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Quesito
Buongiorno, non so se riceverò mai risposta ai miei quesiti, ma ci provo ugualmente.
Mi chiamo (…, nome al femminile) ma nasco come Davide, ho portato al termine solo di recente la transizione corporea grazie alla chirurgia dopo aver intrapreso un percorso psicologico, psichiatrico ed endocrinologico nel 2008. Dico corporea perché la mia anima, così come riesco a concepirla e percepirla, è sempre stata quella di una donna (ammesso che le anime abbiano sesso).
Ho 34 anni, e purtroppo non sono esattamente una buona cristiana o cattolica che dir si voglia, non metto piede in una chiesa da anni… Vede, tanto tempo fa, mi confessai dicendo al Sacerdote della mia “condizione” e lui mi disse che ahimè ero destinata all’inferno, poiché agli effeminati è precluso il regno dei Cieli…mi diede comunque l’assoluzione ed io potei avvicinarmi alla Comunione… Era il periodo della Divina Misericordia, lo ricordo bene perché misero il quadro vicino l’altare e quando lo vidi mi sono commossa…. Ho pianto più volte durante le Messe, ma ogni volta che mi confessavo da questo sacerdote era come se mi facesse pesare il mio essere “diversa” e così mi sono allontanata dalla Chiesa. Sento tanta nostalgia di Gesù, è come essere innamorati di qualcuno e dovergli stare lontano….
Ho chiesto a Dio, che se non fosse di suo gradimento il mio cambiamento fisico, di farmi morire prima che ci fossi riuscita.
Ebbene, chiedo scusa per il lungo messaggio, adesso arrivo alle domande…
1) È vero che le persone che hanno compiuto una transizione di genere sono destinate all’inferno? Spero proprio di no.
2) Se nella resurrezione dei corpi gloriosi, non ci sarà nessuna androginia, ma anzi ritorneremo come eravamo in vita, significa che riavrò di nuovo il corpo maschile? Questo mi addolora moltissimo…….
3) Dato che nulla di impuro può varcare le porte celesti, non frequentando la Chiesa da tempo, una di queste notti mi sono ritrovata a dialogare con Dio… Ho pensato a tutti i peccati che ho commesso, tanti che ho compiuto anche in anni passati e che non ricordavo…. Talmente tanti che se morissi adesso brucerei all’inferno…. Io ho così paura, ci vorrebbero ore per confessarli tutti. Avrebbe senso andare da un sacerdote solo per confessarmi? Io temo un possibile rifiuto o che mi si neghi l’assoluzione.
4) Se Dio nella Sua infinita bontà e misericordia decidesse di risparmiare la mia anima ed essa stessa si gettasse nel purgatorio, non avendo nessuno che preghi per me, resterei abbandonata e sola a soffrire a lungo?
Grazie del tempo dedicatomi
Dio la benedica
Risposta del sacerdote
Carissima,
1. non entro nel merito della tua transizione di sesso, che ormai è avvenuta ed è irreversibile.
Mi limito a dirti qualcosa che possa giovare alla tua anima.
Quando ti sei confessata da quel sacerdote, non penso che ti abbia detto che eri destinata all’inferno.
Probabilmente avrà voluto semplicemente riportarti quanto si legge nella Sacra Scrittura: “Non sapete che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non illudetevi: né immorali, né idolatri, né adùlteri, né depravati, né sodomiti, né ladri, né avari, né ubriaconi, né calunniatori, né rapinatori erediteranno il regno di Dio” (1 Cor 6,9-10).
Nella traduzione precedente, al posto di depravati, decideva effemminati.
Il fatto che proprio quel sacerdote ti abbia dato l’assoluzione sta a dire che non eri destinata all’inferno.
2. Inoltre va precisato che gli effeminati per San Paolo non sono coloro che hanno un’inclinazione verso le persone del medesimo sesso ma chi compie atti impuri con tali persone.
La tua situazione non è di omosessualità, ma di transessualità. Ed è ben diverso.
Gli omosessuali amano il proprio sesso. I transessuali odiano il proprio sesso biologico. Leggendo la tua mail ho l’impressione che sia proprio così.
Come ho detto più sopra, non entro nel merito del tuo cambiamento di sesso ma sulla situazione della tua anima.
3. Se tu vivi in castità e in grazia di Dio ti sono aperte le porte del paradiso.
Ciò che infine è dirimente per entrare in paradiso è lo stato di grazia.
Ora se tu osservi tutti i comandamenti di Dio, e pertanto se vai a Messa, preghi, onori il tuo prossimo, rispetti i suoi beni, vivi in castità, pratichi la carità, ecc.. puoi avere il giusto convincimento di essere in grazia di Dio.
Con quanto ti ho detto, ho risposto alla tua prima domanda.
4. Mi chiedi con quale corpo risorgerai per la vita futura.
Ebbene, anche qui è necessario ricordare che cosa dice la Sacra Scrittura: “Così anche la risurrezione dei morti: è seminato nella corruzione, risorge nell’incorruttibilità; è seminato nella miseria, risorge nella gloria; è seminato nella debolezza, risorge nella potenza; è seminato corpo animale, risorge corpo spirituale.
Se c’è un corpo animale, vi è anche un corpo spirituale. Sta scritto infatti che il primo uomo, Adamo, divenne un essere vivente, ma l’ultimo Adamo divenne spirito datore di vita. Non vi fu prima il corpo spirituale, ma quello animale, e poi lo spirituale. Il primo uomo, tratto dalla terra, è fatto di terra; il secondo uomo viene dal cielo. Come è l’uomo terreno, così sono quelli di terra; e come è l’uomo celeste, così anche i celesti. E come eravamo simili all’uomo terreno, così saremo simili all’uomo celeste” (1 Cor 15,42-48).
La Bibbia di Gerusalemme spiega in maniera autorevole: “da psichico (la nostra traduzione dice: animale, n.d.r.) il corpo diviene allora pneumatico (la nostra traduzione dice: spirituale, n.d.r.), incorruttibile, immortale, glorioso, libero dalle leggi della materia terrestre e dalle sue modalità di apparire”.
Libero dalle leggi della materia terrestre fa riferimento a Gv 20,19.26, dove si legge che Gesù entrò nel cenacolo a porte chiuse.
Libero dalle sue modalità di apparire fa riferimento ai discepoli di Emmaus (Lc 24 16).
Circa queste modalità di apparire valgono le parole del Signore: “Alla risurrezione infatti non si prende né moglie né marito, ma si è come angeli nel cielo” (22,30).
Questo non significa che il corpo non sarà sessuato, ma che si è ormai del tutto liberi dalle funzioni biologiche. Tanto più che questo corpo sarà un corpo spirituale e glorioso.
5. Il consiglio che ti do è di andarti a confessare. Il sacerdote, come ministro della misericordia di Dio, ti accoglierà a braccia aperte e se sei desiderosa di vivere secondo le vie di Dio (e cioè seguendo i comandamenti) certamente ti assolverà.
Vai, dunque, perché il Signore ti aspetta.
I timori che ti prendono non vengono da Dio, ma dal tuo avversario il quale non vuole in nessun modo che tu ti confessi.
Non dargliela vinta.
6. Infine, il Signore non soltanto desidera, ma fa di tutto per risparmiare la tua anima dall’inferno.
Queste stesse domande che ti stai ponendo sono il segno che Egli sta lavorando dentro il tuo cuore.
Ti vuole con Sé eternamente in paradiso.
E qualora tu andassi in purgatorio, non sarai mai sola e del tutto abbandonata perché la Chiesa, soprattutto nella celebrazione della Santa Messa, prega per “tutti i defunti che si affidano alla tua misericordia” e molte persone non dimenticano di pregare per le anime più abbandonate del Purgatorio.
Per cui nel senso più rigoroso del termine non si è mai totalmente abbandonati in Purgatorio.
Quando si parla delle anime più abbandonate ci si riferisce a quelle per le quali non vi sono persone specifiche che pregano e fanno suffragi per loro.
Ma la Chiesa non abbandona nessuno e per tutti prega perché si compia il tempo della loro purificazione.
7. Pertanto, sii piena di speranza.
Con l’aiuto di Dio, della Beata Vergine Maria, dei Santi e di tutta la Chiesa puoi vivere, pur nella tua attuale situazione, secondo le vie di Dio e puoi diventare santa.
Te lo auguro con tutto il cuore. Per questo ti assicuro la mia preghiera e ti benedico.
Padre Angelo