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Quesito

Carissimo Padre Angelo,
grazie mille per la sua risposta, per la comprensione e scusi per il disturbo! Mi scrive: “sono contento che tu abbia ripreso ad andare a Messa e a sentirti cattolico, anche se dissenziente”.
Grazie a lei, il mio ‘‘ritorno’ in Chiesa e’ anche merito suo!
(…)
Basti pensare alla legge sulle ‘‘coppie di fatto’, che estende alcuni diritti fondamentali alle coppie gay e che non si capisce perché dovrebbe disintegrare la famiglia; estendere il diritto all’istruzione ha distrutto l’istruzione?
Estendere il diritto alla libertà di culto ha distrutto la religione?
Estendere il diritto di voto alle donne ha reso problematico il diritto di voto maschile? E via discorrendo; questa è roba di diritto civile, tra cittadini adulti e consenzienti (non è l’aborto, per capirci).
(…)
Una coppia di eterosessuali non cattolici però può sposarsi in Comune, due omosessuali in Italia no (con tutti gli svantaggi burocratici del caso).
E questo è avere cittadini di serie a) e di serie b); ovvero, è discriminazione, e la discriminazione è contro la giustizia ( che è una virtù  cardinale! e si applica verso i cattolici e verso i non cattolici!).
(…)
Grazie ancora per la sua mail, per  la sua gentilezza e per le sue preghiere che ricambio.
A presto
Claudio


Risposta del sacerdote

Carissimo,
vado avanti nella riflessione iniziata ieri.

1. Qualcuno potrebbe domandarsi se la società possa omologare l’unione tra due persone omosessuali ad un matrimonio.
Senza dire che si tratta di un matrimonio, ci si chiede se possa riconoscere per due persone omosessuali che stanno insieme i medesimi diritti che riconosce ai mariti e alle mogli.

2. Qui si deve affrontare un altro discorso ugualmente molto importante.
Partiamo dal principio che l’autorità civile ha come suo obiettivo la promozione del bene comune.
Tra le varie risorse del bene comune c’è anche quella – ed è fondamentale – del ricambio generazionale, della conservazione della società stessa.
Il matrimonio allora è un bene non  solo importante, ma essenziale per la sussistenza della società stessa.
E poiché il matrimonio garantisce alla società uno dei massimi beni, la generazione ed educazione dei figli, è doveroso che la società riconosca quanto le viene dalla famiglia.
È doveroso anzitutto riconoscerla anche sul profilo biologico come antecedente alla società stessa
Ed è per questo che deve tutelarla, pena una mancanza grave di giustizia, di un’inadempienza nei confronti di coloro che stanno contribuendo al massimo dei beni della società, quello della sua stessa sussistenza.

3. Ora ci si chiede: l’unione omosessuale è antecedente alla società stessa?
Garantisce la conservazione del massimo dei beni della società?
Il minimo che si possa dire è che si tratta di un’unione che non può essere messa sullo stesso piano del matrimonio.
E ugualmente il minimo che si possa dire è che la società non ha nei confronti di un’unione omosessuale i medesimi doveri (obblighi di giustizia) che ha nei confronti della famiglia.
Si tratta pertanto di realtà profondamente diverse l’una dall’altra.
Lo sono in se stesse e lo sono nei confronti della società.

4. È vero che oggi ci troviamo di fronte a coppie eterosessuali e sposate che non intendono avere dei figli.
E sotto questo aspetto si potrebbe obiettare: perché una coppia eterosessuale che non vuole figli può essere riconosciuta come matrimonio e invece una coppia omosessuale no?
Allora è necessario rilevare che ci si trova in condizioni oggettivamente diverse.
Davanti alla società col matrimonio due persone si impegnano nell’istituto matrimoniale e famigliare secondo le finalità proprie del matrimonio e della famiglia, indipendentemente dalla riuscita o meno degli obiettivi intrinseci.
Succede talvolta che col tempo la coppia cambia idea. E proprio perché ha accettato le regole intrinseche del matrimonio si trova poi ad accogliere volentieri un bambino che inizialmente era indesiderato. Un bambino che costituisce un notevole contributo per la società stessa.
Invece per una coppia omosessuale non è possibile accogliere le regole intrinseche al matrimonio: manca la bipolarità sessuale che è indispensabile per la procreazione e perché i due possano raggiungere il vicendevole perfezionamento di diventare padre e  madre.

5. Lo stato, che ha il compito di tutelare e promuovere il bene comune, ha dei doveri verso la famiglia, che anche sotto il profilo biologico gli è antecedente.
Non è la stessa cosa per una coppia omosessuale.
Lo stato potrebbe legiferare sulle unioni omosessuali, come del resto legifera su tante altre contrattazioni, convivenze e associazioni.
Ma siamo su un piano ontologicamente diverso da quello del matrimonio.
E proprio per questo va evitato di considerare l’unione omosessuale ad instar dell’unione matrimoniale.
Né lo stato può dire: per me (stato) che voi siate coppia eterosessuale oppure omosessuale è la stessa cosa, perché il matrimonio infatti è il vivaio della società.

6. Senza dire di altre motivazioni antropologiche ed etiche.
Nel matrimonio c’è la donazione totale di sé senza riservarsi nulla, anche sotto il profilo biologico.
Nell’unione omosessuale questa donazione totale non c’è.
Nel matrimonio si può parlare di espropriazione dell’io nei confronti del tu proprio in virtù del rapporto carnale nel quale ci si dona in totalità.
E proprio per questo si può parlare di adulterio e di infedeltà coniugale.
Nell’unione omosessuale non avviene questo esproprio, se non nella volontà. Il corpo non vi partecipa se non in maniera surrogata.
Per questo non si può a rigore parlare di adulterio.

7. Mi fermo qui, consapevole di aver toccato la questione che mi hai sottoposto solo e parzialmente sotto il profilo morale.
Penso però che vi siano già motivazioni sufficienti per chiarire le idee.
Sono contento del tuo affetto per la Chiesa, che ti ha generato alla fede e ti dona i sacramenti di Gesù Cristo per mezzo dei quali ti vengono rimessi i peccati, ti viene comunicata la grazia santificante e puoi guardare con fiducia all’obiettivo ultimo della nostra esistenza.
Ti assicuro la mia preghiera perché la tua fede diventi sempre più limpida e perfettamente conforme al disegno del Creatore  e al pensiero di Gesù Cristo.
E prego anche perché tu possa coronare col matrimonio il fidanzamento che da tempo ha iniziato.
Mi auguro che quanto ti ho scritto possa fare del bene anche ai giovani che il Signore ti ha messo davanti e ti benedico.
Padre Angelo