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Quesito
Salve Padre Angelo,
ho sempre provato un senso di disagio e forte imbarazzo nell’approcciare al sacramento della confessione, tanto che ad un certo punto ho smesso di confessarmi tanti anni fa.
Ora che sto riscoprendo l’importanza della fede nella mia vita, continuo a non confessarmi in modo canonico tramite il sacerdote ma semplicemente facendo un esame di coscienza, pregando ed invocando perdono a Dio nonché usufruendo dell’assoluzione nell’ambito della messa tradizionale (vetus ordo) che il sacerdote effettua dopo la recita del Confiteor. Continuo infatti a provare una sorta di paura nel confessarmi o, meglio, un impedimento psicologico che non riesco vincere, pur non essendo una persona particolarmente timida.
Mi domando perciò se commetto un grave peccato facendo la comunione senza confessarmi.
La recente scoperta della bellezza della messa tradizionale (che non conoscevo, essendo nata negli anni Settanta) ha risvegliato in me la fede e l’interesse per l’approfondimento di tanti aspetti della religione cattolica e perciò sono molto contenta di aver trovato questo utilissimo canale di comunicazione.
La ringrazio per la risposta che leggerò con molto interesse, insieme alle altre presenti nel sito.
L.
Risposta del sacerdote
Carissima,
1. sono contento che stai riscoprendo l’importanza della fede della tua vita.
È il Signore che fa tutto questo.
Gesù è veramente il buon pastore che non abbandona nessuno di quelli che il Padre gli ha affidato e continuamente va alla ricerca di coloro che si sono smarriti.
2. Il blocco nei confronti della confessione va superato.
Il modo più semplice è quello di poter conferire con un sacerdote dicendogli chiaramente fin dall’inizio che ti stai riavvicinando alla fede e che in quel momento non intendi confessarti.
Credo che questa sia la maniera più facile per superare l’attuale difficoltà.
Ad un certo momento il sacerdote ti dirà: “Vedi, senza saperlo ti sei già confessata. Ti do l’assoluzione”.
Sono certo che succederà così.
3. Venendo invece ai requisiti più specifici per una vera confessione, l’assoluzione che viene data dopo il confiteor della Messa Vetus Ordo non è una assoluzione sacramentale ed è praticamente identica a quella che viene proferita in lingua italiana quando il sacerdote – sebbene in termini più brevi – dice: “Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca la vita eterna”.
4. Di per sé la Santa Comunione non può essere fatta senza previa confessione se nel frattempo sono stati commessi dei peccati gravi.
Il Catechismo della Chiesa Cattolica ribadisce la dottrina di sempre quando scrive: “Il Signore ci rivolge un invito pressante a riceverlo nel sacramento dell’Eucaristia: «In verità, in verità vi dico: se non mangiate la Carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo Sangue, non avrete in voi la vita» (Gv 6,53)” (CCC 1384)
E: “Per rispondere a questo invito dobbiamo prepararci a questo momento così grande e così santo. San Paolo esorta a un esame di coscienza: «Chiunque in modo indegno mangia il pane o beve il calice del Signore, sarà reo del corpo e del sangue del Signore.
Ciascuno, pertanto, esamini se stesso e poi mangi di questo pane e beva di questo calice; perché chi mangia e beve senza riconoscere il corpo del Signore, mangia e beve la propria condanna» (1 Cor 11,27-29).
Chi è consapevole di aver commesso un peccato grave, deve ricevere il sacramento della Riconciliazione prima di accedere alla Comunione” (CCC 1385).
Con l’augurio che tu possa superare ben presto l’ostacolo psicologico che ti impedisce di confessarti, ti auguro ogni bene, ti benedico e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo