Questo articolo è disponibile anche in: Italiano

Caro padre Angelo
io sono un ragazzo di 21 anni che frequento la parrocchia e sono anche impegnato in alcune sue attività come il catechismo.
Solitamente frequento un gruppo di ragazzi, anche loro dell’ambiente parrocchiale, con i quali mi sono sempre trovato molto bene e con i quali faccio gruppo, frequento incontri organizzati dalla diocesi e spesso esco anche la sera.
Bene è da un pò di tempo a questa parte che questi miei amici il sabato sera hanno preso l’abitudine di rientrare a casa sempre più tardi arrivando anche alle 3-4 e a volte anche 5 di mattina.
Ripeto sono ragazzi che frequentano l’ambiente parrocchiale, vengono a messa tutte le domeniche e si impegnano nelle attività della comunità.
Il sabato sera qualche volta vanno in discoteca, ma solitamente vanno in qualche pub della zona o a qualche festa e comunque passano il tempo in maniera innocente a scherzare e a stare insieme.
Il mio problema è che secondo me anche se si passa il tempo allegramente in maniera serena non c’è bisogno di stare fuori fino alle 3-4 di mattina per divertirsi. Infatti da quando è iniziata questa abitudine ho cominciato ad uscire con loro meno spesso e comunque prendendo sempre la mia macchina per poi essere a casa per l’1.30 le 2 massimo. Anche perchè la domenica abbiamo la messa con i bimbi alle 10 e io insegno catechismo e quindi mi sveglio abbastanza presto.
Ho provato a convincerli ad uscire prima la sera per poi rientrare ad un orario decente, ma non c’è modo anche perchè alcuni di loro smettono tardi di lavorare o hanno altri impegni e magari prima delle 22.30 – 23 non riescono ad uscire. Loro dicono che il problema non esiste perchè  comunque usano la notte in maniera innocente anche se magari tornano a casa alle 5 di mattina e poi comunque vanno alla messa del pomeriggio delle 18.
Ecco io capisco che può capitare la sera che si fa più tardi del solito, ma comunque penso che la notte è fatta per riposarsi e dormire per essere poi alla mattina operativi; e comunque l’1.30 le 2 è già un buon orario per il rientro; anche perchè sò che se cominciassi a tornare a casa molto tardi i miei genitori, anche se me lo permetterebbero, starebbero in pensiero e si preoccuperebbero comunque, visto quello che si sente ai tg e tutti gli incidenti del sabato notte.
Scusi se magari l’ho annoiata con le mie idee ma volevo sapere cosa ne pensa lei e comunque la chiesa in generale.
Secondo lei anche se si usa la notte in maniera innocente e comunque la domenica si trova il tempo necessario da dedicare al Signore è giusto rientrare abitualmente alle 3-4-5 di mattina o sono per caso io che mi faccio troppi problemi?
Anche perchè da quanto vedo questo è ormai un comportamento abituale non solo dei miei amici ma della stragrande maggioranza dei giovani frequentanti le parrocchie e non.
La ringrazio anticipatamente per la sua risposta e a risentirci.


Risposta del sacerdote

Carissimo,
1. è vero che oggi i giovani omologano il loro comportamento con quello dei loro coetanei. Si dice: “tutti fanno così. E poi non facciamo nulla di male… non commettiamo nessun peccato. Anzi, partecipiamo tutte le domeniche all’Eucaristia”.
E pare che questi siano i migliori.
Ma non è così, perché c’è una maniera cristiana di vivere il proprio tempo attendendo sia allo svago sia allo stare insieme e soprattutto a vivere in comunione col Signore (la santificazione della festa).

2. Ora se un giovane vuole andare a Messa la mattina della domenica, se vuole che quella Messa risulti fruttuosa, è necessario che sia preceduta dalle necessarie ore di sonno.
A Messa si deve andare riposati, ristorati. È l’evento più importante della nostra settimana della nostra vita, è quello che da il là alla nostra esistenza.
Gli incontri col Signore vanno privilegiati. È in ordine ad essi che si deve far ruotare tutta la nostra giornata, compresi gli svaghi e i divertimenti.

3. È vero che questi tuoi amici non tralasciano la Messa perché vi partecipano alle ore 18. Ma quanto dura per loro la domenica? Solo qualche ora del pomeriggio e della sera?
Ora il riposo festivo non è ordinato allo stare a letto tutto il giorno, ma a saziare la nostra anima di Dio.
Inoltre, sebbene vadano alla Messa vespertina, c’è da vedere se sono ben ripostati o se non rimangono ancora frastornati dallo scombussolamento dei ritmi del sonno e dalla stanchezza derivante dal fatto che all’ora di mettersi  letto hanno cominciato un’altra giornata. C’è uno sforzo della natura al quale non si rimedia solo con alcune ore di sonno.
Talvolta non solo le poche ore della domenica risultano frastornate, ma anche la giornata del lunedì…
Non si può nascondere che quando uno va a dormire alle cinque del mattino probabilmente non partecipa al pranzo con la famiglia. Ma la domenica è fatta anche di comunione, di condivisione, anzitutto con i propri cari.

4. Ma il punto centrale è proprio quello della comunione con Dio da privilegiare.
Ho l’impressione che i tuoi amici non si pongano questo problema, e che l’impostazione della loro vita cristiana si riduca alla soddisfazione di alcuni obblighi. Se così fosse, la loro fede avrebbe un respiro molto corto e non so quanto andrebbe ancora avanti.
C’è anche il problema dell’ansia che si crea in casa. Il sonno dei genitori non è tranquillo finché i figli non sono rientrati.

5. Pertanto io ti direi di non demordere dal tuo comportamento che, senza volerlo, costituisce un punto di riferimento e un richiamo per i tuoi amici.
Non ti scoraggiare se ti senti in minoranza.
Nel problema che hai posto c’è qualche cosa di ben più grande di quanto non appaia: il nostro rapporto con Dio, che è il punto di partenza e il punto di arrivo di tutta quanta la nostra settimana e della nostra intera esistenza.

Ti seguo con la preghiera e ti benedico.
Padre Angelo