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Quesito

Buona sera Padre Angelo,
in questi giorni purtroppo abbiamo perso un bambino per un aborto spontaneo dopo pochi giorni dal concepimento, nell’impossibilità di battezzarlo cosa andrebbe fatto in questi casi? In rete si leggono molte cose ma poco chiare e alcune sembrano quasi rituali esoterici.
Qual è la posizione ufficiale della Chiesa in proposito? Come si può assicurare al piccolo non nato la beatitudine del paradiso?
La ringrazio per questa risposta e per tutte quelle che incessantemente ci fornisce aiutandoci nel difficile compito del discernimento.
La ricorderò nelle mie preghiere.


Risposta del sacerdote

Carissimo, 
1. vi sono vicino in questi giorni di grande dispiacere per voi.
Tra breve celebrerò la Santa Messa e vi ricorderò al Signore.
Ugualmente ricorderò anche il vostro bambino, che non avete avuto la gioia di vedere.

2. Lo ricorderò perché il Signore, anche in virtù delle nostre preghiere, gli abbia conferito la possibilità di accogliere la grazia attraverso vie che noi non conosciamo, ma che certamente esistono perché Dio vuole salvi tutti gli uomini (cfr. 1 Tm 2,4).

3. La dottrina della Chiesa sulla salvezza dei bambini abortiti o anche nati e morti senza Battesimo è contenuta nel Catechismo della Chiesa Cattolica che dice così: “Quanto ai bambini morti senza Battesimo, la Chiesa non può che affidarli alla misericordia di Dio, come appunto fa nel rito dei funerali per loro. Infatti, la grande misericordia di Dio che vuole salvi tutti gli uomini e la tenerezza di Gesù verso i bambini, che gli ha fatto dire: «Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite» (Mc 10,14), ci consentono di sperare che vi sia una via di salvezza per i bambini morti senza Battesimo. Tanto più pressante è perciò l’invito della Chiesa a non impedire che i bambini vengano a Cristo mediante il dono del santo Battesimo” (CCC 1261).

4. Come si può notare, il linguaggio usato dal Catechismo non è assertorio e tuttavia è pieno di speranza. Dice infatti che la Chiesa non può che affidarli alla misericordia di Dio come avviene nel rito dei funerali per loro.
Nelle esequie per i bambini morti senza Battesimo la Chiesa non chiede per loro la remissione dei peccati, perché non ne hanno.
E tuttavia prega perché il Signore nella sua benevolenza, anche in virtù delle nostre preghiere, infonda in loro la grazia che li dispone ad entrare subito in paradiso.
La stessa cosa la detta anche per i bambini abortiti per i quali non vengono celebrate le esequie.

5. In paradiso, infatti, non si può entrare senza la veste nuziale della grazia.
Ora un bambino, prima del Battesimo, è sprovvisto della grazia a motivo del peccato originale, che non è un peccato personale, ma comporta l’assenza della grazia.
La grazia santificante è una irradiazione della gloria di Dio, che rende figli di Dio per adozione e conseguentemente eredi di Dio e coeredi di Cristo (cfr. Rm 8,17) perché si viene resi partecipi del loro ordine soprannaturale.

6. Ebbene, possiamo confidare nella salvezza eterna di questi bambini perché il Signore stesso che ispira alla Chiesa di pregare per questi bambini doni loro la grazia indispensabile per entrare in paradiso.
Santa Giuliana di Norwich (claustrale inglese morta nel 1416) sentì che Dio le disse: “Io sono il fondamento della tua intercessione.
Prima di tutto c’è la mia volontà di darti qualche cosa.
Poi, io faccio in modo che tu lo voglia; in seguito, ti spingo a chiederlo e, infine tu lo chiedi.
Come potrebbe accadere che tu non l’ottenga?
Tutto ciò che il Signore ci suggerisce di chiedere, egli stesso ce lo ha destinato da tutta l’eternità.
Per questo egli è profondamente gioioso quando preghiamo” (Rivelazioni dell’Amore divino, Cap. 44).

7. Pertanto, fiduciosi del fatto che il Signore “suscita in noi il volere e l’operare secondo il suo disegno d’amore” (Fil 2,13) e corrispondendo volentieri alle sue ispirazioni, preghiamo molto per il vostro bambino.
E non solo perché il Signore gli doni la grazia, ma anche perché gliela doni in un grado molto grande perché possa occupare uno posto molto alto in Paradiso.
E di lì assistervi in tutte le vicissitudini della vostra vita fino a congiungersi felicemente con voi quando con il Signore, con la Madonna e con tutti i Santi vi accoglierà festante in paradiso.

Vi benedico e vi auguro ogni bene.
Padre Angelo