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Quesito
Caro Padre Angelo,
che il Signore Gesù la benedica, avevo una domanda da porle: è più importante la Santissima Eucaristia o la Sacra Scrittura?
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. è necessario anzitutto vedere che cosa significa “più importante”.
Se per più importante si intende ciò che vi è custodito, allora indubbiamente è più importante l’Eucaristia.
Il Santo Papa Paolo VI nell’enciclica Mysterium fidei ricorda che Gesù Cristo è presente in vario modo nella Chiesa e soprattutto nella celebrazione eucaristica.
È presente nell’assemblea santa che prega, perché Cristo ha detto che dove due o tre sono riuniti nel suo nome, lì viene anche lui (cfr. Mt 18,20).
È presente nella sua parola ed è presente nella Chiesa che predica.
È presente nel sacerdote, nella Chiesa che pasce il popolo di Dio.
È presente nella chiesa che esercita la carità.
2. Prosegue dice: “Inoltre in modo ancora più sublime Cristo è presente alla sua Chiesa che in suo nome celebra il Sacrificio della Messa e amministra i Sacramenti.
Riguardo alla presenza di Cristo nell’offerta del Sacrificio della Messa, ci piace ricordare ciò che san Giovanni Crisostomo pieno d’ammirazione disse con verità ed eloquenza: “Voglio aggiungere una cosa veramente stupenda, non vi meravigliate e non vi turbate. Che cosa è? L’oblazione è la medesima, chiunque sia l’offerente, o Paolo o Pietro; quella stessa che Cristo affidò ai discepoli e che ora compiono i sacerdoti: questa non è affatto minore di quella, perché non gli uomini la fanno santa, ma colui che la santificò. Come le parole che Dio pronunziò, sono quelle stesse che ora il sacerdote dice, così medesima è l’oblazione” (Omelia sulla seconda lettera a Timoteo, Hom. 2,4).
Nessuno poi ignora che i sacramenti sono azioni di Cristo, il quale li amministra per mezzo degli uomini. Perciò i Sacramenti sono santi per se stessi e per virtù di Cristo. Mentre toccano i corpi, infondono grazia alle anime. Queste varie maniere di presenza riempiono l’animo di stupore e offrono alla contemplazione il mistero della Chiesa.
Ma ben altro è il modo, veramente sublime, con cui Cristo è presente alla sua Chiesa nel sacramento dell’Eucaristia, che perciò è tra gli altri Sacramenti «più soave per la devozione, più bello per l’intelligenza, più santo per il contenuto» (Egidio Rom., Theoremata de Corpore Christi, theor. 50); contiene infatti lo stesso Cristo ed è «quasi la perfezione della vita spirituale e il fine di tutti i Sacramenti» (San Tommaso, Somma teologica,III, 73, 3” (MF 39).
3. “Tale presenza si dice «reale» non per esclusione, quasi che le altre non siano «reali», ma per antonomasia perché è sostanziale, e in forza di essa, infatti, Cristo, Uomo-Dio, tutto intero si fa presente” (MF 40).
4. Se per ciò che contiene l’Eucarestia è più grande della Sacra Scrittura, tuttavia la parola di Dio e l’Eucaristia sono strettamente congiunte. La prima istruisce, la seconda ristora, nutre.
Perché porti frutto l’Eucarestia deve essere preceduta e accompagnata dalla parola di Dio.
Sant’Agostino dice che “nessuno mangia questa carne senza prima adorarla; peccheremmo se non la adorassimo” (Enarr. in Ps. 98,9).
Noi la adoriamo ascoltandola.
Nella Santa Comunione Gesù parla, illumina e suscita sentimenti e propositi con la sua parola.
5. Il concilio Vaticano II nella costituzione Sacrosanctum Concilium dice che “le due parti che costituiscono in certo modo la Messa, cioè la liturgia della parola e la liturgia eucaristica, sono congiunte tra di loro così strettamente da formare un solo atto di culto.
Perciò il sacro Concilio esorta caldamente i pastori d’anime ad istruire con cura i fedeli nella catechesi, perché partecipino a tutta la messa, specialmente la domenica e le feste di precetto” (SC 56).
6. Certo, l’Eucarestia è il vertice non solo della liturgia, ma di tutta la vita cristiana.
Il suo obiettivo proprio è quello di trasformarci in Cristo, come si sentì dire in una locuzione Sant’Agostino: “Non sei te che muti me in te, come fai con i cibi che, quando li assumi, li trasformi nella tua carne, ma tu ti trasformerai in me” (Confessioni VII,10,16).
7. Sotto un certo aspetto si può rispondere alla tua domanda con le parole che il beato Giordano di Sassonia, primo successore del nostro Santo Padre Domenico alla guida dell’Ordine, disse ad un giovane che gli aveva chiesto: “Sarebbe meglio dedicare il tempo alla preghiera o applicarsi allo studio?”.
Il beato Giordano gli rispose: “È meglio mangiare sempre o bere sempre? Ovviamente è preferibile fare entrambe le cose in successione. La stessa risposta può valere per quello che mi hai chiesto”.
Con l’augurio di fare tesoro della parola di Dio per beneficiarne maggiormente nella Santa Comunione, ti benedico e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo