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Quesito

Buongiorno Padre Angelo Bellon,
in questo periodo molto particolare mi sono ritrovato a pensare alla religione in particolare avrei la seguente domanda da porle.
Nella Genesi si parla dell’Albero della conoscenza del bene e del male, mi chiedevo che cosa rappresentasse nelle diverse religioni in particolare in quella Cattolica mi domandavo per quale motivo il Signore ha proibito ad Adamo ed Eva di consumarne i frutti.
L’uomo, oggi, cerca la conoscenza dell’universo quindi è come se cercasse di mangiare il frutto dall’albero proibito?
Spero che sia una domanda valida, grazie per l’attenzione.
Davide


Risposta del sacerdote

Caro Davide,
1. Dio, creando l’uomo a propria immagine e somiglianza, gli ha dato l’intelligenza e con essa il desiderio di sapere.
Stando al racconto sacro, Dio stesso fin dall’inizio è venuto incontro a questo desiderio donando all’uomo scienza infusa.
Si legge infatti che Dio gli fece passare davanti ogni specie di animali perché desse loro un nome.
Presso gli antichi il nome indicava la funzione dell’oggetto.
Ora per poter imporre adeguatamente il nome agli animali l’uomo aveva bisogno che Dio gli facesse conoscere la loro funzione. Ecco la scienza infusa.

2. Si legge ancora che al momento della creazione Dio disse ai nostri progenitori: “Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra e soggiogatela” (Gn 1,28).
“Soggiogatela”: ciò significa che Dio ha messo il cosmo, con tutte le sue leggi e risorse mirabili, nelle mani dell’uomo.
L’uomo soggioga la terra quando è in grado di conoscerla nella sua più intima costituzione, quando sfrutta il suo enorme potenziale per metterlo al servizio dell’umanità intera.
Pertanto Dio ha comandato all’uomo di conoscere l’universo e di servirsene.
L’intelligenza è un talento preziosissimo ricevuto da Dio per farlo fruttificare.

3. Per venire alla tua domanda, Dio non ha proibito la conoscenza dell’universo.
Conoscerlo e soggiogarlo non è la stessa cosa che mangiare il frutto dell’albero proibito.
Anzi, rientra nell’ambito dei frutti di tutti quegli alberi del giardino di cui l’uomo poteva mangiare.

4. Di fatto l’uomo soggioga la terra mediante l’agricoltura e l’industria.
Che cos’è infatti l’agricoltura se non la coltivazione della terra adattandola incessantemente alle necessità dell’uovo?
E cos’è l’industria se non è il tentativo dell’intelligenza umana di coniugare le svariate ricchezze della terra con la tecnica per una maggiore e qualificata produzione di beni?
L’uomo soggioga la terra anche attraverso la ricerca pura o applicata.

5. In che cosa consiste dunque il divieto di mangiare dei frutti dell’albero della conoscenza del bene e del male?
Il Catechismo della Chiesa Cattolica dice: “L’albero della conoscenza del bene del male (Gn 2,17) evoca simbolicamente il limite invalicabile che l’uomo, in quanto creatura, deve liberamente riconoscere e con fiducia rispettare. L’uomo dipende dal Creatore, è sottomesso alle leggi della creazione e alle norme morali che regolano l’uso della libertà” (CCC 396).
In altre parole, l’albero della conoscenza del bene del male ricorda all’uomo che i confini del bene del male sono già stati scritti nella sua stessa natura. Non è l’uomo che li fissa.
Sono già fissati da Dio in quanto l’uomo è una creatura, strutturata in ordine ad una comunione di vita eterna con Dio.

6. Mangiare dell’albero della conoscenza del bene del male, secondo il linguaggio biblico, significa mettersi al posto di Dio, al posto del Creatore.
Ma che cosa può fare l’uomo senza Dio, di cui ha bisogno istante per istante per mantenersi nell’esistenza?
Il peccato dell’uomo è consistito nello sfiduciare Dio, nel considerare Dio non più come Padre pieno di amore che mette tutti i suoi beni a disposizione dell’uomo, ma come antagonista, come nemico.
Di fatto il peccato, oggi e sempre, è una mancanza di fiducia nella bontà e nell’amore del Signore. È un tentare di costruire la propria felicità al di fuori delle vie di Dio.
Ma oggi e sempre tutto questo avviene con la massima delusione perché tentare di costruire qualcosa contro Dio o senza Dio è equivalente a danneggiare se stessi e portarsi alla rovina.

Con l’augurio di camminare sempre nelle vie di Dio, ti assicuro il mio ricordo nella preghiera e ti benedico.
Padre Angelo