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Quesito

Caro padre Angelo Bellon,
Ho letto attentamente il “Commento di San Tommaso d’Aquino’‘‘ al “PADRE NOSTRO’‘‘ e devo dirle che mi è molto piaciuto, ma ci sono delle parti che io faccio fatica a comprendere.
La parte che mi è rimasta più ostica è quando vuol spiegare “sia santificato il tuo nome’‘‘. Non riesco a capire il senso più appropriato che noi cristiani dobbiamo dare al verbo ‘‘‘‘santificare’‘‘.
La seconda frase è: “venga il tuo regno’‘‘.
Come io la penso, il regno che il Padre deve instaurare durante la vita terrena dell’uomo, non preso singolarmente, è nella sua anima, perché esso è composto di anima e di corpo.
Tutto il creato è del Padre che ne è il padrone e lo governa nella sua infinita Sapienza. Dove Dio non può entrare è proprio nell’anima dell’uomo perché gli ha dato sin dagli inizi la libertà di pensare, agire e fare da solo le sue scelte.
Ora Io penso che libertà e volontà sono la stessa cosa, per cui si può ben spiegare il peccato originale: non il fatto accaduto, ma il motivo che ha spinto l’uomo ad ascoltare, meditare e poi mettere in pratica ciò che gli aveva detto il tentatore.
L’uomo prima viveva facendo la volontà del Padre, ma poi ha voluto fare la sua volontà che non era quella del Dio. La Volontà Divina è onnisciente, onnipotente, è Misericordia, è Provvidenza, è Amore, è Giustizia. L’uomo si è trovato ‘‘‘‘solo’‘‘ e privo dei doni che Dio gli aveva dato. Da qui l’abbrutimento dell’uomo che ha cominciato a sbagliare ( o peccare ), dovendo pensare e agire da solo senza poter contare più sull’aiuto del Padre. Ecco perché Gesù ci fa dire al Padre “sia fatta la tua volontà in cielo e così in terra’‘‘. L’uomo deve tornare a fare la Volontà del Padre e non la sua. Si può spiegare così la frase “morire a se stessi’‘‘, perché dobbiamo ripudiare la nostra volontà eliminando la nostra superbia che ci sta portando, attualmente, alle estreme conseguenze nel rapporto tra noi e Dio e tra noi e il Creato. Solo riconoscendo i nostri errori e riconciliandoci col Padre Gli permetteremo di entrare nella nostra anima e ……sarà allora una nuova Creazione: Dio e l’uomo si ameranno e … saranno una cosa sola. L’uomo non sarà più orfano del Padre e Dio abiterà in lui e tornerà a dargli tutte le grazie necessarie per questa vita terrena e gli darà un posto in Paradiso. Si, credo che il regno di Dio su questa terra sia l’anima, ma Egli non sarà solo, perché con Lui ci sarà tutta la S.S. Trinità, tutto il Paradiso con la S.S. Madre di Dio, gli angeli e i santi.
Questo ho pensato, ora reverendo padre le chiedo di correggere questi miei pensieri e, per gentilezza, le chiedo di farmi sapere il suo parere.
GRAZIE
MARIO


Risposta del sacerdote

Caro Mario,
1. san Tommaso stesso, quando comincia a spiegare il significato dell’espressione “sia santificato il tuo nome” dice in parole molto povere che “Con questa prima invocazione chiediamo che “il nome di Dio” (vale a dire la santità di Dio) si manifesti e risplenda in noi”. E cioè che diventiamo santi, secondo il suo volere.
Poi il nostro santo va avanti con tante altre sottili distinzioni.

2. Concordo con a sua interpretazione che è sostanzialmente corretta.
Faccio solo due osservazioni:
– Là dove Lei dice “Dio non può entrare è proprio nell’anima dell’uomo perché gli ha dato sin dagli inizi la libertà di pensare, agire e fare da solo le sue scelte” si deve intendere: “non può entrare senza il consenso dell’uomo”.
Infatti Lei stesso alla fine dice che Dio vie entra e con Se stesso si porta dietro tutto il paradiso.
– Lei dice: “Ora Io penso che libertà e volontà sono la stessa cosa”. Propriamente parlando non solo la stessa cosa. Infatti talvolta la volontà può essere fortissima (come quando uno agisce sotto l’influsso della passione), ma può essere meno libero (perché la passione acceca). Tutta la teologia morale è concorde nel dire che le passioni antecedenti aumentano il volontario, ma diminuiscono il libero. Ciò significa che volontario e e libero non sono concetti equipollenti.
La ringrazio della fiducia, La saluto, La ricordo nella preghiera e La benedico.
Padre Angelo