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Quesito

Caro Padre Angelo,
Leggo con piacere il sito internet. So che sarà oberato dalle domande ma quando ha un momento libero mi potrebbe spiegare il significato del Primo venerdì del mese?
La saluto con affetto.
Federica


Risposta del sacerdote

Cara Federica,
la pratica dei primi nove venerdì del mese è ricavata da quanto ha scritto Santa Margherita Maria Alacoque: “Un giorno di venerdì, nel tempo della santa Comunione, Egli disse queste parole con la sua indegna serva, se ella non s’inganna: Io ti prometto, nella eccessiva misericordia del mio Cuore, che il suo amore onnipotente accorderà a tutti quelli che faranno la santa Comunione per nove primi venerdì del mese, consecutivi, la grazia finale della penitenza; essi non morranno nella mia disgrazia, né senza ricevere i sacramenti, e il mio divin Cuore si farà loro asilo sicuro nell’ultimo momento”.
La promessa fatta dal Signore mette solo la condizione delle sante Comunione, evidentemente ben fatte, e cioè previa confessione.
L’oggetto della promessa non è la perseveranza nel bene durante tutta la vita, ma la grazia del pentimento all’estremo della vita. Il Signore promette che queste persone non moriranno prive dei Sacramenti, evidentemente se questi saranno necessari per la loro salvezza eterna.
Secondo alcuni queste promesse sono fatte più per coloro che vivono in maniera abbastanza tiepida che per le persone fervorose, le quali fanno la Santa Comunione non solo il primo venerdì del mese, ma tutti i giorni.
In ogni caso, vediamo che anche persone fervorose fanno tale pratica per ravvivare la loro devozione e la loro fiducia nel Cuore di Gesù, vale a dire nel suo amore onnipotente.
Il giorno di venerdì è in onore della passione e della morte del Signore, che manifestano fino a qual punto il Signore ci ha amato.

– Il Direttorio su pietà popolare e liturgia del dicastero vaticano per il culto divino e la disciplina dei sacramenti scrive:
“La pratica dei nove primi venerdì dei mese, che trae origine dalla «grande promessa» fatta da Gesù a santa Margherita Maria Alacoque. In un’epoca in cui la comunione sacramentale era molto rara presso i fedeli, la pratica dei nove primi venerdì del mese contribuì significativamente al ripristino della frequenza ai sacramenti della Penitenza e dell’Eucaristia. Nel nostro tempo la devozione dei primi venerdì del mese, se praticata in modo pastoralmente corretto, può recare ancora indubbi frutti spirituali. E necessario tuttavia che i fedeli siano convenientemente istruiti: sul fatto che non si deve riporre in tale pratica una fiducia che rasenta la vana credulità, la quale, in ordine alla salvezza, annulla le insopprimibili esigenze della fede operante e l’impegno di condurre una vita conforme al Vangelo; sul valore assolutamente predominante della domenica, la «festa primordiale», che deve essere caratterizzata dalla piena partecipazione dei fedeli alla celebrazione eucaristica” (n. 171).

Ti ringrazio per la domanda, ti saluto, ti seguo con la preghiera e ti benedico.
Padre Angelo