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Quesito

Caro Padre Angelo,
recentemente ho iniziato a fare una specie di “sciopero” dalla televisione. Dopo la pubblicità molto volgare dello scoiattolino della Vigorsol, la Coca-Cola ha fatto di peggio, producendo uno spot in cui si grida molto forte una parolaccia. Queste sono cose che girano sui nostri schermi 24 ore su 24, impossibili da evitare insomma come gli altri programmi. E quello che mi irrita di più è che hanno fatto una specie di censura tardiva (almeno per la Coca-Cola), dopo che tutti si erano ormai sorbiti quella stupidità in versione integrale, e la riassociavano mentalmente ogni volta… questa la trovo una mossa molto meschina per attirare l’attenzione. Per me hanno toccato il fondo.
Queste le motivazioni del mio sciopero. Per i telefilm non ho avuto problemi a rinunciare (in fondo non ne vedevo molti, e quei pochi non erano un granché), e per le trasmissioni con qualche valenza culturale c’è sempre Internet che supplisce. La stessa cosa ho fatto con il giornalino a distribuzione gratuita che prendevo la mattina: dopo un po mi sono accorto che, un po qua un po la, si infilavano critiche ignoranti alla Chiesa, con uno spazio per la controreplica assai più ridotto dell’offensiva; per non parlare di quello che sono certi più famosi quotidiani nazionali a pagamento….
E anche per ciò, comunque, supplisce internet, che certo come sappiamo non lesina fonti di informazione meno “partigiane”.
Lei cosa ne pensa di questa mia mossa? Io direi che è una cosa che possono realizzare tutti, dato che internet è molto diffuso e, anche non avendocelo, basta recarsi alla più vicina biblioteca pubblica per navigare gratuitamente. Se lei fosse d’accordo, questa potrebbe essere una mossa controcorrente e forte, magari anche per chi legge questo quesito…

La saluto affidando anche il suo percorso a Padre Pio da Pietrelcina, e raccomandando tutti i giornalisti al loro patrono, San Francesco di Sales, che ce n’è bisogno!
Lorenzo


Risposta del sacerdote

Caro Lorenzo,
hai deciso di far lo sciopero televisivo a motivo della sua fatuità. Questo sciopero è una forma silenziosa di protesta.
Se fossero in molti a fare come fai tu, forse in alto qualcuno potrebbe cominciare a ripensarci.
Ma io credo che ci sia un’altra strada, ugualmente silenziosa, ma più efficace.
Si tratta di astenersi dal guardare la TV, a meno che non vi siano cose veramente meritevoli, e fare di questo sciopero un’offerta al Signore in espiazione.
Quando le nostre azioni vengono offerte a Dio acquistano un valore immenso. In Cristo tutto riceve un valore eterno e universale.
Dicendo eterno, sottolineo che il merito va a beneficio nostro e questo atto di amore viene premiato da Dio per tutta l’eternità.
Dicendo universale, voglio dire che quanto noi facciamo in grazia e viene offerto al Signore, ha una ricaduta benefica per tutto il mondo.
Così la nostra vita e alcuni nostri comportamenti, anziché avere un carattere di disprezzo o di protesta, in maniera molto più umile diventano offerta viva in Cristo, un atto di amore continuo. Ed è il vivere amando che ci dà gioia.
Ti parlavo qualche giorno della festa dell’esaltazione della croce che per alcuni dà inizio al tempo penitenziale che dura fino a Pasqua.
Gli atti penitenziali, se sono atti di amore, vengono fatti con gioia, con trasporto.
Ti seguo con al preghiera e ti benedico.
Padre Angelo