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Quesito

Il quinto mistero del rosario del Padre (Ap. 21,1) ad un certo punto, recita così: “Il cielo e la terra erano scomparsi e il mare non c’era più”.
Mi è rimasta impressa l’immagine del mare.
Perché non c’è più o meglio cosa vuol dire?

Grazie per le risposte che siete sempre pronti gentilmente a fornire.
Che il Signore vi benedica! 


Risposta del sacerdote

Carissima,
1. Il testo intero del passo dell’Apocalisse che hai citato è il seguente: “E vidi un cielo nuovo e una terra nuova: il cielo e la terra di prima infatti erano scomparsi e il mare non c’era più. E vidi anche la città santa, la Gerusalemme nuova, scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo” (Ap 21,1-2).
È la visione del paradiso rappresentato come un cielo nuovo e una terra nuova.
Il cielo e la terra di prima in seguito al peccato dell’uomo (cfr. Gn 3,17) erano assoggettati alla corruzione.
Adesso con una metafora si parla di cielo nuovo e di terra nuova, dove sono scomparse del tutto le insidie della vita presente.

2. In questa nuova creazione il mare non c’è più.
Come mai?
Sant’Agostino dice che il mare rappresenta il mondo presente soggetto alle tempeste e sempre in agitazione: “Allora infatti non vi sarà più questo tempo, agitato e turbolento con la vita degli esseri posti nel divenire, che è espresso figuratamente con la parola “mare”” (De civitate Dei, XX,16).

3. La Bibbia di Gerusalemme dice che “il mare, dimora del drago, è simbolo del male e scomparirà per sempre, davanti alla marcia vittoriosa del nuovo Israele”.
Che il mare sia la dimora del drago, della grande bestia, emerge dal seguente passo dell’Apocalisse: “E vidi salire dal mare una bestia che aveva dieci corna e sette teste, sulle corna dieci diademi e su ciascuna testa un titolo blasfemo” (Ap 13,1).
La grande maggioranza degli interpreti, da Sant’Ireneo a Tertulliano, a San Gregorio Nazianzeno, Cornelio a lapide… ritiene che questa bestia significhi l’anticristo il quale, armato di tutta la potenza del secolo, sarà uno strumento di Satana nella lotta contro il regno di Gesù Cristo.
Ancora una volta: perché il mare? Perché rappresenta con il suo movimento le agitazioni dei popoli in seguito alle quali nascono i disordini, i conflitti e le guerre.

4. A. Wikenhauser nel suo commento all’Apocalisse scrive: “Per quale motivo propriamente si dice che in questa nuova creazione non vi è posto per il mare, non è chiaro; la ragione va forse cercata nel fatto che le tempeste e il pericolo rappresentato dal mare mal si conciliano con la pace del nuovo mondo di Dio, oppure nell’altro fatto, che cioè secondo la credenza degli antichi, il mare è la dimora delle potenze ostili a Dio” (L’Apocalisse di Giovanni, p. 218).

Con l’augurio di abitare i cieli nuovi e terra nuova del paradiso dove non ci saà alcun turbamento, ti benedico e ti ricordo nella preghiera. 
Padre Angelo