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Quesito
Salve Padre Angelo,
le scrivo perché, da credente, ho bisogno di sapere una cosa: per la mia esperienza di vita (ma forse non solo mia), credo che ci possano essere delle ferite, nella nostra vita, che ci restano come una “spina nel fianco” (di paolina memoria) per tutto il tempo in cui viviamo, e che ogni tanto ci fanno male, ci fanno zoppicare, fino alla fine dei nostri giorni terreni… ecco, quello che le chiedo è: il Signore (che certamente permette tutto questo per un bene maggiore) ci ha promesso che, almeno nell’Eternità del Cielo, anche queste ferite se ne andranno per sempre, vero?
Tutto, ma proprio tutto, verrà totalmente e definitivamente sanato, guarito, e redento, vero? In un modo che magari ancora non sappiamo, ma Lui ce lo ha garantito, vero? Almeno nella Sua Parola (la Scrittura)?
Ecco, se può aiutarmi…
Perché ho bisogno più che dell’aria per respirare di avere come prospettiva reale che, un giorno, tutte ma proprio tutte le sofferenze finiranno, e vivremo in una felicità e gioia infinite, piene e definitive.
La ringrazio.
Cordiali Saluti, preghi per me, una preghiera reciproca.
Buon proseguimento di Cammino per la sua attività di apostolato nel web.
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. il Signore ha garantito per quelli che vanno in paradiso che non vi saranno ferite di nessun genere.
L’ha detto in Apocalisse 21,27: “Non entrerà in essa nulla di impuro, né chi commette errori o falsità, ma solo quelli che sono scritti nel libro della vita dell’Agnello”.
2. Di qua possiamo portare ferite ereditate dei genitori, causate da noi stessi oppure da altri.
Ebbene, tutto questo sarà sanato in maniera perfetta.
Gesù ha detto: “Io faccio nuove tutte le cose” (Ap 21,5).
A. Wikenhauser commenta: “Adesso il veggente sente parlare di Dio in persona. È la prima volta che nell’Apocalisse Dio prende la parola, e non è senza significato che ciò avvenga alla fine del libro.
La sua prima parola richiama da vicino Is 43,19 (nel testo dei 70), ed è un’assicurazione data al veggente che negli ultimi tempi egli trasformerà radicalmente l’intera Creazione e tutti gli Stati di vita che si osservano attualmente” (L’Apocalisse di Giovanni, 21,5).
E Marco Sales: “Si ha così la grande restaurazione di tutte le cose in Gesù Cristo di cui ha parlato a San Paolo in 2 Cor 5,17: “Se uno è in Cristo è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate, ecco ne sono nate di nuove””.
3. Nell’Apocalisse si legge anche questa promessa: “Beati i morti che muoiono nel Signore” (Ap 14,13).
“beati”: San Tommaso sottolinea il significato di questo aggettivo “Beati” riprendendo alcune affermazioni del pensatore latino Cicerone: “beati vengono detti coloro che sono nel bene senza alcun male” (Tuscul. quaest., lib. V, cap. 10) e“beato è colui cui nulla manca e che nel suo genere è perfetto e colmo” (Ib., lib. V, cap. 13).
4. Parlando della vita futura Sant’Agostino dice: “Quando questo corpo sarà diventato immortale e incorruttibile, allora cesserà anche ogni tentazione. (…). Ora, infatti, il nostro corpo è della condizione terrestre, mentre allora sarà in quella celeste” (Discorso 256).
Dice ancora: “Là nessuno ci sarà nemico, là non perderemo mai nessun amico” (Ib.).
5. San Tommaso commentando la promessa di Gesù: “Sarete beati se farete queste cose” (Gv 13,17) dice: “Ora ai santi viene promesso in premio non solo la visione e il godimento di Dio, ma anche il benessere del corpo, poiché sta scritto: “voi lo vedrete e gioirà il vostro cuore; le vostre ossa saranno rigogliose come erba fresca” (Is 66,14)” (Somma teologica, I-II, 4, 6 sed contra).
E Sant’Agostino: “Quando questo corpo non sarà più animale, ma spirituale, allora l’anima sarà uguale agli angeli, e ciò che era un fardello sarà per lei una gloria (De Gen ad litt. 12).
6. Pertanto non vi sarà alcuna ferita, alcun motivo di dispiacere per coloro che sono in Paradiso, ma felicità perfetta.
Augurandoti questa pienezza di vita, ti benedico e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo