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Quesito
Buonasera Padre Angelo;
Sono una ragazza di 19 anni e le scrivo per farle delle domande a cui da sola sto facendo fatica a rispondere.
La ringrazio già per la pazienza e per la carità con cui aiuta i Cristiani che le scrivono.
Dunque, iniziamo con la prima questione, che è anche la più scomoda e quella che mi fa soffrire molto..
Io da qualche tempo ho dei dubbi! Ho dubbi sull’esistenza di Gesù! Mi vergogno e mi sento una persona orribile, una cristiana orribile.. l’ultima cosa che un fedele deve fare è osare dubitare di Gesù, e io non sa quanto vorrei che questa domanda “Ma c’è davvero Gesù?” non fosse mai comparsa nella mia testa! Purtroppo però, non posso ignorarla e devo trovare una risposta. Ho chiesto aiuto al parroco e ad una suora molto dolce e disponibile, che mi ha fatto capire una cosa importante: questa che sto vivendo è un’esperienza bella causata dal fatto che, crescendo, la mia Fede non può rimanere quella ingenua di quando ero piccola, ma deve maturare, consolidarsi. Quindi queste domande che ho mi permetteranno di costruire una Fede nel Signore incrollabile, che mi permetta di dedicargli la vita, che è ciò che voglio fare!
Per questo ho cercato di iniziare un cammino, accompagnata dal Signore, dal Padre, dallo Spirito Santo; un cammino di ricerca di questa risposta, che sto cercando di vivere attraverso un corso che ho seguito delle Sacre Scritture, delle letture sulle “ragioni della fede”, e una frequenza più attiva della parrocchia. Ammetto però che non sto dedicando abbastanza tempo a tutto questo…
Ho però tante domande riguardo a questa mia condizione: sto facendo la cosa giusta? Dovrei agire diversamente per cercare la risposta alle mie domande? E poi, soprattutto, è un peccato che devo confessare?
Vorrei tanto sapere cosa ne pensa Padre Angelo, ho davvero paura che questa situazione mi allontani da Gesù!
L’altra domanda che ho riguarda il Sacramento della Santa Confessione: ho letto sul suo sito che è molto importante confessare i peccati con precisione, dicendo la circostanza e la specie del peccato. Io però questa cosa l’ho scoperta solo ora (a parte una volta in cui mi ero già imbattuta in questo, e mi pento di non averci dato molta importanza). Quindi mi chiedo: tutte le confessioni che ho fatto fino ad oggi non sono valide? Sono macchiata ancora di tutti quei peccati che pensavo di aver confessato?
Un’altra domanda riguarda invece la preghiera: sto vivendo un momento molto difficile in questo periodo con le preghiere.. Io da qualche tempo sto pregando la mattina ringraziando il Signore, Il Padre, lo Spirito Santo, la Vergine e tutti gli angeli e Santi per ciò che fanno per me ogni giorno. Questa preghiera però è diventata molto ripetitiva: dura anche tanto tempo – a volte ore – perché mi sento in dovere di ringraziare per ogni singola cosa e questo rende la preghiera manipolata, meccanica, schematica, forse sbagliata! Inoltre, da qualche tempo ho tante difficoltà nella preghiera, principalmente per un disturbo che ho (non sono andata dallo psicologo ancora, ma temo di soffrire del Disturbo Ossessivo-Compulsivo). Questo disturbo mi fa ripetere le parole tante volte, mi fa dire una frase piuttosto che un’altra, mi porta a controllare in modo ossessivo la preghiera e per questo non ho più voglia di pregare! Questa è una cosa terribile, e quindi vorrei chiederle il suo consiglio riguardo cosa poter fare di diverso nella mia preghiera per viverla in maniera sincera e completa.
Ora che le ho accennato del mio presunto disturbo, volevo chiederle questo: visto che tale disturbo si traduce spesso in gesti quasi superstiziosi, dovrei confessare anche questi gesti nel Sacramento della Santa Confessione? Sono anch’essi dei peccati?
Infine, vorrei chiederle consiglio riguardo ad una situazione che mi rende veramente triste: io sono fidanzata con un ragazzo, e abbiamo commesso il peccato di fornicazione più volte… è un peccato gravissimo, e io non vorrei più commetterlo, ma lui non è d’accordo con me in questo (non è tanto praticante) e non so davvero che cosa fare!
Le chiedo scusa per tutte queste domande, e per il fatto che riguardino argomenti così distanti l’uno dall’altro. Mi dispiace molto, ma ho veramente bisogno del suo aiuto: Io desidero semplicemente avere una fede forte nel Signore, e servirLo per sempre!
La ringrazio per la pazienza con cui leggerà la mia lettera, e la ringrazio per la risposta.
Buona serata!
Sempre lode al Signore!
Risposta del sacerdote
Carissima,
1. quello che hai scritto alla fine della tua mail è ciò che rende ragione di quanto mi hai scritto all’inizio.
L’impurità e la percezione viva di Dio non stanno insieme. I problemi di fede che ti angustiano nascono dall’impurità.
2. Come osservava il santo pontefice Giovanni Paolo II la sessualità tocca l’intimo nucleo della persona (Familiaris consortio 11). Ed è fatale che quando non la si vive secondo Dio ne venga alterato – senza che ce se ne accorga- il proprio rapporto con Dio e anche con gli altri.
San Tommaso dice che “a motivo del peccato di lussuria l’uomo massimamente si allontana da Dio” (Commento in Giobbe, lez. 31, inizio).
Ciò significa che poco per volta si sente Dio sempre più lontano, fino a perderlo quasi di vista, come succede per un aereo che si allontana sente più nell’orizzonte del cielo e si cessa di vederlo.
3. Dice ancora San Tommaso: “Dalla lussuria deriva la cecità della mente, che elimina quasi del tutto la conoscenza dei beni spirituali, mentre dalla gola deriva l’ottusità del senso, che rende l’uomo debole nella considerazione di questi beni.
Al contrario le virtù opposte dell’astinenza e della castità dispongono l’uomo alla perfezione della vita spirituale. Per cui in Daniele si legge che ‘a questi giovani’, casti e astinenti, ‘Dio conferì scienza e cognizione in ogni specie di libro e di sapienza’ (Dan 1,17)” (Somma teologica, II-II, 15, 3).
Commentando Is 6,8 egli scrive che “chi è impuro non può entrare nel tempio di Dio e molto più non può vederlo” (qui impurus est non potest intrare templum ejus, quanto magis nec ipsum videre).
Non c’è da meravigliarsi che San Paolo metta in relazione l’accecamento della mente e l’insensibilità interiore con l’impurità: “Vi dico dunque e vi scongiuro nel Signore: non comportatevi più come i pagani con i loro vani pensieri, accecati nella loro mente, estranei alla vita di Dio a causa dell’ignoranza che è in loro e della durezza del loro cuore” (Ef 4,17-18).
4. Giovani Paolo II dice che il peccato “esclusione di Dio” dalla propria vita (Reconciliatio et Paenitentia, 14), è rottura dei rapporti con Dio, disubbidienza.
I peccati di impurità non sono cose che non incidono nella vita di una persona, ma vanno a toccarne l’intimo nucleo.
Qui infatti ci si sostituisce a Dio nel determinare quale sia il significato genuino della genitalità. Non si accetta di camminare con lui, mano nella mano, come alleati della sua divina sapienza. Ci si mette al suo posto.
A questo punto la sessualità perde il suo significato originario, non parla più di Dio, non porta a Dio, non unisce a Dio, come dovrebbe essere nell’ordine naturale delle cose come ricorda la Sacra Scrittura quando afferma che “tutto è stato creato per mezzo di lui e in vista di lui” (Col 1,16).
5. Carissima, parlando con la suora e con il parroco, dovevi partire di qui perché ogni loro tentativo di portare rimedio al primo problema che hai menzionato non poteva sortire effetto.
Pertanto impegnati in un cammino di ascesi per acquisire dominio su te stessa e sui tuoi impulsi. Finché non riuscirai a rendere pura la tua vita non riuscirai a vedere in maniera chiara la presenza di Dio, la presenza di Gesù Cristo.
Questo indubbiamente è anche il problema più grosso del tuo ragazzo nel quale vanno di pari passo l’impurità e una fede che non incide nella sua vita.
6. San Paolo metta in relazione l’accecamento della mente e l’insensibilità interiore con l’impurità: “Vi dico dunque e vi scongiuro nel Signore: non comportatevi più come i pagani con i loro vani pensieri, accecati nella loro mente, estranei alla vita di Dio a causa dell’ignoranza che è in loro e della durezza del loro cuore” (Ef 4,17-18).
7. Cerca pertanto di renderti sempre più pura attraverso l’ascolto della parola di Dio, la preghiera, la frequentazione del sacramento della riconciliazione e il combattimento spirituale.
Si diventa puri solo se lo si vuole.
Non è sufficiente seguire semplicemente gli istinti che dopo il peccato originale non stanno sempre ben sottomessi alla ragione.
Anche a questo proposito vale quello che ha detto il signore: “Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che vi entrano” (Mt 7,13).
Ti auguro una serena e Santa Pasqua, ricordo te e il tuo ragazzo nella preghiera e vi benedico.
Padre Angelo