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Caro Padre Angelo,
avrei una domanda da farle in base alla ovodonazione che già se ne parlato. Come dice la chiesa un figlio nasce da un atto d’amore e fin qui tutto ok, ma se una donna (in questo caso io) sposata da un anno con un’età già avanzata non ho speranze ma desideriamo ardentemente un figlio è l’unica soluzione è appunto l’ovodonazione come ci si deve comportare?
Mi pongo allora una domanda. Perché Dio ha dato intelligenza ed ha fatto il modo che l’uomo arrivasse a tale scoperta? Certo è che non vorrei assolutamente cadere in peccato mortale. Sono credente ma allo stesso tempo confusa, scoraggiata e con tanto dolore ed amore da donare ad una creatura che aimè non arriverà forse mai!
Carissima,
1. i figli non sono il risultato di dati puramente biologici.
I figli sono la sintesi della vita dei loro genitori nel loro aspetto fisico, emotivo e spirituale.
Per questo sono i più adatti alla loro educazione.
Per questo si comprendono meglio che con chiunque altro.
2. Ora nell’ovodonazione viene a mancare tutto questo.
Senza dire dell’intrinseca immoralità legata al commercio dei gameti e del fatto che chi mette materiale genetico per sua natura e per diritto naturale si impegna nei confronti di colui cui ha dato vita.
3. Inoltre nel ricorrere all’ovodonazione i figli sembrano cercati per la consolazione personale.
Mentre dovrebbe succedere tutto il contrario.
4. Senza dire di tutte le difficoltà anche sotto il profilo biologico cui vanno incontro i figli.
Gli operatori in questo settore vanno avanti imperterriti perché hanno grandi vantaggi economici.
Ma la vita e la salute di un figlio devono essere la prima cosa da tutelare.
5. Lo sviluppo tecnico e scientifico rendono lode a Dio.
Ma tale sviluppo viene male usato quando non è a servizio della persona umana in tutte le sue esigenze.
Mi riferisco soprattutto alla vita del figlio, ai vari aborti cui va incontro come se si trattasse di niente e alle tante tare che si fanno patire a questi innocentissimi figli, alcune delle quali si manifestano già nel periodo della gravidanza e del parto e altre nel corso del tempo, a livello di generazioni.
6. Ti lascio con un versetto della Sacra Scrittura: “Di ogni cosa perfetta ho visto il limite, solo la tua legge non ha confini” (Sal 119,96).
Derogando dalle leggi sapientissime di Dio, si finisce sempre per fare del male.
7. Domani è la festa del sacratissimo Cuore di Gesù.
In quel Cuore ci sono tutte le grazie, anche quelle relative alla tua maternità se è per il bene del figlio.
Mi unisco a te nel chiedere con fiducia e con perseveranza.
Augurandoti una felice festa del Sacratissimo Cuore di Gesù e dei santi Apostoli Pietro e Paolo ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo