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Quesito

Carissimo Padre Angelo,
spero con tutto il cuore che Lei stia bene nel corpo e nello spirito e così la Sua fraternità.
Le pongo un quesito che un imam musulmano pose ad un sacerdote senza ottenere risposta; il musulmano chiese:
«Come mai Gesù, la Domenica di Pasqua, “alitò su di loro e disse: ricevete lo Spirito Santo”, ma poi lo Spirito Santo scese sugli Apostoli solo 50 giorni dopo;
Chiedo: ma lo Spirito Santo non era già sceso sugli Apostoli il giorno di Pasqua? Quante volte deve scendere?»
Mi scuso per il tono antipatico delle parole dell’imam, tuttavia anch’io mi sono posto il problema e non sono sicuro della correttezza dottrinale della mia risposta.
Perciò mi rimetto al Santo Ordine di San Domenico di Guzman per avere una risposta dottrinalmente corretta.
Che il Signore benedica la Vostra Opera, per intercessione dell’Arcangelo Michele e di San Giovanni Battista.
Laudetur Iesus Christus.
Giancarlo


Risposta del sacerdote

Caro Giancarlo, 
1. San Giovanni Crisostomo dice: “Lo Spirito Santo fu allora dato ai discepoli, ma non universalmente per tutti i compiti: bensì per un determinato effetto, ossia per rimettere i peccati; come altrove aveva conferito il potere di compiere miracoli” (In Joannem, hom. 87,3).

2. Il legame tra l’effusione dello Spirito Santo e la remissione dei peccati è strettissimo. Lo Spirito Santo infatti è la carità stessa di Dio, quella carità che è stata infusa nei nostri cuori proprio dello Spirito Santo, come dice San Paolo: “L’amore (la carità) di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato” (Rm 5,5).
Ed è proprio la carità che rimette i peccati come dice San Pietro: “La carità copre una moltitudine di peccati” (1 Pt 4,8).

3. Sulla doppia effusione dello Spirito Santo data agli apostoli (la prima nella sera del giorno della sua risurrezione; la seconda nel giorno di Pentecoste) San Tommaso scrive: “Si deve notare che lo Spirito Santo due volte discese sul Cristo e due volte sui discepoli.
In Cristo discese la prima volta sotto forma di colomba nel battesimo, e sotto forma di nube nella trasfigurazione. E la ragione sta nel fatto che la grazia di Cristo, che ci viene conferita dallo Spirito Santo, doveva discendere fino a noi sia attraverso i sacramenti (perciò nel battesimo discese sotto forma di colomba, che è un animale fecondo), sia attraverso l’insegnamento, e per questo discese sotto forma di nube luminosa. Ed è per questo che in tali circostanze si accenna al compito del maestro: “ascoltatelo! “.
Sugli apostoli invece discese per la prima volta sotto forma di alito per designare la propagazione della grazia ad opera dei sacramenti, di cui si erano ministri. Ecco perché aggiunge: “a chi perdonerete i peccati saranno perdonati”. E in Matteo 28,19 si legge: “andate dunque e battezzate nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo”.
La seconda volta discese sotto forma di lingue di fuoco per indicare la propagazione della grazia mediante l’insegnamento. Perciò in Atti degli Apostoli 2,4 si narra che appena essi furono ripieni di Spirito Santo subito presero a parlare” (Commento al Vangelo di Giovanni 20,22).

4. In conclusione gli Apostoli ricevettero una doppia effusione di Spirito Santo: la prima conferì loro il potere divino di rimettere i peccati, la seconda venne data in ordine alla predicazione.
Nella seconda ricevettero un tale grado di santificazione che al dire di San Tommaso vennero confermati in grazia, e cioè con una certa incapacità di commettere peccati gravi.
Con tale credibilità dovevano presentarsi davanti a tutte le genti per essere veri testimoni di Gesù Cristo.

Ti auguro ogni bene, ti ricordo nella preghiera e ti benedico. 
Padre Angelo