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Quesito
Gentili Amici,
desidero proporre due quesiti:
1. per primo, desidero chiedere se sia meglio pregare per qualcosa di specifico, determinato, ed utile alla Salute (ad es. Salomone in 1.Reg. 3:9 «Da ergo servo tuo cor docile, ut iudicare possit etc. etc.»); oppure se corrisponda a maggiore perfezione semplicemente l’invocare che «sia compiuta la volontà di Dio», senza specificare alcuna cosa precisa.
2. per secondo e riguardo al precedente n.1, in caso affermativo rispetto alla prima alternativa: chiedo se Dio possa deliberatamente ritardare la risposta alla preghiera di un santo (*) al fine di provarne la pazienza la perseveranza e soprattutto la cd. «pietas».
Cordialmente Vi ringrazio.
(*) Per “santo” sia qui genericamente inteso un soggetto la cui volontà perfettamente aderisca al solo «bonum rationis», non minimamente inclinata verso alcuna fra le «res creatae».
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. certamente dobbiamo pregare per tutti, ma per qualcuno abbiamo dei precisi doveri, soprattutto per le persone che il Signore ci ha affidato perché la custodiamo per la vita eterna.
È giusto pregare per qualcuno in particolare.
2. Gesù senza dubbio ha pregato per tutti. Nella lettera agli ebrei si legge: “Nei giorni della sua vita terrena egli offrì preghiere e suppliche, con forti grida e lacrime, a Dio che poteva salvarlo da morte e, per il suo pieno abbandono a lui, venne esaudito” (Eb 5,7).
Ma pregò anche per qualcuno in particolare, come emerge dalle sue stesse parole: “Simone, Simone, ecco: Satana vi ha cercati per vagliarvi come il grano; ma io ho pregato per te, perché la tua fede non venga meno. E tu, una volta convertito, conferma i tuoi fratelli” (Lc 22,31-32).
3. Inoltre nel suo insegnamento ci ha comandato di pregare specificamente per i nostri nemici: “pregate per i vostri persecutori” (Mt 5.44).
Ugualmente la Sacra Scrittura chiede di pregare anche per gli altri e con intenzioni specifiche come si legge nella lettera di Giacomo: “pregare gli uni per gli altri per essere guariti” (Gc 5,16).
Sempre su questa linea è corretto domandare agli altri di pregare per noi. L’ha fatto San Paolo quando scrive: “Aiutatemi con le vostre preghiere” (Rm 15,30).
4. Siamo chiamati a pregare anche per i peccatori perché si convertano. Per questo San Giovanni scrive: “Se uno vede il proprio fratello commettere un peccato che non conduce alla morte, preghi ed io gli darò la vita; si intende a coloro che commettono un peccato che non conduce la morte” (1 Gv 5,16).
5. Come è giusto e doveroso pregare per alcuni in particolare, parimenti è giusto e doveroso anche chiedere a Dio qualcosa di specifico e non semplicemente pregare dicendo: “Sia fatta la tua volontà”. Gesù stesso ci ha insegnato ad esprimere preghiere di lode e particolari richieste, come ad esempio nel Padre nostro: “Sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno”. E anche: “Dacci oggi il nostro pane quotidiano. Rimetti a noi nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori. E non abbandonarci alla tentazione, ma liberaci dal male”.
6. Non ci chiede di fare domande specifiche per imparare da noi ciò di cui abbiamo bisogno, ma perché noi prendiamo coscienza di ciò che chiediamo e ci rendiamo disposti attraverso anche necessari cambiamenti di vita a ricevere quanto gli abbiamo domandato.
7. In riferimento al secondo quesito: se Dio possa deliberatamente ritardare la risposta alla preghiera di un santo, si deve dire di sì.
Dio ha fatto così con Zaccaria, il padre di San Giovanni Battista.
Quando a Zaccaria, ormai vecchio, apparve l’angelo mentre stava facendo l’offerta dell’incenso, gli fu detto: “La tua preghiera è stata esaudita” (Lc 1,13).
Probabilmente essendo ormai vecchio, e vecchia e per di più sterile anche Elisabetta sua moglie, aveva smesso di pregare per questa causa. Ma le prime parole dette dall’angelo sono state proprio queste: “Non temere, Zaccaria, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, e tu lo chiamerai Giovanni” (Lc 1,13).
Con l’augurio di essere sempre esaudito e anche prontamente, ti benedico e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo