dici infatti: “Se il piccolo, una volta cresciuto, non avesse voluto ricevere il battesimo e conducesse una vita moralmente disordinata, sarà colpevole (fra le altre cose) anche di aver chiesto il Battesimo”.
Come puoi dire: ha chiesto il Battesimo?
Non l’ha chiesto lui!
Né Dio lo incolpa di avere aver chiesto il Battesimo.
Il Battesimo gli è stato regalato dalla fede dei suoi genitori, i quali generandolo alla vita, hanno voluto generarlo anche alla vita eterna.
Nel Rito del Battesimo il ministro domanda ai genitori: che cosa chiedete per il vostro Bambino?
Essi rispondono: Il Battesimo.
Nel Registro dei battesimi viene annotato che la richiesta del Battesimo è stata fatta dai genitori (o da chi per loro) e non dal bambino, che non è ancora capace di intendere e di volere..
Dio potrà chiedergli conto di che cosa ha fatto di quel dono così grande, come del resto gli chiederà conto di quell’altro grande dono ricevuto, quello della vita.
2) Continuando il caso precedente: la grazia del Battesimo è infusa all’atto stesso della ricezione del sacramento (quindi, per il nostro caso, pochi giorni dopo la nascita) oppure l’efficacia sacramentale si "innesca" solo al momento in cui il piccolo, una volta cresciuto, ha formulato consapevolmente la sua scelta esplicita a favore di Cristo?
La grazia del Battesimo opera sin da principio. Certo non come progresso nella fede, nella speranza e nella carità. Questo avverrà mano mano che il bambino comincerà ad apprendere.
Ma almeno come difesa e protezione nell’anima e nel corpo dalle insidie del maligno e di coloro che collaborano con lui.
3) Sempre in questa fattispecie le chiedo, come conseguenza: se il bambino morisse prima di conseguire la facoltà di usare la ragione e fosse rimasto in grazia di Dio (non perché sia voluto restare in grazia – il concetto di "in grazia" non lo poteva ancora concepire! -, ma perché gli è capitato di restare in grazia fino a quel momento), ebbene: in questo caso il piccolino andrebbe certamente in Paradiso per il solo fatto di aver ricevuto il Battesimo senza averlo chiesto, senza averlo scelto, senza sapere perché?
Sì, nel medesimo modo in cui uno viene messo al mondo “senza averlo chiesto, senza averlo scelto, senza sapere perché”.
Anche la vita eterna, il Paradiso, la comunione con Dio è un dono.
4) Un sacerdote mi ha detto che è opportuno di battezzare quanto prima i piccoli appena nati, perché una volta che essi sono venuti al mondo essi possono essere solo in due condizioni: o tempio di Dio o ricettacolo di satana. Nascendo noi senza battesimo, ipso facto nasciamo sotto il dominio di satana e solo con l’esorcismo del Battesimo si vanifica la sua mefitica ipoteca sulla nostra giovanissima anima. E’ così? Ho infatti in mente come esempio un aneddoto: San Padre Pio stesso, nato in tarda serata, fu battezzato al mattino per non disturbare il parroco del paese che a quell’ora già dormiva… Ebbene ogni volta che raccontava quel fatto esclamava in lacrime: "Per tutta quella notte mi hanno fatto rimanere sotto le grinfie di satana!".
Le cose stanno proprio così?
Grazie.
Cesare.
C’è un errore in quello che mi hai scritto nella prima parte della domanda.
Il Bambino battezzato diventa, sì, tempio di Dio, ma il bambino non battezzato non è ricettacolo di Satana, se per ricettacolo s’intende ciò che accoglie, e pertanto l’inverso del tempio.
Con la grazia santificante e mediante la grazia santificante Dio viene ad abitare personalmente nel bambino battezzato.
Ma il demonio non può fare la stessa cosa per chi non è stato battezzato. Ho detto “non può”. Il diavolo non può mai occupare l’anima di una persona. Al massimo, per permissione divina, s’impossessa del corpo.
Diverso invece è affermare che è maggiormente esposto alle insidie del nemico. E può darsi che nel caso di Padre Pio i demoni abbiano tentato di dargli l’assalto in previsione di quello che intuivano di lui.
Va ricordato però che, sebbene non ancora dotato di grazia santificante, ogni bambino, anche non battezzato, ha a sua difesa e protezione il suo angelo custode.
Ti saluto, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo