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Quesito
Gentilissimo padre Angelo,
buongiorno e buon anno 2016! Mi chiamo Simone e vorrei alcune spiegazioni su due passi del Vangelo di Giovanni.
– Io sono la via, la verità, la vita: quale è il significato di questa espressione? Cosa intende Nostro Signore Gesù Cristo per via, verità e vita? Secondo lei, potrei sostituirle con cammino, conoscenza ed eternità?
– Conoscerete la verità e la verità vi renderà liberi. Quale verità dovremmo dunque conoscere per essere liberi dal peccato e dal male? E’ possibile che qualche verità non ci sia stata rivelata o ci sia stata volutamente nascosta oppure l’abbiamo dimenticata? La ringrazio padre Angelo per le sue esaurienti risposte e per il tempo che mi ha dedicato.
Grazie!
Risposta del sacerdote
Caro Simone,
1. le parole di Gesù: “Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me” si trovano in Gv 14,6.
Che cosa significhi “via” lo dice il Signore stesso subito dopo quando afferma: “Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me”.
Nessuno dunque può entrare in Dio (nel Paradiso) se non è rivestito di Cristo, se non è lavato (purificato) dal suo Sangue, se non è nutrito del suo corpo e della sua parola, se non indossa il vestito nuziale che Cristo ha assunto quanto si è rivestito della nostra natura umana: era pieno di grazia e di verità (Gv 1,14).
2. Ma perché non si pensi che l’obiettivo verso cui ci porta questa via sia troppo lontano o ignoto, Gesù dice “Io sono la verità e la vita”.
Gesù non è solo la via, ma è anche il termine del percorso. In Lui infatti si trova tutta la pienezza della divinità (Col 2,9).
Gesù e il Padre sono una cosa sola (Gv 10,30).
3. Sant’Agostino commenta così queste tre parole di Gesù:
“Per dove vuoi passare? Io sono la via.
Dove vuoi arrivare? Io sono la verità.
Dove vuoi fermarti? Io sono la vita” (Sermone 142).
4. E Sant’Ilario:
“Non conduce fuori strada colui che è la via.
Né può illudere con il falso colui che è la verità;
né abbandona nell’errore di morte colui che è la vita” (De Trinitate 7,33).
5. Come vedi, la tua parafrasi sembra indebolire la potenza delle tre parole con le quali Gesù definisce se stesso.
6. In Gv 8,32 Gesù dice: “conoscerete la verità e la verità vi farà liberi”.
San Tommaso osserva che “conoscere la verità è il fine per un discepolo”.
E il Signore offre ai credenti una triplice verità:
“la verità della dottrina che io insegno. In seguito egli dirà (Gv 18,3): «Per questo io sono nato, e per questo sono venuto nel mondo: per rendere testimonianza alla verità»”;
“la verità della grazia di cui io sono la causa; secondo quanto detto in precedenza (Gv 1,17): «La grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo»”;
“la verità dell’eternità, nella quale io dimoro, a cui accenna il Salmista (118, 89): «In eterno, o Signore, la tua parola perdura di generazione in generazione»” (Commento al Vangelo di Giovanni 8,32).
7. Commentando la seconda parte dell’espressione di Gesù “la verità vi farà liberi” sempre San Tommaso dice:
“Il massimo dei doni però è la conquista della libertà, che la conoscenza della verità produce nei credenti; di qui le parole: «E la verità vi farà liberi».
Liberare però in questo caso non ha il senso di affrancamento da un’angustia qualsiasi, come suona in latino; bensì ha il senso di rendere liberi.
Cosicché la verità ci renderà liberi da tre cose: dall’errore, dal peccato, dalla morte.
La verità della dottrina ci libererà dall’errore. Così è scritto nei Proverbi (8,7): «La mia bocca proclamerà la verità, e le mie labbra detesteranno l’empietà».
La verità della grazia vi libererà dalla schiavitù del peccato, come dice l’Apostolo (Rm 8,2): «La legge dello Spirito di vita in Cristo Gesù mi libererà dalla legge di peccato e di morte».
La verità dell’eternità, in Gesù Cristo, ci libererà dalla corruzione: «La creazione stessa sarà liberata dalla schiavitù della corruzione» (Rm 8,21).
8. Pertanto la verità che Gesù Cristo ci porta conduce alla vera libertà, che è anzitutto libertà interiore.
Ed è, come ha sottolineato San Tommaso, libertà dall’errore, dal peccato, dalla morte.
Ti auguro ogni bene, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo