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Quesito
Sia lodato Gesù Cristo.
Carissimo padre Angelo, la domanda è se è moralmente lecito comprare reliquie che vendono su siti si e-commerce come e-bay?
A volte desidero comprare queste reliquie (ex-carne, ex-ossibus, ex corpore) in riferimento a Santi, o anche frammenti della Vera Croce e/o altri.
Ma non tanto per averli, mi spiego:
– Can. 1190 – §1. È assolutamente illecito vendere le sacre reliquie
Quindi da un lato vorrei togliere da un uso profano/blasfemo queste reliquie, per portarli in Chiesa da parroco, dall’altro lato non vorrei invogliare il venditore a continuare con questo commercio illecito e ricavare un guadagno, rubando nelle Chiese.
Seconda domanda:
Ultimamente c’è anche un forte richiesta degli antichi Agnus Dei, i medaglioni di cera benedetti in certe occasioni dal Papa (mi sembra fino a Pio XII) … a qualche conoscente dico che questi perdono la benedizione del Papa se si fa un uso profano, perché sono stati profanati per mezzo di uso perverso (guadagno) e peccaminoso (rubando).
Quindi non possiedono più né benedizioni, né indulgenze, così come i benefici/effetti salutari per l’anima e il corpo.
Dico bene?
Spero in una risposta. Grazie e Buon mese di Maggio.
Vincenzo
Risposta del sacerdote
Caro Vincenzo,
1. comprare le reliquie per sottrarle ad un uso profano è un’ottima cosa.
È vero che non si può fare mercimonio di cose sacre.
Ma il tuo non è un mercimonio perché è l’unica maniera per sottrarle ad eventuali profanazioni.
2. Una volta comprate, puoi portarle al parroco. Ma nulla impedisce che tu le possa tenere anche in casa tua e darvi la giusta venerazione.
È una benedizione avere in casa delle reliquie e trattarle come si deve.
Negli Atti degli Apostoli si legge che Dio operava prodigi non comuni per opera di Paolo e anche per mezzo delle vesti che egli aveva indossato: “Dio intanto operava prodigi non comuni per mano di Paolo, al punto che mettevano sopra i malati fazzoletti o grembiuli che erano stati a contatto con lui e le malattie cessavano e gli spiriti cattivi fuggivano” (At 19,11).
San Paolo accomiatandosi dagli anziani di Efeso, dirà loro: “Non ho desiderato né argento né oro né il vestito di nessuno. Voi sapete che alle necessità mie e di quelli che erano con me hanno provveduto queste mie mani” (At 20,33-34).
I fazzoletti di cui si parla erano pezzuole di lino con le quali San Paolo si asciugava il sudore e i grembiuli erano quelli di cui si servivano gli artigiani nel loro lavoro.
3. Sappiamo che San Tommaso d’Aquino portava sempre con sé le reliquie di Sant’Agnese.
Quando il suo primo collaboratore fu colpito da malattia, San Tommaso depose sul suo corpo le reliquie della Santa, e questi all’istante ricuperò la salute.
4. Alla seconda domanda hai risposto bene perché il Codice di diritto canonico dice che “i luoghi sacri perdono la dedicazione o la benedizione se sono stati distrutti in gran parte oppure destinati permanentemente a usi profani con decreto del competente ordinario o di fatto” (can 1212).
Ora tra l’uso profano che viene attuato di fatto, come dice il Codice, c’è la compravendita.
Ai luoghi sacri vengono assimilati tutti gli oggetti benedetti, come lo sono gli Agnus Dei, le corone del Santo Rosario, i vasi sacri, le suppellettili sacre, come i calici, le pissidi e le vesti…
5. Perdendo la benedizione, si perdono i benefici che le sono connessi, tra cui le indulgenze.
La benedizione, infatti, è una effusione di doni, di grazie, come insegna San Tommaso d’Aquino.
6. Colgo l’occasione per ricordare come ci si può disfare di oggetti benedetti che non si intende più conservare perché ormai abbastanza usurati.
In passato, ma anche oggi, si consiglia di consumarli attraverso il fuoco.
Questo però non è facilmente praticabile per la proibizione di accendere il fuoco in luoghi abitati.
Si consiglia allora di disfarsene spezzandoli.
Questo evidentemente sarà fatto con devozione, magari anche pregando.
Ti ringrazio per i quesiti, soprattutto per il secondo, perché molti non sanno come comportarsi.
Ti auguro ogni bene, ti benedico e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo