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Quesito
Salve Padre Angelo
Vorrei porle una domanda riguardante Israele.
Noi cristiani crediamo che Dio, per realizzare il suo disegno, abbia scelto il Popolo di Israele come suo Popolo eletto. Quello che mi domando è: in cosa si vedeva, al tempo dell’Antica Alleanza, la “diversità” della Fede degli Israeliti con quella degli altri popoli pagani?
In che cosa l’Israelita si distingueva dal pagano per tutto ciò che concerneva la religiosità, il culto e cose relative, oltre ovviamente al monoteismo?
La mia domanda parte dal presupposto che, se è vero che il Dio di Israele si distingueva da tutte le altre divinità dei popoli antichi, allora va da se che anche il rapporto del suo Popolo con Lui fosse diverso da quello che c’era tra gli altri popoli e i loro rispettivi dei.
La cosa si accentua ancora di più se pensiamo che il Dio di Israele sia “il solo vero Dio” come crediamo anche noi cristiani.
Grazie in anticipo per la risposta, auguri per la sua attività, e una preghiera reciproca.
Valentino
Risposta del sacerdote
Caro Valentino,
1. il popolo di Israele era consapevole di essere stato chiamato a vivere un rapporto privilegiato con l’unico Dio vivo e vero.
In poche parole era consapevole di essere il popolo eletto, anzi il popolo consacrato a Dio.
Questa consapevolezza ridondava inevitabilmente nelle relazioni con gli altri popoli.
L’essere consacrato a Dio comportava la separazione necessaria per preservare il popolo da ogni contaminazione: “Sarete santi per me, poiché io, il Signore, sono santo e vi ho separato dagli altri popoli, perché siate miei” (Lev 20,26).
E ancora: “Guàrdati bene dal far alleanza con gli abitanti della terra nella quale stai per entrare, perché ciò non diventi una trappola in mezzo a te.
Anzi distruggerete i loro altari, farete a pezzi le loro stele e taglierete i loro pali sacri.
Tu non devi prostrarti ad altro dio, perché il Signore si chiama Geloso: egli è un Dio geloso.
Non fare alleanza con gli abitanti di quella terra, altrimenti, quando si prostituiranno ai loro dèi e faranno sacrifici ai loro dèi, inviteranno anche te: tu allora mangeresti del loro sacrificio.
Non prendere per mogli dei tuoi figli le loro figlie, altrimenti, quando esse si prostituiranno ai loro dèi, indurrebbero anche i tuoi figli a prostituirsi ai loro dèi” (Es 34,12-16).
2. Di qui le proibizioni di comunicare con gli altri popoli in materia di culto: “Quando il mio angelo camminerà alla tua testa e ti farà entrare presso l’Amorreo, l’Ittita, il Perizzita, il Cananeo, l’Eveo e il Gebuseo e io li distruggerò,tu non ti prostrerai davanti ai loro dèi e non li servirai; tu non ti comporterai secondo le loro opere, ma dovrai demolire e frantumare le loro stele” (Es 23,23-24).
3. La diversità si manifestava anche nella proibizione di imitare pratiche disordinate nell’ambito della sessualità perché per questo motivo Dio avrebbe sterminato quelle popolazioni: “Non rendetevi impuri con nessuna di tali pratiche, poiché con tutte queste cose si sono rese impure le nazioni che io sto per scacciare davanti a voi” (Lev 18,24).
4. Di qui anche i divieti nell’alimentazione (cfr Lev 11).
Come pure i divieti nel matrimonio: “Non costituirai legami di parentela con loro, non darai le tue figlie ai loro figli e non prenderai le loro figlie per i tuoi figli, perché allontanerebbero la tua discendenza dal seguire me, per farli servire a dèi stranieri, e l’ira del Signore si accenderebbe contro di voi e ben presto vi distruggerebbe” (Dt 7,3).
5. C’era anche il divieto di far abitare pagani in mezzo a loro: “Ma tu non farai alleanza con loro e con i loro dèi; essi non abiteranno più nella tua terra, altrimenti ti farebbero peccare contro di me, perché tu serviresti i loro dèi e ciò diventerebbe una trappola per te” (Es 23,32-33).
6. Tuttavia la separazione e anche l’opposizione nei confronti degli altri popoli aveva lo scopo di suscitare la loro ammirazione nei confronti di Israele al punto da dover riconoscere: “Questa grande nazione è il solo popolo saggio e intelligente” (Dt 4,6), “affinché sappiano tutti i popoli della terra che il Signore è Dio e che non ce n’è altri” 1 Re 8,60).
7. Questo sarà il motivo per cui tanti stranieri sentiranno il desiderio di adorare il Dio di Israele e di andare a Gerusalemme per adorarlo nel suo tempio: “Certo, il Signore avrà pietà di Giacobbe e si sceglierà ancora Israele e li ristabilirà nella loro terra. A loro si uniranno gli stranieri e saranno annessi alla casa di Giacobbe” (Is 14,1).
“Così dice il Signore degli eserciti: Anche popoli e abitanti di numerose città si raduneranno e si diranno l’un l’altro: «Su, andiamo a supplicare il Signore, a trovare il Signore degli eserciti. Anch’io voglio venire».
Così popoli numerosi e nazioni potenti verranno a Gerusalemme a cercare il Signore degli eserciti e a supplicare il Signore.
Così dice il Signore degli eserciti: In quei giorni, dieci uomini di tutte le lingue delle nazioni afferreranno un Giudeo per il lembo del mantello e gli diranno: «Vogliamo venire con voi, perché abbiamo udito che Dio è con voi” ( Zac 8,20-23).
In tal modo avrà origine il proselitismo, inteso come massa di persone che pur non essendo di origine ebraica diventava giudaica di nazione e di religione.
Altri lo diventavano solo di religione ed erano detti timorati o devoti di Dio.
Ti benedico e ti ricordo al Signore.
Padre Angelo