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Quesito

Caro Padre Angelo,
nel secondo libro di Samuele capitolo 3 versetto 2 si narra di quanti figli abbia avuto Davide dalle rispettive mogli (6 figli da 6 diverse mogli). Tra queste figura anche Abigail che era già moglie di un altro.
Ora vorrei chiederle… Perché noi cattolici dobbiamo astenerci dal peccato impuro commesso su noi stessi col vizio solitario quando invece un patriarca come Davide ha avuto tante mogli di cui due già sposate? Nel caso della moglie di Uria fu castigato per il suo peccato, ma nel caso di Abigail non si accenna ad alcun castigo anzi a quanto pare sembra che in quel periodo il Signore fosse dalla sua parte. Mi sento confuso quando mi trovo davanti a certe vicende dell’antico testamento rispetto al nuovo, se può mi dia un aiuto con un chiarimento grazie.


Risposta del sacerdote

Carissimo,

1. vale la pena riportare il testo della Sacra Scrittura:
“A Ebron nacquero a Davide dei figli e furono: il primogenito Amnon, nato da Achinòam di Izreèl; 3il secondo Chilab, nato da Abigàil, già moglie di Nabal di Carmel; il terzo Assalonne, figlio di Maacà, figlia di Talmài, re di Ghesur; 4il quarto Adonia, figlio di Agghìt; il quinto Sefatia, figlio di Abitàl; 5il sesto Itreàm, nato da Egla, moglie di Davide. Questi nacquero a Davide a Ebron” (2 Sam 3,2-5).
Ebbene, quando Davide prese Abigail come moglie, questa era già vedova di Nabal.
Della morte di Nabal ne parla 1 Sam 25 dove al v. 3 si legge: “Quest’uomo si chiamava Nabal e sua moglie Abigàil. La donna era assennata e di bell’aspetto, ma il marito era rude e di brutte maniere”.
E in seguito: “Dieci giorni dopo il Signore colpì Nabal ed egli morì.
Quando Davide sentì che Nabal era morto, esclamò: «Benedetto il Signore che ha difeso la mia causa per l’ingiuria fattami da Nabal e ha trattenuto il suo servo dal male e ha rivolto sul capo di Nabal la sua cattiveria». Poi Davide mandò messaggeri e annunciò ad Abigàil che voleva prenderla in moglie” (1 Sam 25,38-39).
Pertanto Davide per questo non doveva essere punito.

2. Tanto più che la poligamia a quei tempi era lecita ed era in uso.
Avere più mogli e contemporaneamente avere più figli era segno di ricchezza e di potenza.
Il contesto era diverso dal nostro.
Non era tuttavia molto diffusa per ragioni per lo più economiche. Per ogni moglie bisognava dare pagare un compenso al padre della futura sposa.
C’era poi la difficoltà oggettiva di mantenere due o più mogli.
Questa è la ragione per cui la poligamia è presente tra i re, i nobili e i ricchi e non tra il popolo.
Dopo la deportazione in Babilonia la poligamia scomparve e ai tempi di Cristo era inesistente.

3. Tuttavia a motivo delle molte mogli e della rivalità tra i figli Davide dovrà molto soffrire.

4. Domandi: “perché noi cattolici dobbiamo astenerci dal peccato impuro commesso su noi stessi col vizio solitario”
Non solo i cattolici devono astenersi dal vizio solitario, ma tutti. Perché si tratta di un disordine morale.
Che si tratti di un disordine e non di una buona azione tutti lo avvertono “senza esitazione”, dice un documento della Chiesa intitolato Persona humana al n. 9.
Padre Gasparino, di santa memoria, diceva che “la masturbazione è egoismo allo stato puro”.
Essere liberi dal vizio solitario non è un peso, ma una grazia, una conquista, un segno di maturità e di libertà interiore.

5. Scrivi poi: “Mi sento confuso quando mi trovo davanti a certe vicende dell’antico testamento rispetto al nuovo”.
Qui ti do ragione per cui giustamente ti domandi come mai nell’Antico Testamento erano lecite alcune azioni, mentre nel Nuovo non lo sono più.
Sant’Agostino dice che “l’Antico Testamento è il libro della pazienza di Dio”.
In molte pagine l’Antico Testamentodescrive infatti l’abisso in cui l’uomo è caduto allontanandosi dal suo Creatore.
Ed è proprio su quest’umanità che a motivo del peccato si è ottenebrata mentalmente e moralmente che Dio si è curvato per trarla a salvezza.

6. Davide e altri (soprattutto suo figlio Salomone) non consideravano un male avere più mogli.
Ma l’avere più mogli, anche se considerato lecito, era un disordine.
E proprio perché era un disordine lo pagarono ugualmente e in maniera dura.
Se ad un certo momento si abbandonò la prassi della poligamia – a parte i problemi economici che comunque non ci sarebbero stati nei ceti ricchi – vuole dire che essa non dava poi una grande soddisfazione.
Da se stessi gli uomini capirono che si trattava di un male tollerato da Dio e non di un bene.

Ti ringrazio del quesito, ti auguro di rimanere sempre fiero di essere affrancato da quei mali che gli uomini talvolta – a motivo della loro corruzione – chiamano beni, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo