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Quesito

Buongiorno Padre Angelo, come va?
 Le scrivo per sottoporle un pensiero che mi è venuto in questi giorni scorsi, riguarda la cooperazione al male.
 In questo periodo dove il mondo è coinvolto nelle guerre si sente spesso parlare di problemi nelle forniture di gas e derivati del petrolio, come si sa alcuni di questi prodotti sono forniti da Nazioni coinvolte se non addirittura responsabili delle guerre in corso, quindi verrebbe da pensare che gli stessi soldi spesi dall’Italia per acquistare questi prodotti andrebbero in una certa parte ad arricchire Nazioni che probabilmente userebbero quello stesso denaro per produrre o acquistare armi.
 Una volta presa coscienza di questo mi rendo conto di come io stesso nel mio piccolo contribuisca ad arricchire questi paesi, allo stesso modo però considero che non è molto quello che io posso fare per oppormi a tutto ciò, vorrei chiederle se potesse darmi la sua opinione a riguardo, e potesse spiegarmi che tipo di cooperazione c’è nei confronti del singolo cittadino, magari consigliandomi come un buon cristiano possa agire in tali circostanze.
 La ringrazio molto per il tempo che mi dedicherà, e la ringrazio per il grande servizio che fá a tutti noi con il sito “amici domenicani”.
Saluti,
Tommaso


Risposta del sacerdote

Caro Tommaso,
1. nella presente situazione drammatica della guerra che colpisce direttamente in maniera atroce e devastante alcune popolazioni mi limito a ricordare l’insegnamento del Concilio Vaticano II.
Nella costituzione pastorale Gaudium et spes, dopo aver ricordato che “una volta esaurite tutte le possibilità di un pacifico accomodamento, non si potrà negare ai governi il diritto di una legittima difesa” (GS 79), si legge: “Il progresso delle armi scientifiche ha enormemente accresciuto l’orrore e l’atrocità della guerra. Le azioni militari, infatti, se condotte con questi mezzi, possono produrre distruzioni immani e indiscriminate, che superano pertanto, di gran lunga, i limiti di una legittima difesa. Anzi, se mezzi di tal genere, quali ormai si trovano negli arsenali delle grandi potenze, venissero pienamente utilizzati, si avrebbe la reciproca, pressoché totale distruzione delle parti contendenti, senza considerare le molte devastazioni che ne deriverebbero nel resto del mondo e gli effetti letali che sono la conseguenza dell’uso di queste armi.
Tutte queste cose ci obbligano a considerare l’argomento della guerra con mentalità completamente nuova…
Avendo ben considerato tutte queste cose, questo sacrosanto Concilio, facendo proprie le condanne della guerra totale già pronunciate dai recenti Sommi Pontefici, dichiara: ogni atto di guerra che indiscriminatamente mira alla distruzione di intere città o di vaste regioni e dei loro abitanti, è delitto contro Dio e contro la stessa umanità con fermezza e senza esitazione deve essere condannato” (GS 80).

2. Nei rapporti commerciali tra singoli Stati in linea di principio è necessario non cooperare positivamente per la produzione di armi.
Concretamente però è difficile o pressoché impossibile stabilire dei criteri equi perché non di rado paesi che non producono armi spendono molto per il loro acquisto e sono paesi ricchi di materie prime.
Per cui per un verso o per l’altro siamo sempre da capo.

3. Inoltre tutti, sia i produttori di armi sia i loro acquirenti, asseriscono di produrle o di acquistarle sempre e solo per motivi di difesa!
Per cui la cooperazione dei singoli cittadini sia nei rapporti di commercio tra gli Stati sia nel pagamento delle tasse si qualifica come una cooperazione materiale e indiretta, in cui non si ravvisa colpevolezza personale.

4. Pertanto sotto il profilo materiale il singolo non può farci nulla.
Tuttavia in tutti permane l’obbligo di promuovere efficacemente una cultura di pace col pensiero e con il comportamento.
C’è inoltre il dovere di pregare e di offrire sacrifici a Dio per implorare la grazia della conversione degli uomini e il dono della pace soprattutto per le popolazioni inermi che subiscono la devastazione e la distruzione delle loro abitazioni e della loro economia.

5. Non va dimenticato che nel cuore della prima guerra mondiale la Madonna stessa intervenne a Fatima chiedendo di pregare soprattutto col Santo Rosario, e di fare sacrifici per la conversione dei peccatori, per la cessazione della guerra e per la pace nel mondo.

Ti benedico e ti auguro perseveranza nelle opere buone e nella preghiera.
Padre Angelo