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Quesito

Reverendissimo Padre Angelo,
mi presento mi chiamo F., sono sposato e padre di due bambini che il Signore mi ha donato.
Ho avuto la grazia della fede che ho irrorato con la preghiera dall’età di 15-16 anni e della partecipazione nella vita della Chiesa.
Tuttavia posso con certezza affermare che sono imperfetto e spesso mi capita di cadere nel peccato.
Analizzando  la mia coscienza, di fronte al sacramento della penitenza, ho notato che i miei peccati sono quasi sempre gli stessi.
Mi piacerebbe raggiungere una fede matura, responsabile, forte e salda ma spesso  l’angoscia mi sovrasta e mi fa sentire un "qualunquista" uno che ha bisogno di Gesù all’occorrenza.
Ho sperimentato che senza Gesù non posso vivere! (…).
Quando non sono nella sua Grazia e quindi nel peccato un senso di sfiducia e di paura mi sovrasta; sento la sua lontananza. 
Ho descritto questo primo aspetto per chiederle se la mia ricerca di Gesù è opportunistica o se è normale ciò che avverto.
Mi spiega cosa è il Timore di Dio? (…).
L’altro aspetto di cui le chiedo un consiglio riguarda la mia vita matrimoniale. 
Mia moglie vive una fede diversa molto più "antropologica". Mi spiego, tende a far prevalere quel senso di pietà umana come bene oggettivo che promana dall’uomo. Certo non conosco il suo rapporto con Gesù, questo è nel suo intimo e io non posso scrutare. Anche lei si confessa e si comunica ma con minore assiduità,  forse a causa dei bambini piccoli (3 e 6 anni) della casa ecc.
E’ un po’ come Marta intenta ad affaccendarsi per servire Gesù quando lo ebbe come ospite, ma Maria tralasciò ciò che era superfluo e si dedicò a Gesù…. beh io sono un pò come Maria, disinteressandomi alle cose del mondo per andare in Chiesa e forse sacrifico gli affetti……
Questi differenti aspetti che ci caratterizzano si riflettono sulla nostra vita matrimoniale. Ci amiamo tanto e abbiamo superato tante difficoltà insite nella vita di coppia. Però resta quella differenza sostanziale che se per un verso mi accompagna in ogni mia scelta di vita (ho sempre posto Gesù al centro della mia vita) per l’altro verso si frappone nel nostro rapporto perché rispecchia il nostro modo di essere: lei molto altruista ed umana, io più chiuso nel silenzio..
Ora se l’amore tra i coniugi è il seme che Dio ha piantato nella vita di ognuno di noi due  è chiaro che l’intera vita di coppia (e quindi anche l’aspetto sessuale) dovrebbe ricadere nell’alveo degli insegnamenti di Dio che la Chiesa ci insegna. Per me è pacifico ma non per mia moglie.
Ed è proprio in questo ambito che spesso ci sono momenti di raffreddamento. 
Lei più terrena, io più spirituale. Cioè  mia moglie vorrebbe che mi lasciassi trascinare dalle emozioni e non pensassi troppo con la testa. In effetti mi capita di avvertire un senso di colpa quando sto con lei, vorrei che tutto fosse come Gesù vuole, non vorrei ferirlo. Ma a causa della consumazione del debito coniugale con il metodo del coito interrotto, avverto che qualcosa non va! 
Vorrei superare questa impasse fondendo i due aspetti, da un lato vorrei che il mio amore per mia moglie non fosse oscurato dal mio senso di colpa e dall’altro non vorrei cadere nel peccato che mi allontana da Dio. So bene che esistono i metodi naturali ma mia moglie dice che non sono sicuri e che se poi viene un’altra gravidanza rischia perché ha avuto già due tagli cesarei ed il terzo è pericoloso.
Grazie per aver ascoltato le mie parole. Ringrazio il Signore per uomini e pastori come voi. 
La protezione e la pace del Signore vi accompagnino sempre..
F.


Risposta del sacerdote

Caro F.,
1. il timore di Dio secondo la sacra Scrittura è la venerazione che si ha per Dio e per le cose sante.
Anche la sessualità va trattata con santità e rispetto.
San Paolo dice: “Questa infatti è volontà di Dio, la vostra santificazione: che vi asteniate dall’impurità, che ciascuno di voi sappia trattare il proprio corpo (qui la Bibbia di Gerusalemme dice che per proprio corpo s’intende anche quello del coniuge) con santità e rispetto, senza lasciarsi dominare dalla passione, come i pagani che non conoscono Dio; che nessuno in questo campo offenda o inganni il proprio fratello, perché il Signore punisce tutte queste cose, come vi abbiamo già detto e ribadito. Dio non ci ha chiamati all’impurità, ma alla santificazione” (1 Ts 4,3-7).
Come vedi è tutto chiaro, ed è chiara anche la macchia che la contraccezione porta nel matrimonio secondo quanto si legge nella lettera agli Ebrei: “Il matrimonio sia rispettato da tutti e il letto nuziale sia senza macchia” (Eb 13,4).

2. Quello che provi con il coito interrotto è proprio vero.
In quel momento non metti Gesù al centro della mia vita.
Anzi senti che ti allontani da Lui e per questo provi una certa amarezza, analoga a quella del giovane ricco che, non ascoltando quanto gli disse il Signore, se ne andò via triste (Mt 19,22).
Senti che in quel momento perdi la grazia, il tuo tesoro più prezioso! E con essa perdi la presenza personale di Dio dentro il tuo cuore.

3. Come dice l’insegnamento della Chiesa quell’atto cessa di essere un atto di autentico amore perché non ci si dona in totalità.
Ci si riserva infatti di donare all’altro una componente essenziale perché l’amore possa dirsi totale.
È una deformazione del disegno divino sulla sessualità.
Il minimo che si possa dire è che non costituisce una lode per il Creatore!
Fai dunque bene a confessarti ogni volta che ti macchi di questo peccato.

4. Mi parli dei metodi naturali.
Il discorso sui metodi naturali tra te e tua moglie andava fatto prima: prima del matrimonio e soprattutto all’inizio del matrimonio.
È comprensibile ora l’ansia di tua moglie, anche se i diffusori dei metodi naturali attestano che – se ben conosciuti e applicati – sono più sicuri della contraccezione.

5. Continua a coltivare la tua vita di preghiera. Senza che tu te ne accorga, la preghiera ti trasfigura.
Abbiamo sentito nel vangelo di domenica scorsa che mentre Gesù pregava il suo volto cambiò d’aspetto (Lc 9,29).
Anche quando noi preghiamo, se si tratta di preghiera vera, il nostro cuore cambia d’aspetto senza che ce ne accorgiamo.
E questo porta a sperimentare quanto disse San Pietro sulla santa Montagna: “Come è bello per noi Signore rimanere qui” (Lc 9,33).
Con la preghiera porti un clima di presenza di Dio, di serenità e di pace non solo in te, ma anche nella tua famiglia. E tutti ne beneficiano, in particolare i tuoi due carissimi figli.

Ricambio di cuore l’augurio che ci hai fatto: la protezione e la pace del Signore vi accompagnino sempre.
Ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo