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Quesito
Caro padre,
che cosa insegna la Chiesa riguardo l’embrione umano?
Quando, in particolare, il Signore ci dona l’anima?
Qualche giorno fa, infatti, ho letto che per i primi giorni di vita l’embrione può dividersi per formare i gemelli monozigoti e ciò mi ha fatto sorgere diversi interrogativi.
Ad esempio l’anima, se è presente fin dal concepimento, nel caso dei monozigoti si "sdoppierebbe" ?
Se non è infusa nel concepimento, quando allora? O magari il Signore fa un’eccezione e solo ai gemelli la dona successivamente nel momento in cui si dividono?
La Chiesa giustamente definisce l’aborto un delitto, ma finché l’embrione può dividersi, non possedendo ancora un’anima individuale, non può essere considerato una persona. Una persona del resto è tale perché ha un’anima spirituale, come possiamo considerare l’embrione in questa fase iniziale?
Anche la scienza che cosa dice riguardo l’embrione? Ovviamente non è suo compito stabilire chi sia una persona, ma se l’embrione è già un nuovo individuo della nostra specie.
Magari è già un nuovo individuo della nostra specie (e per questo va tutelato) che però a sua volta può dar vita a due nuovi individui, come, ad esempio, fanno alcuni esseri viventi semplici con la riproduzione asessuata.
Se la divisione avvenisse subito col concepimento tutto per noi sarebbe chiaro: l’embrione o gli embrioni formatisi sono già da subito gli stessi esseri individuali che siamo noi oggi; ma il raro caso dello sviluppo di gemelli, quindi due persone, da uno stesso embrione anche diversi giorni dopo il concepimento complica alquanto la visione che abbiamo di esso, perché, infatti, non possiamo considerarlo già da subito un essere unico e individuale.
Sfogliando il Catechismo ho letto che l’embrione "va trattato come una persona" e non "è una persona". È scritto ciò, appunto, perché ci sono dubbi sulla sua fase iniziale?
Grazie
Michele
Risposta del sacerdote
Caro Michele,
cercherò di rispondere a tutti i tuoi numerosi interrogativi.
1. Come prima domanda chiedi: “che cosa insegna la Chiesa riguardo l’embrione umano?”
Il Catechismo della Chiesa Cattolica dice che “l’embrione, poiché fin dal concepimento deve essere trattato come una persona, dovrà essere difeso nella sua integrità, curato e guarito, per quanto è possibile, come ogni altro essere umano” (CCC 2274).
Evidentemente va trattato come persona perché è persona.
Per togliere ogni cattiva interpretazione la Congregazione per la dottrina della fede nell’istruzione Dignitas personae (8.9.2008) dice che “Ad ogni essere umano, dal concepimento alla morte naturale, va riconosciuta la dignità di persona. Questo principio fondamentale, che esprime un grande "sì" alla vita umana, deve essere posto al centro della riflessione etica sulla ricerca biomedica, che riveste un’importanza sempre maggiore nel mondo di oggi” (DP 1).
2. La seconda domanda: “Quando, in particolare, il Signore ci dona l’anima?”.
Se per anima s’intende il principio vitale del corpo, dobbiamo dire che c’è l’anima umana dal momento in cui c’è vita umana.
E poiché il frutto del concepimento è vita umana con un DNA unico e irrepetibile dobbiamo concludere che Dio crea l’anima anima nel momento stesso del concepimento.
3. La terza domanda: l’embrione fino al 7-8° giorno dal concepimento potrebbe sdoppiasi, dando origine al fenomeno gemellare. È un caso che si verifica ogni 280 concepiti.
Mi domandi se l’anima si sdoppi. Ebbene, si possono sdoppiare solo le realtà materiali.
Ma l’anima umana è spirituale. Pertanto non ha quantità e non può sdoppiarsi.
La soluzione dunque è molto semplice. Dal momento della scissione gemellare Dio crea un’altra anima.
D’altra parte quando le persone generano, Dio crea un’anima. Qui avviene una riproduzione asessuata, come giustamente l’hai chiamata. Ma è ugualmente riproduzione. Dunque Dio crea un’anima nuova.
Con questa risposta cadono tante tue domande.
Prendendo adesso un argomento di fede: quanti giorni aveva Gesù dal momento del suo concepimento quando santificò Giovanni Battista giunto al sesto mese nel grembo di sua madre? Ne aveva 5 o 6. C’era già tutto, anche se in forma embrionale!
4. Fai poi una quarta domanda quasi conclusiva: come possiamo considerare l’embrione in questa fase iniziale? La risposta è semplice: è una persona umana, che è sempre la stessa indipendentemente che il suo corpo sia formato da un cellula, da cinquanta, da un milione o da un miliardo.
5. In un quinta domanda chiedi: “Anche la scienza che cosa dice riguardo l’embrione?”
Ecco la risposta tratta da una “Dichiarazione suppletiva” al documento del Comitato Nazionale di Bioetica del 2.7.1996: “Pur non intendendo mettere in discussione il concetto biologico di totipotenzialità che caratterizza le cellule dell’embrione nelle primissime fasi della sua esistenza, non si ritiene che tale dato biologico possa in alcun modo contrastare il fatto che lo zigote possiede una propria identità individuale fin dalla fecondazione. È all’atto della fecondazione che avviene il mutamento sostanziale e si costituisce un nuovo essere umano con un patrimonio genetico individuale e irripetibile, che gli consente di essere soggetto attivo della propria costruzione e intrinsecamente autonomo nella sua crescita continua, graduale e coordinata”.
Più chiaro di così!
In parole molto povere: è un essere umano nuovo, con un DNA proprio. È un essere umano quale mai c’è stato e quale mai ci sarà.
6. Nella sesta domanda scrivi: “Magari è già un nuovo individuo della nostra specie (e per questo va tutelato).
Sì, è un individuo della specie umana che va tutelato come ogni altro individuo umano.
E se lo stato ha il compito di tutelare soprattutto i più deboli, dovrebbe tutelare con particolare forza gli esseri umani appena concepiti.
Ecco perché il Concilio Vaticano II afferma: “Perciò la vita, una volta concepita, deve essere protetta con la massima cura, e l’aborto come l’infanticidio sono abominevoli delitti” (GS 51).
7. In una settima domanda dici: “ma il raro caso dello sviluppo di gemelli, quindi due persone, da uno stesso embrione anche diversi giorni dopo il concepimento complica alquanto la visione che abbiamo di esso, perché, infatti, non possiamo considerarlo già da subito un essere unico e individuale”.
No, non complica niente. Dimmi che cosa c’è di diverso tra un embrione di 5 giorni in cui non sia ancora avvenuta la scissione gemellare, da un embrione di 7 giorni, tempo in cui di fatto si conclude questa possibilità (in teoria rimane fino al sedicesimo giorno quando le cellule perdono la totipotenzialità).
In ogni caso davanti a quel nuovo essere, prima di una sua eventuale scissione gemellare, devi dire che è un essere umano, con un DNA assolutamente irripetibile. Non puoi dire: “Ne verranno fuori due o tre”. Ma senz’altro puoi dire e devi dire: “qui c’è almeno un essere umano nuovo”.
E allora come può un essere umano vivo non essere persona?
8. Infine trai una tua conclusione: “Sfogliando il Catechismo ho letto che l’embrione "va trattato come una persona" e non "è una persona"”.
Ma la tua conclusione non è ascrivibile al CCC.
Il CCC non dice affatto che non è persona.
Inoltre in forza di che cosa una determinata realtà dovrebbe essere trattata come persona se non perché ha dignità di persona?
In conclusione il minimo che si possa dire è questo: se qualcuno poteva avere qualche dubbio leggendo il testo del CCC, questo dubbio scompare con la Dignitas personae della Congregazione della dottrina della Fede che ti ho menzionato e che ti ripropongo: “Ad ogni essere umano, dal concepimento alla morte naturale, va riconosciuta la dignità di persona.
Questo principio fondamentale, che esprime un grande "sì" alla vita umana, deve essere posto al centro della riflessione etica sulla ricerca biomedica, che riveste un’importanza sempre maggiore nel mondo di oggi” (DP 1).
Purtroppo non viene sempre fatto così. Ma questo è un male che non può non ritorcersi contro chi lo compie.
Ti saluto, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo