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Quesito
Caro Padre,
sono lettore affezionato della sua rubrica e vorrei porle questo quesito: Dio è immanente, e quindi sostanza intima di tutte le cose, oppure trascendente, e quindi superiore a tutte le cose, che godono solo del riflesso della sua luce?
Grazie mille dell’attenzione,
Andrea
Risposta del sacerdote
Caro Andrea,
1. la risposta molto semplice che ti posso dare è questa: Dio ci è immanente. E nello stesso tempo ci è infinitamente trascendente.
2. È nota la famosa espressione di Sant’Agostino, il quale nelle sue Confessioni scrive: “Dov’eri, dunque, per me allora, dov’eri e quanto lontano? Ero io che andavo lontano da te, privato perfino delle ghiande dei porci che di ghiande pascevo. (…).
Tu invece eri dentro a me più del mio intimo stesso, eri più alto della mia altezza” (“interior intimo meo et superior summo meo”; Confessioni, III,6,11).
3. Tuttavia non ci è intimo nel modo che tu hai descritto perché quanto hai scritto porta al panteismo.
Dio non è la sostanza intima di tutte le cose, perché ogni cosa ha la sua propria sostanza, ben distinta dalla sostanza divina, che è di ordine soprannaturale.
4. È intimo a tutte le cose secondo quella che in gergo teologico viene chiamata “presenza di immensità”, secondo la quale Dio è in cielo, in terra, in ogni luogo perché Egli è l’Immenso.
5. San Tommaso d’Aquino spiega bene in che cosa consiste questa presenza di immensità. E dice che Dio è presente in tutte le cose in tre maniere:
– per la sua potenza, perché tutte, spirituali e materiali, gli sono sottomesse;
– per la sua presenza o infinita conoscenza per cui tutto gli è costantemente presente, compresi i segreti dei cuori;
– e infine per la sua essenza, e cioè per la sua virtù creatrice e conservatrice, per mezzo della quale egli crea e conserva ogni realtà nell’esistenza (cfr. Somma teologica, I, 8, 3).
6. Dio è così unito ad ogni realtà che, qualora cessasse la sua azione conservatrice, ogni creatura subito tornerebbe nel nulla da cui è stata tratta.
San Tommaso dice che “l’essere di qualunque creatura dipende da Dio in maniera tale, che le creature non potrebbero sussistere nemmeno per un istante, ma ricadrebbero nel nulla, se non venissero conservate nell’essere dall’azione della potenza divina…
Come l’aria non resta illuminata neppure un istante, al cessare dell’azione del sole… così ogni creatura è in rapporto a Dio, come l’aria in rapporto al sole che la illumina…
Per questo motivo Sant’Agostino scrive che “se, per ipotesi, la potenza di Dio cessasse di sostenere le cose create, cesserebbe all’istante anche la loro specie, e ogni natura verrebbe meno”” (Ib., I, 104, 1).
7. Nel descrivere siffatta immanenza, comprendiamo nello stesso tempo che Dio è infinitamente superiore a tutto ciò che è creato. Perché tutto ciò che ha creato è nell’ordine naturale, dotato di una natura propria limitata e finita, come dogni realtà creata.
Egli invece è nell’ordine soprannaturale ed è infinitamente trascendente.
San Paolo dice che abita in “una luce inaccessibile” (1 Tm 6,16).
8. Anche nella vita futura Dio rimarrà al di sopra della nostra sua conoscenza.
Il nostro intelletto, per comprenderlo, dovrebbe essere divino e infinito quanto il suo.
Per quanto sarà sopra elevato e attrezzato a conoscere e possedere Dio attraverso il lume della gloria, Dio rimarrà ancora al di sopra.
Per questo San Tommaso dice che nella vita futura noi entreremo totalmente in Dio, e per questo saremo sazi. Ma Dio non potrà entrare totalmente in noi.
9. Ecco le precise parole di San Tommaso: “Ma va osservato che Dio, in quanto sorpassa la ragione e l’intelligenza di tutti, è incomprensibile… Nessuna creatura può conoscere Dio quanto è conoscibile” (Expositio in I Decretalem, cap. 2).
10. Per questo i teologi concludono che Dio è visto dai beati tutto e con tutte le loro forze (Deus videtur a beatis totus et ex toto), ma non totalmente (sed non totaliter), perché la capacità conoscitiva della creatura è finita, mentre la conoscibilità di Dio è infinita. Solo Dio conosce se stesso totum, ex toto sui, e totaliter (tutto, nella totalità con cui egli si conosce e totalmente).
Con l’augurio che tu lo possa conoscere tutto e con tutte le tue forze (totus et ex toto), ti benedico e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo