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Caro Padre Angelo,
sono Guido, non è semplice spiegarle tutto senza tante lunghe sfaccettature, ma vado al dunque. 1) Io tanti anni fa’ chiesi a Dio di portare me, mia moglie e i miei figli in paradiso e sarei stato disposto a vivere un periodo pari agli anni, credo di Santa Teresina, senza alcuna consolazione. 2) Tempo fa’ nel momento della consacrazione chiesi a Gesù se poteva portare me, mia moglie e i miei figli direttamente in paradiso senza passare per il Purgatorio. 3) Alcuni mesi fa’ chiesi sempre nel momento in cui il presbitero alza il Corpo e il Sangue di Cristo di poter io, qui in terra o in cielo, scontare il Purgatorio al posto di mia moglie e dei miei figli.
Se ci penso un attimo credo di aver chiesto una cosa troppo, troppo grande, ma io credo!…..di fidarmi di Gesù.
Dov’è il problema?…..Mi manca la gioia, il rosario quotidiano è una sofferenza! penso sempre a lei padre Angelo che ha indicato come recitarlo ma io mi perdo in mille pensieri. La domenica a messa sono felicissimo di andarci, ascolto bene ma sono un vile perché sono contento quando è finita invece di sperare che non finisca mai. Quando sono con altre persone rido scherzo cerco di portare un po’ di gentilezza con tutti e la dove non riesco ad amare, faccio la preghiera silenziosa ma, quando rimango solo con me stesso, vedo tutta la mia desolazione, il buio, un vuoto dentro, un morire, LA NON GIOIA.
Io mi ci sono fortemente abituato e penso che se qualcuno di botto entrasse nella mia testa ….impazzirebbe, forse ci vuole allenamento ma a volte io, “nun ja faccio”, non lo trovo giusto è crudele vivere così dove il demonio ti dice spesso che Dio non esiste. Mia moglie non può aiutarmi è chiusa in se stessa ha i suoi limiti le sue croci tra cui io!…in cerca sempre di amore … o forse solo sesso. Ma se Dio mi dicesse è questo il tuo Purgatorio io, ne sarei onorato ma il silenzio mi tormenta. Sono cinque anni che aprendo il vangelo mi capita spesso i versetti in cui si parla di Giovanni il Battista, non capisco cosa centra questo grande uomo, so’ solo che, se oggi Dio vuole consolarmi con un passo a caso del vangelo, è sempre con lui….il Battista, è una magra consolazione ma sento che c’è qualcosa di eternamente grande in questo.
Un vostro eventuale silenzio certo non mi gioverebbe ma mi farebbe sorridere in questo arido deserto ma capisco che non avete la bacchetta magica, e le vie del Signore sono veramente infinite e complicate. Ho messo anche in cantiere l’ipotesi di un miscuglio con una forma di depressione non sarei il primo, ma sempre Lui alla fine muove i fili della mia vita. Ringrazio Dio di averla conosciuta e di come risponde senza mai giudicare la persona che le scrive, questo non può essere che, solo opera di Dio, io farei una fatica immensa.
Non so se queste cose debbano preferibilmente rimanere tra me e Dio ma mi creda mi sento immensamente solo e ho solo Lui che mi ascolta…..ma non mi parla o meglio non vuole ora, forse per il mio bene.
Che Gesù Cristo la illumini e chieda per me’ un qualcosa che possa darmi coraggio, certo che a lei lo ascolterà.
La pace Guido.


Caro Guido,
forse avrai pensato che io non ti avrei risposto, visto che è passato tanto tempo dalla tua mail.
Ma solo oggi sono giunto alla tua. Te ne domando scusa.

1. Insisti nel dire che il Signore non ti parla, che apri le Scritture e ti viene sempre il Battista.
Ma quando vai a Messa il Signore ti parla in maniera esplicita.
Ti parla a lungo addirittura con tre letture, al termine delle quali dici: Rendiamo grazie a Dio, lode a te Cristo.
Ma è vero il grazie che dici? È vero il complimento: lode a te…
Perché se dici queste parole vuol dire che hai capito che il Signore ti ha parlato, che ti ha detto parole di vita eterna, che nessuno ti parla come parla lui.
Adesso invece dici che il Signore non ti parla.
Allora vedi: non è vero che il Signore non ti parla.
È vero piuttosto che noi siamo sordi e distratti.

2. Ti consiglio di fermarti sulle parole che il Signore ti dice a Messa.
Parla proprio a te, per far luce sulle tue necessità, per illuminare la tua strada, per darti forza, per consolarti.
Custodisci quelle parole nel tuo cuore come in uno scrigno. Sono preziosissime.

3. Quante volte anche tu partecipando alle feste della Madonna hai sentito proclamare queste parole del Signore: “Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica”.
Perché dopo aver ascoltato la parola del Signore non ti domandi: che cosa mi ha detto il Signore?
Anzi, cosa devo fare adesso per metterla in pratica?

4. Capiterà che talvolta non saprai darti la risposta. E allora chiederai a Gesù: Che cosa mi hai detto? Che cosa volevi dirmi?
Afferrato il concetto, gli domanderai ancora: che cosa devo fare Gesù per mettere in pratica questa tua parola?
Se starai in silenzio, in ascolto della sua parola e se il tuo cuore sarà puro, capirai subito il messaggio e come lo devi incarnare.

5. Ti suggerisco inoltre di fare anche un’altra cosa.
Poiché le parole che il Signore ti ha detto sono le più importante e le più illuminanti tornaci sopra durante la giornata.
Rimeditale mentre preghi con il Rosario che è una preghiera che deve diventare un punto fisso nella tua giornata.
Il Rosario è una preghiera larga.
Mentre diciamo il Padre nostro e le Ave Maria ci incontriamo con il Signore e con la Madonna. Viene d’istinto allora metterci in ascolto di quello che ci dicono mentre stanno con noi.
E ti accorgerai che il Signore ti ripete nel Rosario le parole che hai sentito la domenica andando a Messa o che ti ha detto nella Messa del giorno.
La Madonna ti suggerirà come metterle in pratica, perché Lei è stata la prima a fare così.

6. Allora la tua vita diventerà più interiore e si trasformerà.
Porterai il Vangelo, che è quanto dire i sentimenti di Gesù, dentro la tua vita.
Capirai allora come sono vere le parole che Gesù ha detto: “Il regno dei cieli è simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata” (Mt 13,33) perché la tua vita lieviterà col fermento del Vangelo.
Sarà più bella e soprattutto più proficua per te e per coloro ai quali ti dedichi.

7. Pertanto ricomincia nel silenzio.
Sii più interiore.
Dì meno parole tu e lascia parlare Lui.
Lascia che mentre ti parla plasmi anche il tuo cuore.
È troppo bella la nostra esperienza cristiana quando la viviamo così.

Mentre ti auguro tutto questo, ti assicuro la mia preghiera e ti benedico.
Padre Angelo