Questo articolo è disponibile anche in: Italiano

Quesito

Padre Angelo
Mi chiamo Giuseppe (nome di fantasia) e sono un ragazzo abbastanza giovane. Cattolico dalla nascita con tutti o sacramenti di iniziazione, l’anno scorso ho frequentato per qualche mese i testimoni di geova, mi hanno preso in un momento di debolezza e un momento difficile della mia vita e la mia fede cattolica si era raffreddata. Premetto che non mi sono sbattezzato ne ho fatto il battesimo da loro, li ho solo frequentati, non sono mai andato neanche a suonare i campanelli. Però ammetto che ero “convinto” che loro insegnassero la verità. Ammetto che mi stavano indottrinando bene. Dopo qualche mese sono scappato da questa “religione”, per motivi personali, e mi sono informato sulla loro vera identità. Dopo qualche mese senza pensare alla spiritualità, mi sono riavvicinato alla chiesa. Mi sono informato molto ed è stato un percorso lungo. Non ho nessun laurea in teologia ma mi reputo abbastanza esperto sulla chiesa, seppur continuerò ad imparare molto e ho da imparare. Adesso viene la domanda. Quando studiavo nei TdG era solo indottrinamento, ma non stavo bene, anzi stavo peggio rispetto a prima. Sentivo tanta freddezza da parte di questo geova, lo sentivo lontano, ero ansioso più del solito stavo male e cadevo in tanti peccati che non volevo fare. Adesso in comunione con la chiesa, impegnandomi a fare tutto ciò che comanda essa cioè Gesù, i problemi ci sono sempre, ma mi sento più forte, più felice, sento come se Dio fosse al mio fianco, lo sento vicino non sento più freddezza ne lontananza o ansia eccessiva. Vedo molto di più Dio come una persona reale. Le chiedo se nell’insegnamento della chiesa ci sia un qualche insegnamento che parla di queste sensazioni che sento io, che le confermano. Anche i peccati, soprattutto quelli gravi, sono molto diminuiti, e penso sia grazie al Santo Rosario.
Concludo con una mia considerazione. I cattolici devono stare attenti ai testimoni di geova. Satana in un esorcismo probabilmente di padre Amorth, ha detto che i testimoni di geova e altre sette sono tra i suoi più grandi collaboratori. Sono sempre più convinto che la chiesa cattolica sia la vera chiesa di Gesù.
Tanti saluti e un abbraccio, grazie per il suo lavoro


Risposta del sacerdote

Carissimo,
1. hai detto bene in che cosa consista la realtà dei testimoni di Geova (tdg): in un indottrinamento.
A questo indottrinamento seguono alcune regole da osservare.

2. Ma la vita cristiana non è questo. Non è essenzialmente né indottrinamento né osservanza di alcune regole.
È piuttosto esperienza di vita di comunione soprannaturale con Dio.

3. Certo, questa comunione soprannaturale è fatta di comunicazione del pensiero di Dio. Per questo i cristiani possiedono una dottrina. Anzi, una dottrina sublime perché si tratta del pensiero stesso di Dio.
Ma il solo possesso della dottrina non fa un cristiano.

4. Ugualmente nella vita cristiana vi sono delle regole, ma non si tratta semplicemente di regole esteriori da osservare, che pongono divieti o limiti, ma di regole che introducono alla comunione soprannaturale con Dio oppure l’accrescono o la conservano.

5. Questa è la grande differenza tra i tdg e la vita cristiana.
Questo è il motivo per cui il Dio di cui si parla tra i tdg è un Dio lontano, che non si rende vicino, che non abita dentro il cuore dell’uomo, che non si autocomunica, che non porta la sua vita dentro il cuore dell’uomo.

6. Il vuoto da te avvertito quando abbordavi i tdg nasceva da questo.
Ed era accresciuto dalla mancanza della grazia perché vivevi nel peccato.
Ti mancavano le sorgenti alle quali attingere la grazia che sono i sacramenti.
I tdg non hanno nessun vero sacramento, neanche il battesimo, perché il battesimo dei tdg non unisce alla Santissima Trinità nella quale non credono, né innesta in Cristo perché non ne riconoscono la divinità.

7. Nella vita cristiana, mediante la fede e i sacramenti, ti viene comunicata la grazia che porta la Santissima Trinità dentro di Dio secondo la promessa di Cristo: “Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui” (Gv 14,23).
Di qui nasce il senso di pienezza che avvertono i cristiani che vivono in grazia e di qui anche il vuoto interiore che sentono quando cessano di amare Dio e di osservare la sua parola commettendo un peccato grave.

8. Inoltre il Cristo, che è la Sapienza eterna del Padre (cfr. Prv 8,23) fatta carne (cfr Gv 1,14) ed è anche lo Sposo della nostra anima, come aveva promesso per mezzo dei profeti: “Ti farò mia sposa per sempre, ti farò mia sposa nella giustizia e nel diritto, nell’amore e nella benevolenza, ti farò mia sposa nella fedeltà e tu conoscerai il Signore” (Os 2,21-22) viene per porre le sue delizie tra i figli dell’uomo (cfr. Prv 8,30-31) e perché la sua gioia sia in noi e la nostra gioia sia piena (cfr. Gv 15,11).

9. Lo Spirito Santo dice: “A chi vince darò della manna nascosta, che nessuno conosce, se non chi la riceve” (Ap 2,17).
La manna che mangiavano gli israeliti nel deserto era una prefigurazione di Cristo, Pane vivo disceso dal cielo
Ora se della manna dell’Antico Testamento si legge: “Questo tuo alimento manifestava la tua dolcezza verso i figli, si adattava al gusto di chi ne mangiava, si trasformava in ciò che ognuno desiderava” (Sap 16,21) che cosa non si dovrà dire di chi vive in comunione di vita con Cristo mediante la grazia?
San Tommaso commenta: “Chi la riceve sperimenta una dolcezza, che è ignota a chi non la riceve” (Somma teologica, I-11, 112 5).
Quando tu vivevi nel peccato e abbordavi i tdg ignoravi che esistesse tale dolcezza.
Ed è per questo i tdg fanno proseliti tra coloro che non vivono in grazia oppure sono cristiani solo in maniera superficiale.
Nessuno che abbia gustato la dolcezza della manna nascosta se ne distacca per tutto l’oro del mondo.
Adesso anche tu la conosci e la gusti. E non te ne vuoi separare più.

Ti ringrazio della bella testimonianza.
Ti auguro di progredire sempre di più nella vita in Cristo, ti ricordo nella preghiera e ti benedico.
Padre Angelo