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Quesito
Padre, sono F, 20 anni volevo porle una domanda che da molto tempo mi assilla.
Io sono un cristiano credente e praticante come anche la mia ragazza, con la quale sto insieme da più di un anno e che ho conosciuto durante un pellegrinaggio. Con lei ho sempre avuto un rapporto sincero, in crescita nella fede, onesto e pulito con questo intendo niente rapporti sessuali.
Fino a poco fa solo baci e abbracci e qualche carezza, che però ultimamente negli ultimi 3 mesi sono scese (da parte mia) un pò più in basso fino a sfiorare le parti intime, o perlomeno ad accarezzare lì vicino, ma senza andare oltre.
Questo per la chiesa è peccato, perchè sarebbe contemplata come masturbazione, giusto? Ma se uno, nonostante la consapevolezza che la paglia vicino al fuoco brucia, riuscisse a dominarsi, sapendo a cosa va incontro se eccede, e a limitare quelle carezze, sapendo che non sono solo un gesto per appagare un proprio piacere, un atto di libidine o ricreativo come ho letto in un messaggio, ma un momento di leggera intimità, coinvolgimento innocente, ma che non va oltre, che si ferma lì… secondo lei in questo caso è peccato?
Io sono assolutamente convinto della castità prematrimoniale, però non avere nessuno ma dico nessun contatto fisico (oltre a baci e abbracci intendo, qualche intima carezza), per 5, 6, 7 anni (possibile periodo di fidanzamento) sarebbe una bella impresa, che poi sicuramente in un futuro darà i suoi frutti, ma è così sbagliato questo atteggiamento di cui parlo?
Secondo me è eccessivamente restrittivo il divieto, il dogma che viene posto dalla chiesa, o perlomeno poco chiaro, sono tanti i sacerdoti che ne danno versioni diverse o si esprimono con varie opinioni e io mi trovo un pò spiazzato, anche verso altri ragazzi che mi continuano a porre domande a proposito.
So che fuori dal matrimonio non ci si appartiene e quindi tutti questi atteggiamenti sarebbero “bugie” però…non si potrebbero fare delle distinzioni tra peccato e peccato, cioè fare una graduatoria, dire cosa è lecito fare e cosa è vietato…?
Attendo risposte.
Infinite grazie
con affetto F
Risposta del sacerdote
Carissimo F.,
1. intanto mi compiaccio per il tuo cammino di vita cristiana e per la tua volontà di percorrere le vie di Dio con la ragazza che il Signore ti ha fatto incontrare.
Tieni sempre presente la vetta alla quale sei chiamata ad arrivare insieme con la tua ragazza: la santità.
Se non tieni presente la vetta, è facile scadere nel moralismo, e cercare non solo le soluzioni di comodo o anche il prete di comodo.
2. Mi pare che tu abbia capito molto bene la posta che è in gioco in certe manifestazioni affettive: la masturbazione.
Evidentemente questo non può mai far maturare una persona.
Il male è male e non è strumento positivo di crescita nel bene.
3. Tu sei alla ricerca di limiti fino ai quali si può andare senza commettere peccato.
Chiedi anche di fare distinzioni tra peccato e peccato.
È vero, c’è distinzione tra peccato e peccato. Ma si può consigliare il peccato veniale?
Per essere più concreto ti domando: sono necessari determinati atti che scivolano verso il peccato per mostrarsi che ci si vuol bene?
La risposta è no, anzi porta ad usare della sessualità al di fuori del progetto di Dio.
Manifestazioni affettive che portano normalmente all’eccitazione sessuale sono inaccettabili perché separano l’esercizio della genitalità dal dono totale di sé e dalla procreazione. Il rapporto di coppia slitta verso una strumentalizzazione vicendevole. E anche là dove non si giunge alla commozione venerea si può ugualmente pregiudicare il valore ‘‘“personale” del corpo e della sessualità.
Più che nell’eros, la vita di coppia va favorita dalle premure disinteressate e dall’amicizia piena di attenzioni. Come nota un teologo moralista quando si coinvolge la genitalità c’è troppo coinvolgimento emotivo per poter permettere una chiara, realistica valutazione del partner come possibile compagno di vita (Peschke, Teologia morale, p. 549).
4. Porta te stesso e i tuoi compagni verso la vetta della santità.
Tieni sempre presente questo obiettivo e allora tutti i conti torneranno e ti troverai sempre in grado di dare la risposata.
Diversamente correrai il rischio di fare del moralismo: questo sì, questo no.
Il sì e il no si comprendono alla luce dell’obiettivo da raggiungere.
Osservi che l’insegnamento della Chiesa ti pare troppo restrittivo.
Ma la Chiesa segue il suo maestro che dice: “Un tale gli chiese: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?». Rispose: «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, vi dico, cercheranno di entrarvi, ma non ci riusciranno” (Lc 13,23-24).
La Chiesa vuole portare gli uomini là dove li vuole portare Cristo: alla santità.
La sua legge la si comprende bene solo in ordine a questo obiettivo.
Dillo chiaramente anche ai tuoi amici. Vedrai che capiranno.
5. Non nego che tu possa trovare delle divergenze di valutazione tra i sacerdoti.
Ma intanto ho l’impressione che tu sappia bene da che parte stia la verità.
Inoltre al di là delle opinioni dei singoli, vi è il Magistero della Chiesa, che è assistito dallo Spirito Santo nell’interpretare la legge di Dio sull’amore umano.
Questa è la nostra regola. E chi si discosta da essa, rischia di sbandare e di far sbandare gli altri.
Il documento Vaticano Orientamenti educativi sull’amore umano dice:
“Si vanno sempre più diffondendo tra gli adolescenti e i giovani certe manifestazioni di tipo sessuale che di per sé dispongono al rapporto completo senza però giungere alla sua realizzazione. Queste manifestazioni della genitalità sono un disordine morale, perché avvengono al di fuori di un contesto matrimoniale” (n. 96).
E ancora: “L’educazione sessuale aiuterà gli adolescenti a scoprire i valori profondi dell’amore e a capire il danno che tali manifestazioni recano alla loro maturazione affettiva, in quanto conducono ad un incontro non personale, ma istintivo, spesso indebolito da riserve e da calcoli egoistici, dunque sprovvisto del carattere di una vera relazione personale e tanto meno definitiva. Un’autentica educazione condurrà i giovani verso la maturità e la padronanza di sé, frutti di una scelta cosciente e di uno sforzo personale” (n. 97).
Ti ringrazio della franchezza con cui hanno esposto il tuo pensiero.
Spero di averti aiutato a comprendere di più: vai al largo nella purezza, vai al largo nella santità, nell’unione con Dio.
Non sono le misure minime quelle che possono soddisfare il cuore dell’uomo.
Ti parrà restrittiva la legge di Dio, ma poi ti accorgerai che è l’unica che salva l’amore, che salva l’unione, che salva il matrimonio.
Sii testimone generoso dell’amore purissimo di Dio per l’uomo e di Cristo per la Chiesa.
Sono contento di assicurati la mia preghiera.
Fin d’ora ti benedico.
Padre Angelo