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Quesito
Reverendo P. Angelo buonasera.
Come sta? Spero bene, e così le auguro di cuore.
Le scrivo in merito ad un’accesa discussione che ho avuto con una mia amica. Lei afferma che Satana è solo un simbolo, non una persona.
Io ammetto di essermi lasciato trasportare e di aver risposto a questa ragazza in modo un po’ troppo veemente, tanto che lei si è sentita offesa.
Ma altra è la ragione per cui le scrivo.
Volevo chiederle: cosa rispondere a chi fa simili affermazioni negando il carattere personale di Satana?
Inoltre volevo porle questa domanda:
Se lui è l’accusatore, è corretto immaginare che, di fronte a Dio, lui svolgerà un ruolo equivalente a quello della pubblica accusa mentre Gesù, nostro avvocato, sarà il difensore (per chi ovviamente lo ha accolto veramente come Salvatore affidandosi totalmente) presso il Padre?
Come sempre la ringrazio di tutto il cuore per la perseveranza con cui risponde.
Le chiedo di benedire me e la mia amica.
Dio possa ripagarla il centuplo per il suo servizio.
Con affetto.
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. a chi dice che il demonio non esiste ma è solo una personificazione del male fatta dagli uomini dobbiamo dire che quanto con certezza sappiamo di lui non lo diciamo da noi stessi ma lo ricaviamo dalla Divina Rivelazione.
Del resto con le sole risorse umane che cose potremmo dire di lui?
È un essere al di fuori della natura umana. Per questo si dice che appartiene all’ordine preternaturale.
2. Quanto con certezza sappiamo di lui lo abbiamo appreso da ciò che ci ha detto Dio, e cioè dalla Divina Rivelazione.
Ora la Sacra Scrittura, che della Divina Rivelazione è elemento essenziale, dice che il demonio non è un anti-dio, ma un essere di natura angelica che ribellandosi a Dio si è trasformato in un essere perverso e pervertitore.
Nel Catechismo della Chiesa Cattolica si legge: “La Chiesa insegna che all’inizio era un angelo buono, creato da Dio. «Il diavolo infatti e gli altri demoni sono stati creati da Dio naturalmente buoni, ma da se stessi si sono trasformati in malvagi» (Concilio Lateranense IV (1215), DS 800)” (CCC 301).
3. È un essere di natura angelica e pertanto dotato di intelligenza e di un’intelligenza particolare perché quella angelica è un’intelligenza intuitiva che coglie tutto e subito, mentre l’intelligenza dell’uomo è di natura razionale e pertanto progressiva.
Ed è pure dotato di volontà.
È pertanto un essere cosciente, intelligente e libero.
4. La sua natura è rimasta la stessa anche dopo la ribellione a Dio.
E se i soggetti dotati di intelligenza e volontà li chiamiamo persone, ne segue logicamente che anche i demoni abbiano carattere personale.
Con questo si esclude che siano forze malefiche anonime e cieche.
5. Dalla Sacra Scrittura possiamo rilevare che il demonio interloquisce con Dio, con Gesù e con gli uomini.
Un solo esempio per ognuno dei tre casi.
Con Dio: “Ora, un giorno, i figli di Dio andarono a presentarsi al Signore e anche Satana andò in mezzo a loro. Il Signore chiese a Satana: «Da dove vieni?». Satana rispose al Signore: «Dalla terra, che ho percorso in lungo e in largo»” (Gb 1,6-7).
Con Gesù: “Ti darò tutta questa potenza e la gloria di questi regni, perché è stata messa nelle mie mani e io la do a chi voglio” (Lc 4,6)”.
Con gli uomini: “È vero che Dio ha detto: «Non dovete mangiare di alcun albero del giardino»?” (Gn 3,1).
6. Gesù interloquisce con lui e gli comanda usando un pronome personale dandogli del tu: “Gesù gli domandò: «Qual è il tuo nome?». Rispose: «Legione», perché molti demòni erano entrati in lui. E lo scongiuravano che non ordinasse loro di andarsene nell’abisso. Vi era là una grande mandria di porci, al pascolo sul monte. I demòni lo scongiurarono che concedesse loro di entrare nei porci. Glielo permise. I demòni, usciti dall’uomo, entrarono nei porci e la mandria si precipitò, giù dalla rupe, nel lago e annegò” (Lc 8,30-33).
7. Per questo il Santo Papa Paolo VI nella famosa catechesi del 15 novembre 1972 parlando della presenza del peccato disse che questo “a sua volta, è occasione ed effetto d’un intervento in noi e nel nostro mondo d’un agente oscuro e nemico, il Demonio. Il male non è più soltanto una deficienza, ma un’efficienza, un essere vivo, spirituale, pervertito e pervertitore. Terribile realtà. Misteriosa e paurosa”.
E ancora: “È il nemico numero uno, è il tentatore per eccellenza. Sappiamo così che questo Essere oscuro e conturbante esiste davvero, e che con proditoria astuzia agisce ancora; è il nemico occulto che semina errori e sventure nella storia umana.
Da ricordare la rivelatrice parabola evangelica del buon grano e della zizzania, sintesi e spiegazione dell’illogicità che sembra presiedere alle nostre contrastanti vicende: inimicus homo hoc fecit (Matth. 13, 28). È «l’omicida fin da principio … e padre della menzogna», come lo definisce Cristo (cfr. Gv 8, 44-45).
8. Sempre nella medesima Catechesi Paolo VI disse che “esce dal quadro dell’insegnamento biblico ed ecclesiastico chi si rifiuta di riconoscerlo esistente; ovvero chi ne fa un principio a sé stante, non avente esso pure, come ogni creatura, origine da Dio; oppure lo spiega come una pseudo-realtà, una personificazione concettuale e fantastica delle cause ignote dei nostri malanni”.
“Esce…”, cioè è fuori dalla dottrina cattolica.
9. Mi chiedi poi se il diavolo nel giorno del giudizio sia il nostro accusatore e Gesù faccia il nostro difensore.
La Sacra Scrittura dice proprio così. E questo avviene non solo nel giorno del giudizio ma sempre: satana è il nostro accusatore, Gesù è il nostro avvocato (il Paraclito), il nostro difensore.
Nel Salmo 109,6 si legge: “un accusatore stia alla sua destra!”.
Nei tribunali orientali l’accusatore, colui sosteneva l’accusa, si metteva alla destra dell’imputato e domandava al giudice la sua condanna.
Anche in Ap 12,10 satana è presentato come accusatore: “Allora udii una voce potente nel cielo che diceva: «Ora si è compiuta la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio e la potenza del suo Cristo, perché è stato precipitato l’accusatore dei nostri fratelli, colui che li accusava davanti al nostro Dio giorno e notte”.
Al contrario Gesù è il nostro avvocato. La Scrittura dice anche come esercita il suo compito: “Perciò può salvare perfettamente quelli che per mezzo di lui si avvicinano a Dio: egli infatti è sempre vivo per intercedere a loro favore” (Eb 7,25); “Figlioli miei, vi scrivo queste cose perché non pecchiate; ma se qualcuno ha peccato, abbiamo un Paràclito presso il Padre: Gesù Cristo, il giusto. È lui la vittima di espiazione per i nostri peccati; non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo” (1 Gv 2,1-2).
Con l’augurio che tu possa essere sempre tra coloro che si avvicinano a Lui prendendolo come Avvocato e Difensore ti ricordo nella preghiera e ti benedico.
Padre Angelo