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Caro Padre Angelo,
ho da poco più di tre-quattro mesi iniziato un percorso cristiano. La mia famiglia è eterogenea in fatto di fede. Mia nonna materna fu molto legata e devota alla Chiesa e la sua vita, stando a quanto tutti gli anziani del mio paese dicono, fu testimonianza della sua fede. Ebbe cinque figli, tre di loro mantengono il titolo di cristiani, ma il loro è un mantenimento delle tradizioni e dei costumi, in quanto non praticanti. Un’altra è atea. Il figlio più grande ha avuto una grande conversione che lo ha cambiato radicalmente (in meglio, aggiungerei) dopo la morte di un suo amico, la lettura del Vangelo e un viaggio a Lourdes.
Mia nonna paterna invece non fu minimamente legata alla religione e mio padre, anche meno di mia madre, dà importanza alla fede. Per quanto riguarda me, non sono mai stato davvero interessato alla fede e, negli ultimi anni, era diventato un elemento assolutamente indifferente. Un giorno, però, sono stato attirato dalla Bibbia, tra i libri di una libreria, che ci aveva regalato un sacerdote tempo fa. È stato quasi come se il Libro mi abbia chiamato, e quando ho iniziato a leggerlo, piano piano si è svegliata in me la fede, che cresce (ho eradicato, spero per sempre, il peccato della masturbazione) pur con difetti che vedo sempre infiniti. Uno dei problemi che mi affligge è il dubbio. A volte, anche senza che io o altri mi sollecitino a pensare, nascono idee come “Ma cosa perdo tempo a fare?” oppure “Come è possibile che dalla semplice teologia possa scaturire la maggior parte della dottrina cattolica?”. Il sacerdote, dopo la Confessione, mi ha detto che sono cose normali e che anzi avrei dovuto offrire i miei dubbi a Dio. E ci ho provato.
Tuttavia, anche volendo dare la risposta che dà la Chiesa a chi non crede, come posso convincere della giustizia di questa Chiesa nonostante tutti i fatti di cronaca scandalistica che la riguardano? Si è sentito di grandi scandali dello IOR, di abusi dei chierici su minori, spesso colti in flagrante ad avere rapporti omosessuali, frodi ecc.
Mi aiuti per favore a trovare una risposta.
Scusi per la prolissità. Vorrei concludere dicendole che il sito amicidomenicani mi ha molto aiutato in questi mesi per risolvere questioni per me di grande importanza e darmi sicurezza nel mio credo. La ringrazio e la ricordo con piacere nella preghiera.
Luca
Caro Luca,
1. ti ringrazio anzitutto per la bella testimonianza che ci hai offerto.
Hai incontrato Gesù aprendo la Bibbia.
2. La Bibbia è un libro, certo, ma non è solo un libro.
È lo strumento di cui Gesù si è servito per incontrarti e diventare il tuo Salvatore.
3. Man mano che lo leggevi Gesù tirava via le squame dai tuoi occhi e ti ha donato la vista.
Non ti ha dato la vista corporale perché questa grazie a Dio già l’avevi.
Ma ti ha donato la fede, che è la vista dell’anima, quella vista che permette di cogliere la verità più profonda di tutte le cose perché le fa vedere con gli occhi stessi di Dio.
4. E come il sole mentre illumina riscalda e trasforma il fango in terra asciutta, così Dio mentre penetrava nel tuo cuore con la sua luce ti purificava dall’impurità col suo calore, “eradicando” (questo è il verbo così significativo che hai usato) “il peccato della masturbazione”.
Prima probabilmente non ci facevi gran caso.
Ma incontrando Gesù hai sentito subito che il peccato che hai menzionato è incomponibile con la presenza personale di Dio nel cuore.
Hai capito che il peccato impedisce di sentire la comunione con Dio da cuore a cuore per mezzo della grazia santificante.
5. Adesso avverti il desiderio di comunicare agli altri il tesoro nascosto che hai scoperto.
Ma trovi un inciampo nella cattiva testimonianza data da prelati e uomini di Chiesa.
Ebbene, in proposito mi piace riportati quanto l’Eterno Padre disse a santa Caterina da Siena:
“Sapete bene che se una creatura immonda o vestita di stracci vi portasse un gran tesoro dal quale debba venirvi la vita, voi non odiereste il portatore, sebbene stracciato ed unto, grazie all’amore per il tesoro e per colui che ve lo manda.
Certo vi dispiacerebbe e vi dareste da fare per amore di chi ve lo manda, affinché egli fosse ripulito dalla sporcizia e ben vestito.
Allo stesso modo voi avete il dovere di comportarvi secondo l’ordine della carità; e così Io voglio che facciate nei confronti di quei miei ministri poco ordinati che con immodestia e con l’abito del vizio, e come straziati per essersi separati dalla carità, tuttavia vi portano quei grandissimi tesori che sono i sacramenti della Chiesa.
Da quei sacramenti, se vi accostate ad essi degnamente, ricevete vita di grazia, anche quando i ministri fossero in difetto: ricevete vita di grazia per amor mio, di me eterno Dio che ve li dono (…).
I loro difetti vi devono dispiacere, anzi dovete odiarli, e adoprarvi, con ardore di carità e con santa orazione, affinché essi possano rivestirsi di grazia ed essere lavati dalla loro immondizia con le vostre lacrime” (Dialogo, 20).
6. Così anche tu quando ti trovi a dover sentire tante cattive testimonianze fornite da uomini di Chiesa, sforzati di portare l’attenzione dei tuoi interlocutori alla preziosità del ministero che Cristo ha conferito ai sacerdoti.
“Sebbene vestiti di stracci portano un grande tesoro”.
Portali, se possibile, ad amare ancora di più i sacerdoti con ardore di carità e con santa orazione perché siano secondo il cuore di Dio e smettano di deturpare il volto della santa Chiesa.
Dio gradisce molto la santa orazione fatta per i suoi ministri.
7. Infine senza scandalizzarci dobbiamo ricordare che il demonio tenta in modo particolare i ministri di Cristo perché quando ne fa cadere uno, ne fa cadere molti a motivo dello scandalo suscitato.
San Tommaso dice che Cristo volle essere tentato anche “a nostro ammonimento: perché nessuno, per santo che sia, si creda sicuro e immune dalla tentazione. Perché, come dice S. Ilario, “il demonio sferra i suoi attacchi più che mai sui santi, in quanto una vittoria riportata su di loro è più agognata”” (Somma teologica, III, 41,1).
8. Sono contento che il nostro sito abbia cooperato a dare solidità alla tua fede.
Ti ringrazio molto per la preghiera e anch’io, con piacere, pregherò per te.
Ti benedico.
Padre Angelo