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Quesito
Caro Padre Angelo,
le chiedo dei chiarimenti e dei consigli per favore.
Ieri sera con un mio amico abbiamo discusso su alcune questioni riguardanti la Chiesa.
Forse ricorderà il caso di quella bimba di nove anni, brasiliana, stuprata dal papà e costretta ad abortire. Il vescovo brasiliano ha scomunicato i medici che le hanno praticato l’aborto.
Questo mio amico mi diceva che la Chiesa aveva inizialmente scomunicato anche la piccola ma dopo le polemiche ha precisato che scomunicava solo i responsabili dell’aborto. Io sapevo che per il peccato d’aborto la scomunica per la madre arriva solo dopo il compimento del diciottesimo anno di età. Non le nascondo che sono un po’ confusa in merito e avrei bisogno di chiarimenti.
Inoltre questo ragazzo mi diceva che una gravidanza simile avrebbe ucciso certamente anche la madre, alta un metro e trentasei e del peso di trentatré chilogrammi perché non era in grado di sostenerla. Ha infine concluso : “così la Chiesa difende la vita!”.
Io non sono stata in grado di dargli spiegazioni perché impreparata e le chiedo un aiuto su come spiegare a questo ragazzo “carico di rabbia” il punto di vista della Chiesa.
Io penso che la Chiesa difenda la vita sin dal suo concepimento e, tanto la vita dei due bambini (era una gravidanza gemellare) tanto quella della madre erano di pari dignità perciò nessuno poteva decidere di uccidere una vita (in questo caso due) per salvarne un’altra (quella della madre). Diverso è il caso di anime sante che hanno scelto liberamente di morire per salvare altre vite (se non sbaglio Padre Kolbe) e donne cattoliche che hanno scelto di portare avanti gravidanze a rischio con la consapevolezza che avrebbero perso la propria vita.
Una bimba di nove anni di solito non ha la maturità per fare delle scelte simili e certamente le violenze a cui era stata sottoposta avranno distrutto il suo equilibrio psichico… e chissà forse l’aborto a cui sarà stata costretta le avrà dato il colpo di grazia.
Io credo che anche se frutto di una violenza una MADRE senta di portare nel grembo un FIGLIO. Il corpo di una donna si prepara alla maternità e tutto cambia per accogliere quell’anima. Lo senti di essere già una madre… e poi non mi è mai capitato di aver sentito qualcuna dire nelle prime settimane di gravidanza “aspetto un embrione” oppure “aspetto una cellula fecondata” ma sempre ho sentito dire: Aspetto un bambino! Quindi ne sono certa, una donna lo sente che c’è un’altra persona nel suo corpo.
Quelle femministe che gridano il loro diritto di portare avanti o meno una gravidanza le ho sempre viste arrabbiate e secondo me quando hai il cuore pieno di rabbia sei infelice e quindi si contraddicono da sole.
Inoltre penso che la scomunica per i medici sia stata una decisione giusta perché essere CRISTIANI non è un diritto di tutti ma se si vuole seguire Cristo e far parte della Chiesa Cattolica si sceglie di osservare il Vangelo e gli insegnamenti della Chiesa e in questo caso di non prendere decisioni sulla vita di nessuno.
Spero di essere stata chiara e le domando scusa se sono stata prolissa. La prego, mi corregga se il mio punto di vista è inesatto e mi aiuti a far chiarezza per poter poi spiegare a questo mio amico tanto arrabbiato con la Chiesa il nostro punto di vista.
Prego per lei
Maria
Risposta del sacerdote
Cara Maria,
1. per la vicenda brasiliana cui fai riferimento il vescovo di Recife non ha inflitto delle scomuniche, ma le ha solo ricordate perché esse sono già previste dal Codice di diritto canonico.
Il Codice di diritto canonico prevede anche che la scomunica non tocca chi è inferiore ai sedici anni (can 1323,2).
2. La risposta che tu hai dato è esatta.
A quel tale che dice: è così che la Chiesa difende la vita, bisogna rispondere: sì, è così, perché intende salvarle tutte e tre, dal momento che sono tutte e tre di pari dignità e nessuno di noi può disporre della vita di un altro.
È in questo modo che la Chiesa si mette dinanzi alla vita di qualsiasi persona.
A nessuno dice: Tu non meriti di continuare ad esistere.
Tanto meno l’ha voluto dire a quei due bambini innocenti che erano nel grembo della madre, innocente pure lei.
3. Quel tuo amico è un lupo, travestito per l’occasione da agnello.
Possibile che non gl’importi che vengano ammazzati due innocenti? Anzi, non solo non gl’importa, ma vuole che si faccia così!
Nel caso brasiliano, bisognava andare avanti finché fosse stato possibile estrarre i due feti ormai capaci di sopravvivenza.
In questo modo sarebbero stati salvati tutte e tre.
4. Il caso di padre Kolbe era diverso perché non ha disposto della propria vita, ma tentando salvare la vita di un altro, ha compiuto un ultimo disperato tentativo di disarmare i boia nazisti.
5. Anch’io mi auguro che alle violenze fisiche e morali subite da questa bambina, la ferita dell’aborto, che purtroppo l’accompagnerà per tutta la vita, non vada ad aggiungersi dandole il colpo di grazia.
Come sarebbe stato tutto diverso se ci fosse stato un altro tipo di accompagnamento: l’accompagnamento verso la vita, verso l’accoglienza dei bambini, sempre portatori di una particolare benedizione del Signore.
Giovanni Paolo II aveva detto che i bambini sono il sorriso di Dio donato al mondo. Anche quei due gemellini avrebbero portato il sorriso di Dio nella vita di tante persone.
Non voglio pensare che cosa sia entrato invece al posto di quel sorriso. È già triste solo il congetturarlo.
Ti ringrazio della preghiera che faro per me. La contraccambio volentieri.
Ti saluto e ti benedico.
Padre Angelo