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Quesito
Caro Padre Angelo,
Cos’è la teodicea? Come si sviluppò? E’ autonoma dalla teologia? Quali sono stati e quali sono i suoi maggiori esponenti?
Grazie e un cordiale saluto.
Alessandro
Risposta del sacerdote
Caro Alessandro
1. La parola “teodicea” è stata coniata da Leibniz, filosofo tedesco vissuto tra il 1600 e il 1700.
Etimologicamente significa «difesa a di Dio» (dal greco dyke = difesa e Theos = Dio).
È quella parte della filosofia che si occupa dell’esistenza di Dio, della sua natura e dei suoi attributi.
Viene chiamata anche «teologia naturale» oppure «teologia razionale» o «teologia naturale».
È un settore di quella branca della filosofia chiamata metafisica.
2. In quanto tale la teodicea o teologia naturale è autonoma rispetto alla teologia cristiana.
La teodicea infatti parte dalla ragione e rimane nell’ambito della ragione.
La seconda invece parte dalla fede e cerca con la ragione di comprendere ciò che crede.
3. I compiti della teodicea sono sostanzialmente due e sono quelli indicati da Filone Alessandrino (esegeta, filosofo e teologo giudeo vissuto a cavallo tra il primo secolo avanti Cristo e il primo secolo dopo Cristo) nella sua opera De opificio mundi: «Nel problema di Dio ci sono due questioni principali e che si impongono all’attenzione dell’autentico filosofo. Una è se Dio esiste, questione che occorre affrontare a causa di coloro che professano l’ateismo, male gravissimo. L’altra è che cosa sia la sostanza divina».
I pensatori, a partire da Platone e da Aristotele, hanno cercato numerose prove o vie per giungere alla conclusione dell’esistenza di Dio elaborando,
San Tommaso nella Somma teologica le ha compendiate in cinque.
Ogni via parte da un dato dell’esperienza e da questo giunge alla conclusione di un motore primo, di una causa prima, di un essere assoluto, di un bene che è fonte di ogni altro bene, di un legislatore universale.
Oltre che dell’esistenza di Dio, la teodicea cerca anche di conoscere chi sia Dio, e cioè i suoi attributi. Tuttavia questa conoscenza è più negativa che positiva, nel senso che la nostra mente riesce a dire più ciò che Dio non è piuttosto che quello che è. Usando un linguaggio un pò difficile, si può dire che è una conoscenza più apofatica che catafatica.
4. Mi chiedi quali siano stati o siano oggi i maggior esponenti della teodicea.
Ti posso dire che in passato tutti i filosofi si ponevano i problemi inerenti all’esistenza e alla natura di Dio.
Oggi invece molti pensatori o filosofi (a partire da Kant per giungere fino ai nostri giorni) negano che la nostra mente possa giungere alla conoscenza di una verità oggettiva e per questo negano che la mente possa giungere con le sue sole forze a conoscere l’esistenza di Dio o, ancor più, a conoscere qualche cosa della sua natura.
Per questo oggi non viene elaborata una teodicea e i pensatori approdano o al fideismo (il quale sostiene che quello che si sa di Dio lo si accetta solo per fede) o al nichilismo (tutto ciò che l’uomo pensa, dice, opera è senza senso e completamente privo di valore).
La teodicea viene tutt’oggi insegnata nei seminari e nelle facoltà teologiche. Viene riferito il pensiero dei filosofi su Dio e sulla ricerca del senso della vita.
Ti ringrazio della domanda, ti seguo con la preghiera e ti benedico.
Padre Angelo