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Quesito

Caro Padre Angelo, 
innanzitutto un caro saluto.
Leggendo il bellissimo libro: “Le Rivelazioni Celesti di Santa Brigida di Svezia”, al Capitolo Decimo del Primo Libro, è scritto: 
“…Dopo, i crudeli carnefici lo presero e lo distesero sulla croce. Per prima
crocifissero la mano destra allo stipite, dove già c’era il foro per il chiodo;
perforarono la mano nella parte dov’era più dura. Tirando poi con una fune l’altra
mano, la confissero allo stesso modo allo stipite. Poi crocifissero il piede destro e
sopra vi misero il sinistro, con due chiodi, sicché i nervi e le vene si tendevano e si
spezzavano. Ciò fatto, gli posero la corona di spine così fortemente che punse
l’adorabile capo del Figlio mio, si riempirono gli occhi di quel sangue scorrente, si
ostruirono le orecchie e si imbrattò tutta la barba.
E mentre era così sanguinante e piagato alla mia dolorosa presenza gemente, guardò
con quegli occhi insanguinati Giovanni, figlio di mia sorella, ed a lui mi raccomandò.”
È la Madonna che racconta quello che è successo durante la crocifissione di Gesù.
La mia domanda è, perché parla di Giovanni come “figlio di mia sorella”. Il Giovanni che stava con loro durante la crocifissione non era l’apostolo Giovanni Evangelista?
Ringraziandola per la sua risposta, Le chiedo una benedizione per la mia famiglia ed in particolare per i miei due nipotini amatissimi, Paolo e Ianco.
Che Dio La benedica, Padre Angelo.
Vincenzo


Risposta del sacerdote

Caro Vincenzo, 

  1. sì, Giovanni ai piedi della croce è Giovanni l’evangelista.

La madre dei due fratelli è Salomè, menzionata tra le donne presenti sul calvario al momento della morte di Gesù e anche tra quelle che vanno alla tomba di Gesù la mattina della risurrezione.

2. Nel Dizionario enciclopedico della Bibbia e del mondo biblico a cura di Galbani e Piazza si legge: “Si suppone che essa sia la sorella di Maria, la madre di Gesù”.
“Si suppone”, cioè si pensa che sia così.

3. A convalidare quel “si suppone” interviene Pierre Benoit, grande biblista domenicano e chiamato come esperto al concilio Vaticano II. Nel suo poderoso studio sulla “Passione e risurrezione del Signore” non accantona questa ipotesi.
Scrive: “Ed ecco una terza donna: la madre dei figli di Zebedeo, dice Matteo. Salomè dice marco. Si tratta probabilmente della stessa persona, una Salomè sposa di Zebedeo e madre di Giacomo il maggiore e di Giovanni.
Per precisare che siano queste donne, bisogna ricorrere al quarto vangelo. Sembra che Giovanni ne nomini quattro: sua madre, cioè la madre di Gesù la sorella di sua madre, dunque una sorella della Madonna; Maria, moglie di Cleofa; infine mano Maria di Magdala (Gv 19,25),
Conosciamo già Maria di Magdala; e Maria, la madre di Gesù, non presenta difficoltà. Ma alcuni si chiedono se Maria moglie di Cleofa e la sorella di sua madre sono una sola persona oppure due. Si tratta più probabilmente di due persone perché sarebbe sorprendente che la sorella della Madonna si chiamasse Maria come lei. La sorella di sua madre non sarebbe forse la Salomè moglie di Zebedeo, di cui parlano qui i sinottici? In questo caso Giacomo e Giovanni sarebbero cugini di Gesù da parte materna” (p. 278).

4. Tuttavia il termine sorella però non deve ingannare perché nella Sacra Scrittura le parole “fratelli e sorelle, non sempre vengono usati in senso stretto. Spesso traducono termini ebraici e aramaici che, oltre a designare i figli gli stessi genitori, designano anche parenti prossimi specialmente per consanguineità, senza specificare il grado di parentela” (Dizionario enciclopedico della Bibbia e del mondo biblico).
In questo senso infatti si parla dei fratelli e delle sorelle di Gesù. E nel medesimo modo si poteva parlare anche di sorella della Madonna.

5. Ecco dunque come corrisponderebbe al vero quanto si legge nelle Rivelazioni celesti di Santa Brigida.

Ti benedico, ti auguro ogni bene e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo