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Quesito
Gentilissimo Padre Angelo,
le ho scritto tempo fa perché non riuscivo a capire bene il racconto della frode di Anania e Saffira. Mi preoccupava non leggerci parole di perdono e non ne trovavo il significato. Ho cercato di riflettere, e le scrivo per questo, per dirle che una risposta me la sono data.
Nella Bibbia che c’è in casa, la nota al racconto dice che il peccato dei due sta nell’aver voluto ingannare Dio per amore del denaro. Allora ho creduto di poter interpretare così:
i coniugi servono Dio agli occhi degli uomini ma non nel segreto del loro cuore; ovviamente non ci sono segreti davanti a Dio; la Verità viene fuori tramite Pietro e la loro reazione è drammatica, muoiono.
Secondo me o sono morti schiacciati dal peso di quell’errore, o riconoscendo la Verità. A me in pratica dispiace che siano morti così, quindi spero che possano essersi salvati. Sono giunto alla conclusione che io non possa escludere che Dio li abbia perdonati e che tutto, ovvio, è dipeso da loro.
Non importa che mi risponda, a meno che non le venga bene e sia il caso di correggermi. Riflettere su questo brano mi ha fatto tornare alla mente un peccato fatto da bambino che avevo sempre pensato di dover tenere segreto, insomma mi è stato utile.
La saluto e ringrazio per l’attenzione e per ciò che fa.
Claudio
Risposta del sacerdote
Caro Claudio,
1. la tua interpretazione è esatta.
“sono morti schiacciati dal peso di quell’errore, o riconoscendo la Verità”.
Quanta gente muore perché schiacciata dal peso della verità oppure dal peso di una calunnia!
2. Il peccato di Anania è stato grande.
Secondo i santi Padri Anania sapeva che gli Apostoli erano come gli organi dello Spirito Santo e che il mancare di sincerità verso di loro era un mentire a Dio.
Anania era assolutamente padrone del denaro ricavato: poteva tenerselo tutto o in parte come voleva e senza alcun peccato.
Dal rimprovero di Pietro appare manifesto che non era obbligatorio spogliarsi dei beni posseduti.
Alcuni Padri pensano che Anania avesse offerto a Dio con voto tutte le sue sostanze, ma poi ne abbia conservato una parte rendendosi colpevole non solo di menzogna, ma anche di sacrilegio.
3. Permettendo queste due morti così fulminanti Dio vuole preservare la Chiesa nascente dalla menzogna e dal sacrilegio.
Nello stesso tempo fa capire che mentire agli apostoli è la stessa cosa che mentire a Lui.
4. Tuttavia mi auguro anch’io che Dio li abbia perdonati perché certo – sotto l’azione dello Spirito Santo che parlava per mezzo di San Pietro – hanno riconosciuto il loro errore e sono morti umiliati dal loro peccato.
Ti ringrazio di cuore, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo