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Quesito
Caro Padre Angelo,
Sono F., ho 3… anni.
Premetto che oramai non ricordo più l’ultima volta che mi sono confessato, ma sento la necessità di parlare con un sacerdote, un uomo di Dio per fargli conoscere i miei dubbi in materia di morale, anche perché so di essere in peccato.
Avevo trascorso gli ultimi 10 anni della mia vita in uno stato totale di confusione sulla mia identità sessuale, lo so sto usando un eufemismo…., capendo che era sbagliato, che era un piacere solo passeggero, che non dava gioia, anzi schifo, ma i miei istinti più "animaleschi" mi portavano a questo.
All’inizio di quest’anno ho conosciuto una ragazza, e la mia vita da quel momento la mia vita è completamente cambiata. Con lei sto bene, mi sento di essere importante per lei e lei per me, una volta mi ha detto "ho fiducia in te", e questo per me è veramente molto importante. Io sono una persona che parla tanto, forse troppo, d’altronde è il mio lavoro, ma con lei anche solo stare zitto, e tenergli la mano mi da gioia sicurezza, pace.
Poi naturalmente non voglio fare l’ipocrita ho avuto molti rapporti sessuali con lei, e da circa un mese e mezzo aspetta un bimbo da me. Una gioia immensa, con lei non sono preoccupato per il futuro, un bimbo è una gioia del Signore, e lei penso, anzi ne sono sicuro sarà un’ottima madre ed io spero un buon padre. Ora viviamo insieme e anche se abbiamo qualche volta delle discussioni sul menage quotidiano, poi tutto si risolve perché lei mi è vicino.
Io e lei andiamo a messa ogni domenica, non perché dobbiamo, ma perché stiamo bene, perché sappiamo che c’è Qualcuno lì rappresentato nella croce, se no altrimenti la nostra vita non avrebbe senso. Ma allo stesso tempo mi sento in disagio perché non sono in comunione con la chiesa per vari motivi, convivo, ho fatto sesso ed addirittura ho concepito un figlio con la donna che amo e poi se andiamo a ripescare nel mio passato non saprei dove terminare.
Non so perché Le ho scritto, non La conosco, e leggendo alcuni Sue risposte mi sembra anche una persona che ci tiene alla dottrina. Molte volte mi sono detto voglio andare da un sacerdote a confessarmi ma ogni volta per pigrizia, paura di essere giudicato come un peccatore della specie più bieca che non merita neanche l’assoluzione. Ma creda sono stato completamente onesto con Lei e sopratutto con me stesso nel farLe un piccolo affresco della mia vita.
Non mi aspetto alcuna risposta, anche perché mi rendo conto che in molte cose sono in difetto, ma La ringrazio in anticipo per avermi dedicato un poco del Suo prezioso tempo.
In fede
F.
Risposta del sacerdote
Caro F.,
solo oggi sono giunto a rispondere alle email dell’8 dicembre.
Ho trovato la tua, scritta nel giorno dell’Immacolata.
1. Sei in attesa di un bimbo e questo ti fa sentire prezioso non solo per colei che sta per diventare madre, ma anche per il bambino stesso, che è totalmente affidato all’attenzione (per ora) dei suoi genitori.
Fai bene ad andare a Messa con la ragazza con la quale vivi.
San Gregorio Magno diceva che ob auditionem Missae homo liberatur a multis malis (per l’ascolto della Messa l’uomo viene liberato da molti mali).
E non può non essere che così.
2. Se gli ebrei in virtù del sangue di un agnello col quale avevano tinto le porte delle proprie abitazioni erano stati risparmiati dall’angelo sterminatore (quel sangue era simbolo e prefigurazione del sangue di Gesù), da quanti mali dell’anima e del corpo non veniamo liberati noi andando a Messa?
Lì veniamo segnati non dal sangue di un agnello, simbolo del sangue di Cristo, ma dal sangue stesso del Signore?
Anche se voi due non fate la Comunione (e non potete farla) tuttavia venite segnati dal Sangue prezioso di Cristo che nella elevazione viene come posto sopra di voi, a vostra salvezza.
Anche il bambino che attendete ha bisogno di essere coperto e benedetto dal Sangue prezioso di Cristo, ha bisogno di essere liberato e custodito da molti mali.
3. Detto questo, però, vi esorto mettervi a posto davanti a Dio e davanti alla società.
Siete padri e madri di un bambino in arrivo, ma non siete uniti col vincolo indissolubile del matrimonio.
Il vostro bambino ha bisogno di avere un padre e una madre che siano fra di loro marito e moglie. Solo così gli viene data sicurezza e gli viene garantito l’affetto di cui ha diritto.
4. Pertanto il primo passo che dovete fare è quello del matrimonio, in ordine al quale vi preparerete anche con la confessione sacramentale.
Solo allora potrete fare la Santa Comunione e accogliere il Signore che viene nella vostra vita per essere il primo Sposo, quello che non vi abbandona mai e che sazia pienamente con la sua presenza personale il vostro cuore.
5. Penso che tu senta il bisogno della confessione. Si sono accumulati sulla tua vita tanti peccati. Hai bisogno di esserne liberato.
Non solo, ma hai bisogno anche di essere purificato e santificato. Questo avverrà con la confessione che farai solo prima del matrimonio.
Per ora, come saprai, non puoi accostarti alla Confessione, perché vivi in una situazione irregolare davanti a Dio e pertanto di peccato.
Solo quando sarai in procinto di rimuovere definitivamente questa situazione irregolare, e cioè col matrimonio, potrai accostarti alla confessione, ricevere l’assoluzione e la santificazione della tua anima, potrai poi nel giorno delle tue nozze fare la Santa Comunione per te, per la tua sposa e per il bambino che nel frattempo sarà venuto ad allietare visibilmente la vostra vita.
6. Intanto cercate di impostare la vostra vita in maniera cristiana, con la preghiera personale e collettiva e con l’esercizio delle virtù.
Mi dici che fra voi talvolta vi è qualche frizione. Queste vi saranno sempre. Per superarle bene è necessario essere esercitati nelle virtù, soprattutto nella pazienza, nella mitezza, nel perdono.
Perché queste virtù abbiano la forza di superare tutte le difficoltà è necessario esercitarle per amore del Signore, il quale sa cosa farsene del nostro atto virtuoso vissuto per amore suo.
Lo mette a profitto del nostro bene e di molti altri che hanno bisogno di essere raggiunti dalla redenzione.
Ti saluto, assicuro la mia preghiera per voi tre e vi benedico.
Padre Angelo