Questo articolo è disponibile anche in: Italiano

Quesito

Caro Padre Angelo,
Sono una ragazza di 23 anni. Ho appena concluso una storia di tre anni con il mio ex fidanzato. Questo perché vedevo da parte sua mancanza di amore e di impegno nella relazione ormai diventato insopportabile.
Lui non è mai stato credente a differenza mia, e al momento di avere dei rapporti sessuali non ho avuto la forza di dire no. Ho sempre pensato che avrei trovato qualcuno della mia stessa opinione e invece così non è stato, e non ho neanche provato a proporre un tipo di relazione diverso.
Io non riesco ad essere intimamente convinta della volontà di mantenermi casta fino al matrimonio nella mia prossima relazione. Vorrei con tutto il cuore avere tale desiderio, vorrei trovare qualcuno con cui condividere un percorso di coppia Santo, penso che sarebbe fantastico e non ho mai pensato fosse sbagliato voler aspettare, anzi, ma ho paura che al momento opportuno, in una futura relazione, non saprei di nuovo fare nessuna resistenza e non avrei la forza di mettere davvero in gioco un valore così importante.
Mi vergogno apertamente di questa debolezza, in cui non mi riconosco, e ne soffro enormemente. Ma non riesco a trovare la forza di fare una scelta così.
Sto pregando a riguardo ma continuo ad esserne angosciata e a non sentire quella convinzione che mi farebbe essere sicura di quello cui andrò incontro in futuro.
Quello che mi preoccupa ancora di più è trovare un uomo che voglia condividere questo tipo di relazione ma si senta ostacolato dal mio passato, proprio come ho letto in una precedente domanda rivoltale da un ragazzo.

La ringrazio in anticipo dell’attenzione e le mando i miei più cari saluti,
G.


Risposta del sacerdote

Cara G.,
mi trovo a rispondere alla tua mail a così grande distanza di tempo. Te ne domando scusa.

1. Adesso comprendi il valore che ha sprecato con uno che non è diventato tuo marito.
E c’è il pericolo che si crei un effetto a valanga, e cioè che tu ceda subito alle richieste di chi si presenterà in futuro con la speranza che con lui si possa creare qualche cosa di solido.

2. In questo momento invece nella tua vita hai bisogno esattamente del contrario, e cioè di fortificarti nella purezza, nella castità.
È necessario che tu trovi uno che rimanga ammirato delle tue virtù e in particolar modo della tua fortezza d’animo.
Mi ha sempre impressionato quanto ha scritto Santa Teresa d’Avila: “Secondo me, gli uomini si sentono maggiormente inclinati verso le donne che vedono più virtuose.
Per le donne, poi, questo è l’unico mezzo per guadagnarsi il loro affetto” Vita, cap. V, 6).

3. Se un uomo intende costruire qualche cosa di solido è contento di trovare una donna ferma, convinta, sulle cui virtù si possa fidare.
Diversamente sta con lei un po’ di tempo per divertirsi e poi se ne va.
Diceva ancora Santa Teresa che “la virtù si fa amare”.

4. A questo punto è necessario ricordare che il peccato originale ha ferito la nostra capacità di amare, la quale adesso è costantemente minacciata dalla “concupiscenza della carne”.
E proprio per questo secondo la Sacra Scrittura la purezza o castità, oltre che essere frutto dell’impegno personale, è presentata come dono di Dio e pertanto da invocare.
Sant’Agostino ne trovava la radice biblica in quest’affermazione della Sacra Scrittura: “Sapendo che non avrei ottenuta la capacità di essere casto, se Dio non me l’avesse concessa… mi rivolsi al Signore e lo pregai” (Sap 8,21).
Persuasi che anche questo dono è posseduto in vasi di creta (2 Cor 4,7), sarà necessario ricorrere alle risorse soprannaturali per custodirlo.

5. Un documento del Magistero della Chiesa lo presenta come effetto della grazia ricevuta soprattutto nel sacramento della riconciliazione: “Se i bambini e i giovani sperimentano gli effetti della grazia e della misericordia di Dio nei sacramenti, saranno in grado di vivere bene la castità come dono di Dio, per la sua gloria e per amare lui e gli altri uomini.
Un aiuto necessario e soprannaturalmente efficace è offerto dalla frequenza al sacramento della riconciliazione, specialmente se ci si può avvalere di un confessore stabile.
La guida o direzione spirituale, anche se non coincidente necessariamente con il ruolo del confessore, è un prezioso aiuto per l’illuminazione progressiva delle tappe maturative e per il sostegno morale.
Di grande aiuto sono le letture di libri di formazione scelti e consigliati sia per offrire una formazione più vasta e approfondita sia per fornire esempi e testimonianze nel cammino della virtù” (pontificio consiglio per la famiglia, Sessualità umana: verità e significato, 74).

6. Pertanto consolidati attraverso l’esperienza della confessione regolare e frequente fatta col medesimo confessore.
Irrobustisci la tua vita spirituale mediante la lettura di libri che ti aiutino a vedere tutto sempre nell’orizzonte giusto, che è quello della santità, dell’unione con Dio.
A questo proposito non cesso mai di esortare a leggere la Storia di un’Anima di santa Teresina del bambin Gesù. Talvolta due sole righe sono sufficiente a far divampare il fuoco, a far capire ciò che è salutare e ciò che è pericoloso per la nostra vita interiore.

7. Coraggio, dunque. Non tutto è perduto.
Anzi, proprio dall’esperienza amara di ciò che hai perso, dovresti sentirti stimolata ad un impegno maggiore in modo che anche tu possa dire insieme con san Paolo che dove è abbondato il peccato è sovrabbondata la grazia (Rm 5,20).
E così potrai toccare con mano quanto siano vere le parole di santa Teresa: “gli uomini si sentono maggiormente inclinati verso le donne che vedono più virtuose.
Per le donne, poi, questo è l’unico mezzo per guadagnarsi il loro affetto”.

Con l’augurio più bello per il tuo futuro, ti assicuro la mia preghiera e ti benedico.
Padre Angelo