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Quesito

Buon pomeriggio Padre Angelo, 
può spiegarmi i versetti in oggetto, in particolare le parole “ubbidite ai genitori”, “Onora tuo padre e tua madre” e “non irritate i vostri figli”?
Saluti distinti
Emiliana


Risposta del sacerdote

Cara Emiliana,
1. ecco il testo per intero: “Figli, obbedite ai vostri genitori nel Signore, perché questo è giusto. Onora tuo padre e tua madre! Questo è il primo comandamento che è accompagnato da una promessa: perché tu sia felice e goda di una lunga vita sulla terra. E voi, padri, non esasperate i vostri figli, ma fateli crescere nella disciplina e negli insegnamenti del Signore” (Ef 6,1-4).

2. Rispondo alle tue domande riportando quanto San Tommaso d’Aquino dice nel suo Commento alla lettera agli Efesini.
Egli ricorda innanzitutto che i figli devono obbedire ai genitori nel Signore perché “non si deve obbedire ai genitori né ad altra persona nelle cose che vanno contro Dio.
Infatti si legge negli Atti degli Apostoli che bisogna obbedire a Dio piuttosto che agli uomini (At 5,29)”.
Perché questo è giusto: perché i genitori sono i superiori dei figli, i primi rappresentanti di Dio per loro.

3. Onora tuo padre e tua madre: “Questo viene inteso in tre modi:
– in quanto i figli devono onorare i genitori perché devono ritenerli come superiori,
– perché devono loro obbedienza in quanto maestri,
– perché devono loro il sostentamento in quanto li hanno nutriti finché divennero forti”.
Quest’ultima annotazione oggi rimane valida nel suo significato generale perché grazie a Dio con i sistemi pensionistici e assistenziali i genitori anziani quasi sempre riescono a provvedere a se stessi.

4. Questo è il primo comandamento che è accompagnato da una promessa: “Nell’Antico Testamento si facevano promesse temporali, perché quel popolo era ancora fanciullo, e quindi doveva essere istruito gentilmente da un pedagogo, come un fanciullo”.
Perché tu sia felice: “Infatti chi è grato nei benefici minori è meritevole di riceverne di più grandi; ora dei genitori noi riceviamo i benefici più grandi, cioè l’essere, il vivere e l’educazione.
Ora, quando uno è grato per questi benefici, diventa degno di riceverne di più grandi”.

5. Goda di una lunga vita sulla terra:
Tuttavia San Tommaso osserva: “Molti che sono devoti ai loro genitori muoiono presto”.
Ed ecco la risposta: “Ma bisogna sapere che queste cose temporali non sono dei beni in senso assoluto, se non nella misura in cui sono ordinate alle cose spirituali, e perciò sono cose buone per l’uomo in quanto per loro mezzo egli viene aiutato nelle cose spirituali.
Perciò la fortuna non deve essere detta buona se costituisce un ostacolo per la virtù.
Pertanto la lunghezza della vita intanto è buona in quanto è ordinata al servizio di Dio.
Quindi talvolta essa viene abbreviata perché tale servizio non sia impedito: “fu rapito, perché la malizia non ne mutasse i sentimenti” (Sap 4,11)”.

6. E voi, padri, non esasperate i vostri figli: non che i genitori debbano acconsentire alla volontà dei figli in ogni cosa.
Qui bisogna osservare che altra è l’autorità del padre verso il figlio e altra è l’autorità del padrone verso lo schiavo, perché il padrone si serve dello schiavo per il proprio vantaggio, mentre il padre si serve del figlio a vantaggio del figlio.
Perciò bisogna che i genitori educhino i figli per il loro vantaggio, senza eccessive restrizioni o sottomissioni.
In modo che non si scoraggino, e cioè che non diventino timidi, perché una tale provocazione non incoraggia al bene”.

7. Ma fateli crescere nella disciplina: “vale a dire: fateli crescere castigandoli (quando è giusto) e nella disciplina della parola; vale a dire ammoniteli ed educateli perché servano il Signore, stimolandoli al bene e allontanandoli dal male”.

Con l’augurio di ogni bene accompagnato dalla preghiera, ti benedico.
Padre Angelo