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Quesito

Caro Padre Angelo,
le ho già scritto tempo fa. Ora un problema è riemerso alla mia coscienza; il fatto è il seguente.
Mia moglie sta facendo un bel cammino nella fede, ma credo che debba ancora crescere molto. Lei prende la pillola anticoncezionale e ho provato ad accennarle che è peccato e che dovremmo usare i metodi naturali; a questo lei mi ha risposto che non è d’accordo con tale regola e che data la sua età (44 anni) non vuole rischiare di avere problemi di salute.
Il mio timore è che una presa di posizione dura e quindi un rifiuto ad avere rapporti possa essere una forzatura per lei e che possa rovinare il nostro bel rapporto. Con tali dubbi nella mente mi sono rivolto ad un sacerdote per chiedere quale sia la mia posizione, se commetto peccato ad avere rapporti sessuali con lei ed in questo senso mi ha rassicurato che posso continuare ad avere rapporti con lei poiché non è una mia scelta, ma che dovevo pazientare e pregare per lei in attesa che riceva maggiore luce (le parole non sono testuali, ma il senso è questo).
Però questo non mi convince e continuava a tornarmi alla mente; per tale ragione oggi ho deciso di rivolgermi a lei per sentire un suo parere.
Spero di essere stato sufficientemente chiaro e attendo suoi lumi per tale situazione.
La ringrazio anticipatamente per il suo interessamento e le porgo cordialissimi saluti nel Signore.
D.


Risposta del sacerdote

Caro D.
1. capisco il tuo disagio.
È vero che talvolta che per evitare mali più gravi ci si sottopone volontariamente a compiere un gesto cattivo. Ma il gesto che si compie continua ad essere cattivo.
La risposta che ti ha dato il sacerdote cui ti sei rivolto non è soddisfacente. Di fatto tu partecipi ad un atto di cui sai già in partenza che è contrario alla volontà di Dio.
Mi meraviglio che ti abbia risposto così. Penso magari che tu non abbia capito bene.
Si tratta di un problema identico a quello di una donna che accetta di compiere un rapporto coniugale con il marito che usa il profilattico. La donna non può dire: il male lo fa lui, io non c’entro.
In teologia morale si distinguono diversi modi di cooperare al male. Vi sono dei modi positivi (mandante, partecipante, consigliere, consenziente, adulatore, ricettatore) e dei modi negativi. Tra questi ultimi viene annoverato chi tace, chi non ostacola, chi non denuncia.
Ebbene tu in questo caso diventi cooperatore del male non solo perché non ostacoli e non impedisci di essere coinvolto in un’azione che intrinsecamente offende Dio, ma anche perché vi partecipi.

2. Condivido con te che tua moglie, pur essendo brava, debba fare ancora un cammino, lungo. Non può pensare così sulla contraccezione, dopo che il Magistero della Chiesa si è pronunciato in maniera autorevolissima un sacco di volte.
Sarei anche molto cauto soprattutto a proposito della pillola, per tutti gli effetti di vario tipo sull’organismo umano.
Se ti vuole bene, se vuole conservarsi in salute per te, lasci stare la pillola.

Caro D., ti ho parlato con franchezza. Ma sono certo che tu condivi tutto quello che ti ho scritto.
Vedo che desideri essere amico sincero del Signore e per questo hai una giusta sensibilità verso quello che è bene e quello che è male.
Vi accompagno con la preghiera e vi benedico.
Padre Angelo