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Quesito
Buongiorno Padre Angelo
mi chiamo Luca, vorrei sottoporle un quesito.
Leggendo la Bibbia, in particolare l’antico testamento, si trova che gli Ebrei combattevano contro vari nemici ricorrenti, Moabiti, Edomiti ecc, ma andando a leggere meglio in realtà si combattevano fra cugini praticamente.
Ad esempio Moabiti ed Ammoniti erano discendenti diretti di Lot nipote di Abramo.
Amaleciti ed Edomiti discendenti diretti di Esaù fratello gemello di Giacobbe.
E qui mi sorge una domanda: non è affatto vero che Dio ha posto sotto la sua tutela tutto il popolo Ebraico, ma soltanto un ramo di una famiglia in particolare la linea dinastica Abramo/Isacco/Giacobbe.
Gli altri cugini e mezzi parenti se li potevano sterminare secondo gli ordini di Dio era tanto di guadagnato.
Mi può dire qualcosa in più a riguardo se la mia interpretazione è errata?
Grazie
Luca
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. sotto la tutela di Dio non ci sono solo gli ebrei, ma tutti gli uomini, anche quelli che sono stati i nemici di turno degli ebrei.
Cristo è morto per tutti.
Il suo sacrificio ha avuto efficacia retroattiva per tutti.
2. Certo, con Israele ha voluto compiere in maniera più evidente l’opera della salvezza.
Ha voluto che tutto quello che è capitato a questo popolo nel bene o nel male fosse un insegnamento per noi e che fosse come introduttorio a Cristo.
3. Se nella Sacra Scrittura si leggono comandi di sterminio nei confronti di altre popolazioni non è perché Dio non le volesse salve.
Non dobbiamo pensare assolutamente che quegli uomini non gli fossero cari.
4. Ma certe irreparabili sventure sono loro capitate perché si erano sottratti a quella legge naturale che era scritta da Dio nel cuore di ognuno e hanno compiuto cose abominevoli.
Non che Dio li abbia castigati, anche se il linguaggio antropomorfico suona proprio così.
Ma perché da se stessi e volontariamente hanno abbattuto quelle misure di difesa che Dio aveva loro dato e sono state vittime delle loro empietà.
5. Che Dio amasse anche costoro è ben attestato nella Sacra Scrittura nello stesso Antico Testamento e in articolare nel libro della Sapienza dove si legge: “Per questo tu correggi a poco a poco quelli che sbagliano e li ammonisci ricordando loro in che cosa hanno peccato, perché, messa da parte ogni malizia, credano in te, Signore” (Sap 12,2).
Il riferimento è per gli egiziani per i quali Dio aveva permesso che fossero colpiti da varie piaghe perché vincessero la loro durezza e si ravvedessero.
6. Commenta il Beato Giuseppe Girotti, martire a Dachau: “La regola che Dio osserva nel castigare gli erranti è importantissima per la guida delle anime.
Essa ci fa vedere che non bisogna pretendere di vincere tutte le cose con un’autorità imperiosa e col rigore di una legge giudaica; ma che bisogna tollerare lungamente, e molto dissimulare; e quando fa pur bisogno di correggere, occorre temperare la correzione secondo le diverse circostanze di tempo, di luogo e di persone, e servirsene non come un padrone che vuol comandare, ma come un medico che deve guarire” (Commento a Sap 12,2).
7. Dopo avere descritto il comportamento di Dio verso gli egiziani, il libro della Sapienza passa a descrivere quello verso i cananei, che erano coloro che avevano abitato in quella terra prima degli ebrei.
Ecco che cosa si legge di costoro: “Tu hai odiato gli antichi abitanti della tua terra santa, perché compivano delitti ripugnanti, pratiche di magia e riti sacrileghi.
Questi spietati uccisori dei loro figli, divoratori di visceri in banchetti di carne umana e di sangue, iniziati in orgiastici riti, genitori che uccidevano vite indifese, hai voluto distruggere per mezzo dei nostri padri, perché la terra a te più cara di tutte ricevesse una degna colonia di figli di Dio.
Ma hai avuto indulgenza anche di costoro, perché sono uomini, mandando loro vespe come avanguardie del tuo esercito, perché li sterminassero a poco a poco” (Sap 12,3-8).
Interessante quell’annotazione: “Hai avuto indulgenza anche di costoro, perché sono uomini” perché Dio è “amico dell’uomo” (Sap 7,23).
Da notare: perché Dio è “amico dell’uomo”!
Non degli ebrei soltanto, ma di ogni uomo, di tutti.
8. Che fossero avvisati lo si legge in Es 23,28: “Manderò i calabroni davanti a te ed essi scacceranno dalla tua presenza l’Eveo, il Cananeo e l’Ittita”.
Anche con costoro Dio si è comportato nel medesimo modo.
Il motivo è: perché amico dell’uomo.
E per questo “a poco a poco li ammoniva”.
9. Come vedi, caro amico, non bisogna fermarsi ad un versetto della Scrittura estrapolandolo dal testo, dal contesto, dal linguaggio antropomorfico col quale Dio stesso si manifestava agli israeliti.
10. In questo sterminio cui furono destinate popolazioni che praticavano sacrifici di bambini innocenti e poi ne mangiavano le viscere come non vedere un messaggio ben eloquente nei confronti di coloro che oggi fanno soldi e arricchiscono facendo cose analoghe?
Anche nel Nuovo Testamento si trova un linguaggio simile: “Se uno distrugge il tempio di Dio, Dio distruggerà lui. Perché santo è il tempio di Dio, che siete voi” (1 Cor 3,17).
Il tempio di Dio sono le persone umane e soprattutto i bambini, i ragazzi, i giovani. Vengono distrutti con la pornografia, che per coloro che la producono e la commercializzano è una vera industria con la quale ci mangiano e si divertono.
Che ammonimento terribile!
Il peggio è che non ci pensano affatto e magari pensano di aver trovato una buona soluzione per i loro desideri di sistemazione.
Ti auguro di saper leggere la Sacra Scrittura, e in modo particolare l’Antico Testamento, come una salutare lezione di vita.
Perché è facile lasciarsi andare nel condannare Dio, mentre Dio con gli eventi narrati vuol scongiurarci di far di tutto per metterci in salvo per la vita eterna.
A quest’augurio aggiungo volentieri la preghiera.
Ti benedico.
Padre Angelo