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Quesito

Caro padre Angelo, 
vorrei porle alcune domande, un po’ diverse tra loro:
1) Lo Spirito Santo come agisce sulle persone? Le ispira e da loro giusti consigli sulla corretta via da seguire per arrivare al Signore? 
Leggendo alcuni passi del Vangelo sembra che le persone meritevoli ne vengano ispirate/illuminate, per esempio:
 “Elisabetta fu piena di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo!” oppure “Egli, mosso dallo Spirito, andò nel tempio; e, come i genitori vi portavano il bambino Gesù per adempiere a suo riguardo le prescrizioni della legge, lo prese in braccio, e benedisse Dio, dicendo: «Ora, o mio Signore, tu lasci andare in pace il tuo servo”.
2) Dalle Scritture mi sembra che nel passato il Signore comunicasse direttamente e più spesso con alcuni di noi, mi perdoni l’approssimazione. Ma oggi Egli ci parla di meno oppure siano noi che non lo sentiamo o il tipo della Sua comunicazione è cambiato?
3) Gli angeli possono cadere in disgrazia, ma le anime beate dei nostri fratelli e sorelle sono immuni dal cadere in modo simile? Sono in qualche modo immuni a questo fatto e ciò è dovuto alla comunione con Dio?
La ringrazio in anticipo delle risposte e la ricordo nella preghiera.


Risposta del sacerdote

Carissimo, 
1. lo Spirito Santo agisce sulle persone ispirando e sollecitando.
Non fa violenza, ma spinge dolcemente.
A queste mozioni dello Spirito Santo ci si può opporre perché siamo liberi.

2. San Paolo dice che “tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio” (Rm 8,14).
Si potrebbe dire che tutti vengono sollecitati a diventare figli di Dio, ma quando si accoglie tale chiamata e si cresce come figli di Dio, allora sì diventa maggiormente pronti a captare le mozioni divine.
Così avvenne per il vecchio Simeone e ancor più per Elisabetta.

3. Partendo dalle Sacre Scritture non possiamo dire che la gente a quei tempi fosse maggiormente pronta a corrispondere allo Spirito Santo.
Alcuni lo furono, altri no.
Una cosa invece è certa: dopo la Pentecoste l’effusione dello Spirito Santo è stata molto più ampia di quanto non avvenne prima.
Papa Leone XIII nell’enciclica Divinum illud munus (9.5.1897) ricorda che lo Spirito Santo abitava nei giusti dell’Antico Testamento, quindi ancora prima della pentecoste, come avvenne in Zaccaria, Giovanni il Battista, Simeone, Anna.
 “Giacché non fu nella pentecoste che lo Spirito Santo incominciò ad abitare nei santi per la prima volta, ma in quel dì accrebbe i suoi doni, mostrandosi più ricco, più effuso”.

4. Continua il papa: “Erano sì figli di Dio anch’essi, ma rimanevano ancora nella condizione di servi, perché anche il figlio ‘non differisce dal servo’, finché ‘è sotto tutela’ (Gal 4,1s); e poi mentre quelli furono giustificati in previsione dei meriti di Cristo, dopo la sua venuta molto più abbondante è stata la diffusione dello Spirito Santo nelle anime, come avviene che la cosa pattuita vince in prezzo la caparra e la verità supera di gran lunga la figura” (DS 3329).

5. Gli angeli attualmente non possono più cadere.
Potevano cadere appena creati perché non vedevano ancora in maniera piena la divina essenza e proprio per questo potevano usare del libero arbitrio.
Di fatto sappiamo che per alcuni fu così.

6. Attualmente però vedono la divina essenza, vivono nell’eternità, sono confermati in grazia e godono di impeccabilità. Come del resto avviene anche per le anime dei nostri fratelli e delle nostre sorelle che si trovano in paradiso. 

7. Scrive a San Tommaso: “La carità della patria (vale a dire la grazia degli abitanti del paradiso) non può essere perduta. Invece la carità dei viatori (e cioè delle persone che sono in questo mondo) che non vedono l’essenza di Dio, che è l’essenza stessa della bontà, può essere perduta” (Somma teologica, II-II, 24, 11).

Con l’augurio di una effusione sempre incessante e sempre più abbondante dello Spirito Santo, ti benedico e ti ricordo nella preghiera. 
Padre Angelo