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Quesito

La saluto padre Angelo, 
approfitto un’altra volta della sua disponibilità e delle sue competenze per avere una delucidazione su un aspetto, fra i tanti, che è fonte di disputa tra fautori e detrattori ora del “vetus ordo” ora del “novus ordo”: il fatto che il “pro multis” sia stato riportato in lingua corrente come “per tutti” e non “per molti”.
Ora, io mi sono fatto un’opinione su questa disputa e cioè che sia tempo sprecato perché il fatto che si dica che il Sacrificio di Nostro Signore sia per molti o per tutti non incide né sulla realtà dell’efficacia del Suo Atto né sull’ampiezza del numero dei “beneficiari”, diciamo così. Potremmo dire fino allo sfinimento “per molti” pensando che ci sia una qualche limitazione al numero di destinatari della Sua Salvezza ma non sarà mai così mentre, per contro, potremmo dire “per tutti” pensando che tutti si salveranno ma non potremo mai inibire il libero arbitrio con cui qualcuno può sempre autoescludersi da questo enorme Dono! 
Per fare un esempio: se ci fosse una sala piena di gente e qualcuno mi chiedesse “quanti siete qui dentro?” io, non sapendo il numero risponderei “siamo in molti” e così dicendo non ho escluso nessuno dall’essere considerato. Come per contro, se ai presenti della stessa sala portassi da mangiare e dicessi “ce n’è per tutti” io so che ho preparato abbastanza da mangiare da non lasciare nessuno senza, salvo che da lui stesso non ne voglia favorire.
Magari ho sbagliato i termini in cui la disputa sul “pro multis” è posta e forse lei ha anche già risposto, ma un parere autorevole e fondato è meglio di un’opinione personale!
Viva Gesù e Maria 
Alex 


Risposta del sacerdote

Caro Alex,
1. sì, è vero. Le due espressioni “per molti” e “per tutti” se vengono intese bene alla luce della Sacra Scrittura non si contraddicono.
Nessun dubbio che Cristo abbia versato il suo sangue per tutti.
Purtroppo nessun dubbio che non tutti fruiscano della salvezza procurata dal suo sangue.

2. La tua spiegazione è esatta e sottintende proprio questo.

3. Mi piace riportare a motivo della sua autorevolezza quanto afferma San Tommaso commentando le parole che si leggono nel Vangelo di Matteo: “Questo è il mio sangue dell’alleanza che è versato per molti per il perdono dei peccati” (Mt 26,28).
Ecco quanto scrive: “Un’altra differenza è in quella che si ha nel per voi (come si legge in Lc 22,20) per cui quel testamento è riservato solo a loro; qui invece si estende anche alle genti, come dice Isaia: “Egli aspergerà con il suo sangue molti popoli” (Is 52,15).
Per molti, e cioè per tutti, perché se si considera la sufficienza si ha che “Egli è vittima di espiazione per i nostri peccati; e non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo” (1 Gv 2,2).
Se però consideriamo l’effetto, non ha effetto se non in quelli che si salvano, e ciò per colpa degli uomini”.

4. San Tommaso poi riporta il commento di San Girolamo il quale scrive: “”versato per molti” infatti non monda tutti”.

5. Nella Catena aurea nella quale San Tommaso riporta il pensiero dei Santi Padri cita San Remigio il quale ha scritto: “E bisogna notare che non disse: per pochi, o per tutti, ma per molti; poiché non era venuto a redimere un popolo solo, ma molti da tutte le genti”.

Augurandoti ogni bene, ti benedico e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo