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Quesito
Reverendo Padre Angelo,
Le scrivo per sottoporLe un quesito che mi tormenta da un po’ di tempo sul rapporto tra anima spirituale e cervello umano.
In una Sua risposta ad un altro lettore, Lei scrive che, qualora in futuro si riuscisse malauguratamente ad eseguire il trapianto del cervello, non per questo si trapianterebbe l’anima del donatore, perché il cervello sarebbe disanimato in seguito al suo espianto e l’anima del donatore inizierebbe a vivere da anima separata. E questa risposta mi è di grande consolazione.
Le chiedo adesso: secondo l’antropologia teologica, si potrebbe riuscire in futuro a tenere in vita razionale un cervello espiantato, qualora il progresso scientifico consentisse di sostituire il resto del corpo con opportune protesi capaci di eseguire tutte le funzioni vegetative e sensitive del corpo? O sarebbe impossibile perché un uomo non può essere identificato con il suo cervello?
In termini più generali, qual è la porzione minima di corpo compatibile con l’animazione razionale? Un busto senza gambe lo sarebbe, e lo sarebbe anche un corpo con un cuore artificiale (almeno per un certo periodo di tempo); ma lo sarebbe anche un cervello innestato in una protesi di corpo?
Il Signore Le renda grazie per la dottrina e la misericordia con cui risponde ai quesiti di noi lettori.
Giuseppe
Risposta del sacerdote
Caro Giuseppe,
1. perché si possa parlare di persona umana ci si deve trovare di fronte ad un organismo umano vivente.
L’organismo è un tutto nel quale accidentalmente possono mancare organi non strettamente vitali.
Pertanto un bambino focomelico senza braccia e senza gambe è una persona umana come tutte le altre. Il suo corpo è monco di parti che non sono essenziali per il suo esistere ma sono molto importanti per il suo bene esistere.
2. Il cervello invece non è un organismo, ma un organo. Da solo non può sopravvivere. Vive sempre all’interno di un organismo il cui motore è l’anima umana.
L’anima infatti è ciò che dà vita al corpo. Senza di essa il corpo è un cadavere.
3. Tu presenti il caso di un cervello che venga tenuto in vita artificialmente.
Ebbene, il cervello tenuto in vita artificialmente non è animato da un’anima umana, nel medesimo modo in cui un cuore espiantato e tenuto in vita artificialmente non è più animato dall’anima umana che gli dava vita precedente. Ormai la sua anima è altrove.
È un organo appartenente alla specie umana, la cui vita non è vita umana ma artificiale.
4. E tale sarebbe anche la sua vita qualora fosse innestato in una protesi di corpo umano.
Ma qui siamo, almeno per ora, nella pura immaginazione.
Ti benedico, ti auguro ogni bene e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo